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Anche per l’anno 2024 è disponibile il bonus di ristrutturazione, un incentivo rivolto a coloro che effettuano lavori di tipo edilizio in una struttura adibita ad uso abitativo. Questa misura prevede una detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a un massimo di 96.000 euro di spesa, per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria.

Vediamo insieme come richiedere il bonus di ristrutturazione per il 2024, quali sono i lavori ammessi, quando scade e come accedere a questa agevolazione gestita dall’Agenzia delle Entrate.

COS’È IL BONUS DI RISTRUTTURAZIONE 2024

Il bonus di ristrutturazione per il 2024 consiste in una detrazione fiscale dell’IRPEF del 50% destinata a coloro che effettuano lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria in condominio o in edifici singoli. Si applica alle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024 e deve essere ripartito in 10 quote annuali di uguale importo, fino a un tetto massimo di spesa di 96.000 euro. Questa misura è prevista dall’articolo 16-bis del DPR 917 del 1986 ed è stata confermata dalla Legge di Bilancio per il 2024.

Vediamo ora a chi spetta questa misura nel 2024.

A CHI SPETTA IL BONUS RISTRUTTURAZIONE 
Il bonus di ristrutturazione per il 2024 può essere richiesto da tutti i contribuenti che devono pagare le imposte sui redditi, indipendentemente dalla loro residenza in Italia. In particolare, hanno diritto a questa detrazione i seguenti soggetti:
– proprietari o nudi proprietari;
– titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
– inquilini o comodatari;
– soci di cooperative divise e indivise (i primi come possessori e i secondi come detentori);
– soci delle società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati;
– imprenditori individuali, ma solo per gli immobili che non rientrano nella categoria degli strumentali o merci (e le imprese familiari nelle stesse condizioni).

Hanno diritto alla detrazione anche i seguenti soggetti, purché sostengano le spese e siano intestatari dei bonifici e delle fatture:
– il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile interessato dall’intervento (il coniuge, i parenti fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado) e il membro dell’unione civile;
– il coniuge separato cui è stato assegnato l’immobile intestato all’altro coniuge;
– un convivente more uxorio che non sia proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, ma che abbia sostenuto spese a partire dal 1° gennaio 2016.

In questi ultimi tre casi, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comuni sono intestate al proprietario dell’immobile. La condizione di convivente o comodatario deve esistere al momento dell’invio della comunicazione d’inizio lavori.

COME RICHIEDERE IL BONUS DI RISTRUTTURAZIONE 2024
Per richiedere il bonus di ristrutturazione per il 2024 non è necessario fare una vera e propria domanda, poiché può essere usufruito in tre modalità:
– durante la dichiarazione dei redditi mediante la presentazione del modello redditi persone fisiche (ex modello Unico). Lo sconto detraibile deve essere suddiviso in 10 quote annuali dello stesso importo;
– tramite uno sconto immediato in fattura, solo per interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023 come stabilito dal Decreto blocca cessioni convertito in legge. Questo contributo viene erogato sotto forma di sconto anticipato dai fornitori che hanno effettuato i lavori e recuperato da questi ultimi sotto forma di credito d’imposta. L’importo corrisponde alla detrazione spettante a chi ha sostenuto originariamente le spese;
– attraverso un credito d’imposta cedibile da utilizzare secondo le regole e relativamente ai soggetti autorizzati per un totale di 5 cessioni (invece delle 4 stabilite dal Decreto Aiuti Bis convertito in Legge). Tuttavia, la cessione del credito con la possibilità di successiva cessione ad altri soggetti fino a un massimo di 5 volte è possibile solo per interventi realizzati entro il 17 febbraio 2023, come previsto dal Decreto blocca cessioni convertito in legge.

Ricordiamo anche che per i lavori che rientrano nell’ambito degli obiettivi di risparmio energetico sarà necessario inviare la comunicazione ENEA. Questo obbligo, introdotto dalla Legge di Bilancio nel 2018, è ancora valido per il 2024 ed è rivolto solo a determinati tipi di intervento (sul sito dell’ENEA è specificato quali). È possibile inviare la comunicazione ENEA entro un periodo di 90 giorni nella sezione dedicata sul sito.

