Il secondo mandato triennale degli Organi sociali dell’Organismo per la Tenuta dell’Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) (APF) è prossimo alla scadenza. Quasi tutti gli attuali componenti hanno gestito la nascita e il consolidamento dell’APF, primo fra gli Organismi cui la legge ha demandato compiti di attribuzioni precedentemente svolte da autorità competenti. Una primogenitura che rende l’APF un interessante campo di osservazione per le autorità e per gli altri organismi istituiti successivamente (o istituendi), ma che non è privo di controindicazioni.
Lo sa bene Giovanna Giurgola Trazza (nella foto), presidente dell’APF che, forte delle competenze acquisite nel suo passato in Consob, ha guidato fin dalla nascita l’Organismo rendendolo un esempio di organizzazione da seguire, e un vero e proprio stimolo per la sviluppo di nuovi organismi per la gestione di figure professionali diverse da quelle del consulente finanziario (ex-promotore finanziario).
Uno sviluppo che però richiede, oggi, una grande attenzione per evitare duplicazioni di controllori, da un lato, e un eccesso di oneri contributivi per i professionisti, dall’altro. Rischio che proprio nel 2012 è emerso con la vicenda legata all’Organismo per la tenuta dell’Albo degli Agenti in Attività Finanziaria (OAM), e che ha visto l’APF attivo presso le autorità competenti per evitare quelle che lo stesso presidente Giovanna Giurgola Trazza definisce “distonie funzionali in tema di vigilanza”.
Vietato però pensare che, archiviata la vicenda OAM, le questioni sul tema organismi e vigilanza siano concluse. Anzi. “In questi anni APF, nel seguire con attenzione le fasi di sviluppo della normativa europea, in ambito nazionale ha offerto il proprio contributo mettendo a disposizione presso le sedi istituzionali competenti le analisi e gli approfondimenti sui temi rientranti nella sfera di specifica competenza” spiega ad ADVISOR il presidente dell’Organismo, che oggi presenterà alle autorità e alla stampa la Relazione annuale 2012. “E, nel corso del 2012, l’impegno profuso in tale attività è stato finalizzato ad offrire alle autorità, in occasione dell’attività legislativa volta alla regolamentazione dell’offerta di servizi bancari e di strumenti di pagamento, l’esperienza e le riflessioni già fortemente evidenziate in passato e che APF ha ribadito presso le sedi competenti riguardo alla necessità di un principio definitorio razionale in merito all’obbligo di iscrizione agli Albi da parte delle categorie dei professionisti del settore e alla eliminazione delle distonie funzionali in tema di vigilanza per le autorità preposte ai controlli”.
Insomma, preso atto che il consulente finanziario (ex-promotore finanziario), sia per evoluzione propria e naturale, sia per effetto delle disposizioni di recepimento della direttiva MiFID, svolge un’attività che richiede, sulla base delle complessive esigenze del cliente investitore, una prospettazione di ipotesi di soluzione estese a tutti i prodotti del settore, non facciamo l’errore di dare vita (o mantenere in vita) duplicazioni e sovrapposizioni di obblighi amministrativi e di oneri in capo agli operatori (si pensi ad esempio all’obbligo ancora vigente di iscrizione al RUI per i pf che si occupano di previdenza, praticamente la maggioranza, ndr).
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