COSA SI PUÒ DETRARRE NEL 2024
Quali sono i lavori ammissibili per il bonus di ristrutturazione nel 2024? I lavori che possono essere detratti nel corso dell’anno sono quelli effettuati sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per:
– interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, inclusa quella rurale, nonché sulle relative pertinenze elencate nel Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia;
– manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (articolo 3 del DPR 380 del 2001) effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali (ovvero condomini);
– ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se questi lavori non rientrano nelle categorie indicate precedentemente e a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Agli interventi sulle singole unità immobiliari per la manutenzione ordinaria e straordinaria e il ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi si aggiungono anche i seguenti lavori che beneficiano dell’agevolazione fiscale:
– lavori relativi alla realizzazione di autorimesse o posteggi auto pertinenziali, anche a proprietà comune;
– interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche tramite l’installazione di ascensori e montacarichi (ad esempio, realizzazione di un ascensore esterno all’abitazione con il cosiddetto bonus ascensore);
– lavorazioni per la realizzazione di strumentazioni idonee a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per persone con gravi disabilità tramite comunicazione digitale, robotica o altre tecnologie avanzate secondo quanto previsto dall’articolo 3 comma 3 della Legge n.104 del 5 febbraio 1992.

“- I lavori di bonifica dell’amianto e di realizzazione di interventi per prevenire gli incidenti domestici sono agevolati. L’agevolazione si applica anche per la semplice riparazione di impianti insicuri degli edifici, ad esempio la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa che non funziona correttamente. Tra gli interventi agevolati rientrano l’installazione di dispositivi per rilevare la presenza di gas inerti, l’installazione di vetri anti-infortunio e il montaggio di corrimano;
– I lavori finalizzati a prevenire il rischio di commissione di reati da parte di terzi, ad esempio furto, aggressione o sequestro di persona. In questi casi, la detrazione si applica solo alle spese sostenute per gli interventi sugli immobili. Per ulteriori informazioni sulla detrazione per questi interventi, si consiglia di leggere questa guida;
– I lavori di cablaggio degli edifici, la riduzione dell’inquinamento acustico, il raggiungimento del risparmio energetico e l’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici;
– La sostituzione del gruppo elettrogeno d’emergenza esistente con generatori d’emergenza a gas di ultima generazione.
Si precisa inoltre che chi esegue i lavori in proprio ha diritto alla detrazione solo per le spese di acquisto dei materiali utilizzati e non per la manodopera.
SPESA AGEVOLABILE
Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, possono essere considerate ai fini della detrazione:
– Le spese per la progettazione e altre prestazioni professionali correlate;
– Le spese per prestazioni professionali richieste dal tipo di intervento;
– Le spese per adeguare gli edifici ai sensi del Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 – ex legge 46 del 1990 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (Legge 1083 del 1971);
– Le spese per l’acquisto dei materiali;
– Il compenso pagato per la verifica della conformità dei lavori alle leggi vigenti;
– Le spese per perizie e sopralluoghi;
– L’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per concessioni, autorizzazioni e notifiche degli inizi dei lavori;
– Gli oneri di urbanizzazione;
– Altri costi strettamente collegati all’esecuzione degli interventi, nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento attuativo degli interventi agevolati (Decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).
Gli interventi di manutenzione ordinaria sono ammessi all’agevolazione solo quando riguardano le parti comuni degli edifici condominiali. In questo caso, la detrazione spetta a ogni condomino in base alla quota millesimale.
INCLUSIONI DEL BONUS RISTRUTTURAZIONE 2024
A titolo esplicativo, ecco alcuni esempi di lavori di manutenzione ordinaria inclusi nel bonus ristrutturazione 2024:
– Sostituzione delle finestre esterne e delle serrature o persiane con tende avvolgibili e con modifiche al materiale o al tipo di infisso;
– Installazione di ascensori e scale di sicurezza;
– Realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
– Ristrutturazione delle scale e delle rampe;
– Interventi volti al risparmio energetico (ad esempio il bonus caldaia);
– Recinzione dell’area privata;
– Costruzione delle scale interne.
Inoltre, il bonus ristrutturazioni 2024 apre anche le porte a un’altra agevolazione confermata, ovvero il Sismabonus per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2024. Si tratta del bonus per interventi di ristrutturazione antisismica che coinvolgono edifici situati nelle zone sismiche ad alto rischio (zone 1 e 2) e nella zona 3, con procedure autorizzative avviate dal 1° gennaio 2017. In questi casi è prevista una detrazione del 50%. Questa agevolazione ha i seguenti requisiti:
– Viene calcolata su un importo totale di 96.000 euro per unità immobiliare all’anno;
– È fruibile in 10 rate annuali dello stesso importo e lo sconto sale al 70% se la riduzione del rischio sismico conseguente agli interventi porta al passaggio a una classe di rischio inferiore, oppure all’80% se si passa a due classi di rischio inferiori.
Il beneficio fiscale è maggiore se gli interventi riguardano le parti comuni degli edifici condominiali:
– Il 75% se si passa a una classe di rischio inferiore;
– L’85% se si passa a due classi di rischio inferiori.
BONUS RISTRUTTURAZIONE 2024, ESEMPIO PRATICO
Facciamo ora un esempio pratico per comprendere meglio il bonus ristrutturazione. Supponiamo di aver effettuato lavori di ristrutturazione che hanno comportato una spesa totale di 90.000 euro nel 2024. In questo caso, la detrazione del 50% si applica su questa cifra.
Pertanto procediamo nel seguente modo:
– Calcoliamo il 50% delle spese sostenute: 50% di 90.000 euro = 45.000 euro. Questa cifra rappresenta l’importo della detrazione fiscale IRPEF;
– Ripartiamo la detrazione in 10 quote annuali dello stesso importo. Quindi dividiamo l’importo totale della detrazione per 10: 45.000 euro / 10 = 4.500 euro all’anno.
Quindi, la detrazione fiscale IRPEF a cui abbiamo diritto ogni anno è di 4.500 euro per 10 anni, con un totale risparmio fiscale pari a 45.000 euro.
COME EFFETTUARE IL PAGAMENTO PER I LAVORI
Per pagare le fatture relative ai lavori che danno diritto al bonus ristrutturazioni 2024, è necessario utilizzare un bonifico bancario o postale che riporta tutti i seguenti dati:
– Causale del versamento: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr n.917/1986″;
– Codice fiscale del beneficiario della detrazione;
– Partita IVA o codice fiscale del beneficiario del pagamento.
Il bonus ristrutturazione può essere richiesto anche se i lavori sono stati pagati tramite finanziamento. In questo caso:
– La società finanziaria deve effettuare il pagamento tramite bonifico seguendo tutte le indicazioni (indicando il Codice Fiscale della persona per cui si effettua il pagamento);
– Il beneficiario dell’agevolazione fiscale deve conservare la ricevuta del bonifico.
DOCUMENTI DA PRESENTARE E CONSERVARE/”

Per beneficiare del bonus ristrutturazioni 2024 occorre conservare e mostrare, su richiesta degli uffici competenti, i seguenti documenti:
– Documenti di autorizzazione amministrativa per i lavori da effettuare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se tali documenti non sono previsti, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che indichi la data di inizio dei lavori e attesti che tali interventi di ristrutturazione edilizia rientrano tra quelli agevolabili;
– Richiesta di censimento per gli immobili non ancora registrati;
– Ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuto;
– Delibera assembleare di approvazione dei lavori e tabella millesimale di divisione delle spese per gli interventi sulle parti comuni degli edifici residenziali;
– Nel caso in cui i lavori siano eseguiti da un diverso detentore dell’immobile rispetto ai familiari conviventi, una dichiarazione di consenso del proprietario alla realizzazione dei lavori;
– Comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda Sanitaria Locale. Tale comunicazione deve essere inviata prima dell’inizio dei lavori, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, a meno che le norme sulla sicurezza nei cantieri non prevedano l’obbligo di una notifica preliminare all’ASL;
– Fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;
– Ricevute dei bonifici bancari effettuati come pagamento.
Inoltre, valgono le disposizioni del Decreto Anti Frode, che confermano gli obblighi già stabiliti per il 2023. In particolare, sarà necessario:
– CERTIFICATO DI CONFORMITÀ – ovvero una comunicazione del professionista che ha verificato la conformità e ha quindi effettuato il primo controllo documentale per beneficiare del bonus ristrutturazioni;
– ATTESTAZIONE DI ADEGUATEZZA – rilasciata da un tecnico abilitato che dovrà verificare che nell’esecuzione dei lavori sia stato rispettato il limite massimo dei costi ammissibili per tipologia di intervento.
La scadenza del bonus ristrutturazioni al 50% è il 31 dicembre 2024. Dopo questa data non sarà più possibile usufruire della detrazione fiscale per i lavori di ristrutturazione effettuati.
Tuttavia, è importante fare una precisazione. Il bonus ristrutturazioni 2024 si applica alle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione effettuati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024 e l’ultima data entro cui è possibile iniziare i lavori è il 31 dicembre 2024. Quindi, dopo questa data, qualsiasi lavoro di ristrutturazione avviato non sarà più idoneo per beneficiare del bonus. Tuttavia, la detrazione fiscale è soggetta a un’altra tempistica perché le spese sostenute devono essere detratte dall’imposta IRPEF e ripartite in 10 quote annuali dello stesso importo fino a un limite massimo di spesa ammissibile di 96.000 euro. Pertanto, l’ultima data entro cui è possibile detrarre le spese è quando si completano le 10 quote annuali o si raggiunge il limite massimo di spesa, indipendentemente dalla data in cui sono stati effettuati i lavori.
Per maggiori informazioni sui bonus edilizi per il 2024, mettiamo a disposizione una guida completa che presenta tutte le nuove informazioni sugli incentivi green previsti a partire dal 1° gennaio.
Per ulteriori approfondimenti e aggiornamenti normativi e pratici, consultate:
– DPR 917 del 1986 – che lo ha introdotto;
– Testo coordinato del Decreto Legge 16 febbraio 2023, n.11 con la Legge 11 aprile 2023, n.38 – pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.85 del 11-04-2023 – Modifiche alla disciplina relativa alla cessione o sconto al posto delle detrazioni fiscali.

Anche per l’anno 2024 è disponibile il bonus di ristrutturazione, un incentivo rivolto a coloro che effettuano lavori di tipo edilizio in una struttura adibita ad uso abitativo. Questa misura prevede una detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a un massimo di 96.000 euro di spesa, per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria.

Vediamo insieme come richiedere il bonus di ristrutturazione per il 2024, quali sono i lavori ammessi, quando scade e come accedere a questa agevolazione gestita dall’Agenzia delle Entrate.

COS’È IL BONUS DI RISTRUTTURAZIONE 2024

Il bonus di ristrutturazione per il 2024 consiste in una detrazione fiscale dell’IRPEF del 50% destinata a coloro che effettuano lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria in condominio o in edifici singoli. Si applica alle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024 e deve essere ripartito in 10 quote annuali di uguale importo, fino a un tetto massimo di spesa di 96.000 euro. Questa misura è prevista dall’articolo 16-bis del DPR 917 del 1986 ed è stata confermata dalla Legge di Bilancio per il 2024.

Vediamo ora a chi spetta questa misura nel 2024.

A CHI SPETTA

Il bonus di ristrutturazione per il 2024 può essere richiesto da tutti i contribuenti che devono pagare le imposte sui redditi, indipendentemente dalla loro residenza in Italia. In particolare, hanno diritto a questa detrazione i seguenti soggetti:

– proprietari o nudi proprietari;

– titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);

– inquilini o comodatari;

– soci di cooperative divise e indivise (i primi come possessori e i secondi come detentori);

– soci delle società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati;

– imprenditori individuali, ma solo per gli immobili che non rientrano nella categoria degli strumentali o merci (e le imprese familiari nelle stesse condizioni).

Hanno diritto alla detrazione anche i seguenti soggetti, purché sostengano le spese e siano intestatari dei bonifici e delle fatture:

– il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile interessato dall’intervento (il coniuge, i parenti fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado) e il membro dell’unione civile;

– il coniuge separato cui è stato assegnato l’immobile intestato all’altro coniuge;

– un convivente more uxorio che non sia proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, ma che abbia sostenuto spese a partire dal 1° gennaio 2016.

In questi ultimi tre casi, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comuni sono intestate al proprietario dell’immobile. La condizione di convivente o comodatario deve esistere al momento dell’invio della comunicazione d’inizio lavori.

COME RICHIEDERE IL BONUS DI RISTRUTTURAZIONE 2024

Per richiedere il bonus di ristrutturazione per il 2024 non è necessario fare una vera e propria domanda, poiché può essere usufruito in tre modalità:

– durante la dichiarazione dei redditi mediante la presentazione del modello redditi persone fisiche (ex modello Unico). Lo sconto detraibile deve essere suddiviso in 10 quote annuali dello stesso importo;

– tramite uno sconto immediato in fattura, solo per interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023 come stabilito dal Decreto blocca cessioni convertito in legge. Questo contributo viene erogato sotto forma di sconto anticipato dai fornitori che hanno effettuato i lavori e recuperato da questi ultimi sotto forma di credito d’imposta. L’importo corrisponde alla detrazione spettante a chi ha sostenuto originariamente le spese;

– attraverso un credito d’imposta cedibile da utilizzare secondo le regole e relativamente ai soggetti autorizzati per un totale di 5 cessioni (invece delle 4 stabilite dal Decreto Aiuti Bis convertito in Legge). Tuttavia, la cessione del credito con la possibilità di successiva cessione ad altri soggetti fino a un massimo di 5 volte è possibile solo per interventi realizzati entro il 17 febbraio 2023, come previsto dal Decreto blocca cessioni convertito in legge.

Ricordiamo anche che per i lavori che rientrano nell’ambito degli obiettivi di risparmio energetico sarà necessario inviare la comunicazione ENEA. Questo obbligo, introdotto dalla Legge di Bilancio nel 2018, è ancora valido per il 2024 ed è rivolto solo a determinati tipi di intervento (sul sito dell’ENEA è specificato quali). È possibile inviare la comunicazione ENEA entro un periodo di 90 giorni nella sezione dedicata sul sito.

COSA SI PUÒ DETRARRE NEL 2024

Quali sono i lavori ammissibili per il bonus di ristrutturazione nel 2024? I lavori che possono essere detratti nel corso dell’anno sono quelli effettuati sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per:

– interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, inclusa quella rurale, nonché sulle relative pertinenze elencate nel Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia;

– manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (articolo 3 del DPR 380 del 2001) effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali (ovvero condomini);

– ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se questi lavori non rientrano nelle categorie indicate precedentemente e a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Agli interventi sulle singole unità immobiliari per la manutenzione ordinaria e straordinaria e il ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi si aggiungono anche i seguenti lavori che beneficiano dell’agevolazione fiscale:

– lavori relativi alla realizzazione di autorimesse o posteggi auto pertinenziali, anche a proprietà comune;

– interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche tramite l’installazione di ascensori e montacarichi (ad esempio, realizzazione di un ascensore esterno all’abitazione con il cosiddetto bonus ascensore);

– lavorazioni per la realizzazione di strumentazioni idonee a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per persone con gravi disabilità tramite comunicazione digitale, robotica o altre tecnologie avanzate secondo quanto previsto dall’articolo 3 comma 3 della Legge n.104 del 5 febbraio 1992.

“- I lavori di bonifica dell’amianto e di realizzazione di interventi per prevenire gli incidenti domestici sono agevolati. L’agevolazione si applica anche per la semplice riparazione di impianti insicuri degli edifici, ad esempio la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa che non funziona correttamente. Tra gli interventi agevolati rientrano l’installazione di dispositivi per rilevare la presenza di gas inerti, l’installazione di vetri anti-infortunio e il montaggio di corrimano;

– I lavori finalizzati a prevenire il rischio di commissione di reati da parte di terzi, ad esempio furto, aggressione o sequestro di persona. In questi casi, la detrazione si applica solo alle spese sostenute per gli interventi sugli immobili. Per ulteriori informazioni sulla detrazione per questi interventi, si consiglia di leggere questa guida;

– I lavori di cablaggio degli edifici, la riduzione dell’inquinamento acustico, il raggiungimento del risparmio energetico e l’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici;

– La sostituzione del gruppo elettrogeno d’emergenza esistente con generatori d’emergenza a gas di ultima generazione.

Si precisa inoltre che chi esegue i lavori in proprio ha diritto alla detrazione solo per le spese di acquisto dei materiali utilizzati e non per la manodopera.

SPESA AGEVOLABILE

Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, possono essere considerate ai fini della detrazione:

– Le spese per la progettazione e altre prestazioni professionali correlate;

– Le spese per prestazioni professionali richieste dal tipo di intervento;

– Le spese per adeguare gli edifici ai sensi del Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 – ex legge 46 del 1990 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (Legge 1083 del 1971);

– Le spese per l’acquisto dei materiali;

– Il compenso pagato per la verifica della conformità dei lavori alle leggi vigenti;

– Le spese per perizie e sopralluoghi;

– L’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per concessioni, autorizzazioni e notifiche degli inizi dei lavori;

– Gli oneri di urbanizzazione;

– Altri costi strettamente collegati all’esecuzione degli interventi, nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento attuativo degli interventi agevolati (Decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).

Gli interventi di manutenzione ordinaria sono ammessi all’agevolazione solo quando riguardano le parti comuni degli edifici condominiali. In questo caso, la detrazione spetta a ogni condomino in base alla quota millesimale.

INCLUSIONI DEL BONUS RISTRUTTURAZIONE 2024

A titolo esplicativo, ecco alcuni esempi di lavori di manutenzione ordinaria inclusi nel bonus ristrutturazione 2024:

– Sostituzione delle finestre esterne e delle serrature o persiane con tende avvolgibili e con modifiche al materiale o al tipo di infisso;

– Installazione di ascensori e scale di sicurezza;

– Realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;

– Ristrutturazione delle scale e delle rampe;

– Interventi volti al risparmio energetico (ad esempio il bonus caldaia);

– Recinzione dell’area privata;

– Costruzione delle scale interne.

Inoltre, il bonus ristrutturazioni 2024 apre anche le porte a un’altra agevolazione confermata, ovvero il Sismabonus per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2024. Si tratta del bonus per interventi di ristrutturazione antisismica che coinvolgono edifici situati nelle zone sismiche ad alto rischio (zone 1 e 2) e nella zona 3, con procedure autorizzative avviate dal 1° gennaio 2017. In questi casi è prevista una detrazione del 50%. Questa agevolazione ha i seguenti requisiti:

– Viene calcolata su un importo totale di 96.000 euro per unità immobiliare all’anno;

– È fruibile in 10 rate annuali dello stesso importo e lo sconto sale al 70% se la riduzione del rischio sismico conseguente agli interventi porta al passaggio a una classe di rischio inferiore, oppure all’80% se si passa a due classi di rischio inferiori.

Il beneficio fiscale è maggiore se gli interventi riguardano le parti comuni degli edifici condominiali:

– Il 75% se si passa a una classe di rischio inferiore;

– L’85% se si passa a due classi di rischio inferiori.

BONUS RISTRUTTURAZIONE 2024, ESEMPIO PRATICO

Facciamo ora un esempio pratico per comprendere meglio il bonus ristrutturazione. Supponiamo di aver effettuato lavori di ristrutturazione che hanno comportato una spesa totale di 90.000 euro nel 2024. In questo caso, la detrazione del 50% si applica su questa cifra.

Pertanto procediamo nel seguente modo:

– Calcoliamo il 50% delle spese sostenute: 50% di 90.000 euro = 45.000 euro. Questa cifra rappresenta l’importo della detrazione fiscale IRPEF;

– Ripartiamo la detrazione in 10 quote annuali dello stesso importo. Quindi dividiamo l’importo totale della detrazione per 10: 45.000 euro / 10 = 4.500 euro all’anno.

Quindi, la detrazione fiscale IRPEF a cui abbiamo diritto ogni anno è di 4.500 euro per 10 anni, con un totale risparmio fiscale pari a 45.000 euro.

 

COME EFFETTUARE IL PAGAMENTO PER I LAVORI

Per pagare le fatture relative ai lavori che danno diritto al bonus ristrutturazioni 2024, è necessario utilizzare un bonifico bancario o postale che riporta tutti i seguenti dati:

– Causale del versamento: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr n.917/1986”;

– Codice fiscale del beneficiario della detrazione;

– Partita IVA o codice fiscale del beneficiario del pagamento.

Il bonus ristrutturazione può essere richiesto anche se i lavori sono stati pagati tramite finanziamento. In questo caso:

– La società finanziaria deve effettuare il pagamento tramite bonifico seguendo tutte le indicazioni (indicando il Codice Fiscale della persona per cui si effettua il pagamento);

– Il beneficiario dell’agevolazione fiscale deve conservare la ricevuta del bonifico.

 

DOCUMENTI DA PRESENTARE E CONSERVARE

Per beneficiare del bonus ristrutturazioni 2024 occorre conservare e mostrare, su richiesta degli uffici competenti, i seguenti documenti:

– Documenti di autorizzazione amministrativa per i lavori da effettuare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se tali documenti non sono previsti, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che indichi la data di inizio dei lavori e attesti che tali interventi di ristrutturazione edilizia rientrano tra quelli agevolabili;

– Richiesta di censimento per gli immobili non ancora registrati;

– Ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuto;

– Delibera assembleare di approvazione dei lavori e tabella millesimale di divisione delle spese per gli interventi sulle parti comuni degli edifici residenziali;

– Nel caso in cui i lavori siano eseguiti da un diverso detentore dell’immobile rispetto ai familiari conviventi, una dichiarazione di consenso del proprietario alla realizzazione dei lavori;

– Comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda Sanitaria Locale. Tale comunicazione deve essere inviata prima dell’inizio dei lavori, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, a meno che le norme sulla sicurezza nei cantieri non prevedano l’obbligo di una notifica preliminare all’ASL;

– Fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;

– Ricevute dei bonifici bancari effettuati come pagamento.

Inoltre, valgono le disposizioni del Decreto Anti Frode, che confermano gli obblighi già stabiliti per il 2023. In particolare, sarà necessario:

– CERTIFICATO DI CONFORMITÀ – ovvero una comunicazione del professionista che ha verificato la conformità e ha quindi effettuato il primo controllo documentale per beneficiare del bonus ristrutturazioni;

– ATTESTAZIONE DI ADEGUATEZZA – rilasciata da un tecnico abilitato che dovrà verificare che nell’esecuzione dei lavori sia stato rispettato il limite massimo dei costi ammissibili per tipologia di intervento.

La scadenza del bonus ristrutturazioni al 50% è il 31 dicembre 2024. Dopo questa data non sarà più possibile usufruire della detrazione fiscale per i lavori di ristrutturazione effettuati.

Tuttavia, è importante fare una precisazione. Il bonus ristrutturazioni 2024 si applica alle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione effettuati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024 e l’ultima data entro cui è possibile iniziare i lavori è il 31 dicembre 2024. Quindi, dopo questa data, qualsiasi lavoro di ristrutturazione avviato non sarà più idoneo per beneficiare del bonus. Tuttavia, la detrazione fiscale è soggetta a un’altra tempistica perché le spese sostenute devono essere detratte dall’imposta IRPEF e ripartite in 10 quote annuali dello stesso importo fino a un limite massimo di spesa ammissibile di 96.000 euro. Pertanto, l’ultima data entro cui è possibile detrarre le spese è quando si completano le 10 quote annuali o si raggiunge il limite massimo di spesa, indipendentemente dalla data in cui sono stati effettuati i lavori.

Per maggiori informazioni sui bonus edilizi per il 2024, mettiamo a disposizione una guida completa che presenta tutte le nuove informazioni sugli incentivi green previsti a partire dal 1° gennaio.

Per ulteriori approfondimenti e aggiornamenti normativi e pratici, consultate:

– DPR 917 del 1986 – che lo ha introdotto;

– Testo coordinato del Decreto Legge 16 febbraio 2023, n.11 con la Legge 11 aprile 2023, n.38 – pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.85 del 11-04-2023 – Modifiche alla disciplina relativa alla cessione o sconto al posto delle detrazioni fiscali.

 

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