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Evasione fiscale, attenti all’algoritmo: c’è il via libera ufficiale del Garante della Privacy, come funziona e cosa cambia per i contribuenti. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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Il percorso per introdurre l’intelligenza artificiale nei controlli dell’Agenzia delle Entrate per elusione ed evasione fiscale non è stato breve: ci sono voluti otto lunghi anni.

Nei giorni scorsi, e dopo un lungo confronto con il Garante della Privacy e una consultazione pubblica con gli ordini professionali, l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato un documento che illustra la valutazione definitiva sull’impatto che l’innovazione della tecnologia avrà sulla privacy dei cittadini.

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

L’algoritmo consentirà in pochi istanti di incrociare le oltre 150 banche dati a disposizione del Fisco e individuare con maggiore semplicità possibili situazioni di evasione fiscale.

L’operazione non sarà però completamente automatizzata: la decisione su chi “indagare” e se è il caso di adottare provvedimenti dopo l’elaborazione digitale spetterà comunque agli ispettori dell’Agenzia delle Entrate.

Ma i tempi si accorceranno di molto, sarà più problematico contestare i risultati e il numero delle verifiche sarà decisamente più alto.

Insomma, tempi difficili per chi ha evaso o eluso le tasse. Lo ha spiegato lo stesso direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini: «Con l’applicazione dell’intelligenza artificiale predittiva sarà molto più semplice individuare con precisione chi davvero si è sottratto agli obblighi fiscali senza disturbare i cittadini che non lo hanno fatto».

Entriamo nel dettaglio e verifichiamo come funziona l’intelligenza artificiale applicata ai controlli fiscali.

Potrebbe interessarti un articolo che spiega come all’algoritmo non sfugge nulla in caso di evasione fiscale; c’è un post che spiega come funziona il controllo incrociato sui conti e sulle carte; e infine abbiamo verificato che la nuova riforma fiscale potrebbe rendere i pignoramenti più facili.

Evasione fiscale, come funziona l’AI

Gli accertamenti con il nuovo strumento “di indagine” sono già partiti senza un annuncio ufficiale. Vediamo dunque come funziona e se davvero sarà molto più difficile per gli evasori fiscali pagare meno tasse (o non pagare affatto).

Il sistema prevede tre diverse operazioni:

  • nella prima è previsto l’intervento umano, i funzionari dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione, utilizzando le consuete tecniche di incrocio con le banche dati faranno una cernita dei contribuenti che da un primo esame presentano quelle che in gergo si definiscono “anomalia fiscali”, dati non corrispondenti, operazioni opache e così via;
  • nel secondo passaggio entra in scena l’intelligenza artificiale, ovvero l’innovazione tecnologica applicata al fisco che nelle intenzioni dell’Agenzia potrebbe consentire un passo in avanti considerevole nella lotta all’evasione fiscale. L’algoritmo permette infatti di effettuare una ulteriore definizione dei profili a rischio ed eventualmente confermare i sospetti che sono già stati messi in evidenza dagli ispettori fiscali. Questo passaggio è importante: l’algoritmo potrà verificare solo le posizioni che sono state già selezionate dai funzionari, ovvero non potrà essere utilizzato in modo indiscriminato su tutti i contribuenti;
  • il terzo passaggio prevede di nuovo un intervento umano: i contribuenti che sono stati selezionati dalla “macchina” e sui quali pesa forte il sospetto di una eventuale evasione fiscale, subiranno una nuova approfondita verifica, e successivamente sarà deciso se far scattare una vera attività di controllo

Ovvero, quando ci sarà il controllo fiscale tradizionale, l’Agenzia avrà a disposizione una serie di dati (verificati) che renderanno più difficili eventuali contestazioni, riducendo così il numero dei contenziosi.

Alcuni esempi su come sarà applicata questa procedura si possono ricavare dalla documentazione che è stata fornita dalla stessa Agenzia delle Entrata. Riguarda in questo caso i piccoli commercianti.

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Evasione fiscale, controllo sul commercio

L’esempio riguarda il commercio, ma ovviamente sarà applicato a tutte le categorie di contribuenti. Vediamo come sarà attivato il controllo predittivo grazie alle elaborazioni dell’intelligenza artificiale.

I funzionari dell’Agenzia individueranno una serie di imprese che rispondono a determinate caratteristiche:

  • quando si riscontra una differenza tra costi e ricavi inferiore al 5 per cento (per questa valutazione basterà un controllo sui dati della fatturazione elettronica);
  • altro elemento sospetto può essere la presenza di un discreto numero di dipendenti e un guadagno troppo ridotto rispetto all’organico;
  • e infine, terzo elemento significativo, si andrà a verificare se il numero dei dipendenti è molto inferiore rispetto alle aziende concorrenti che operano nello stesso settore.

Questa molte di dati, che già potrebbe fornire una indicazione di massima sul comportamento fiscale del commerciante, sarà incrociata con i rapporti finanziari del contribuente, e quindi:

  • conti correnti;
  • depositi bancari.

In questa fase, così ha disposto il Garante della Privacy, i nominativi delle persone sottoposte a un controllo preventivo saranno sostituiti da codici fittizi. Questo significa che non sarà possibile individuare il contribuente fino a quando non si accerta in modo convincente il possibile rischio finale.

Il controllo scatterà senza dubbio per chi sul conto ha un saldo che supera del 150 per cento i ricavi dichiarati. C’è comunque una soglia base: l’ammontare del saldo sospetto deve essere superiore a 300.000 euro.

Evasione fiscale, giustificazione

A questo punto si verificherà se esiste una giustificazione per quella disparità tra i ricavi dichiarati e quei soldi in banca (che potrebbero provenire dalla vendita di un immobile o da una eredità).

Sulla base di queste “indagini” i funzionari del fisco forniranno tutti i dati all’intelligenza artificiale. Grazie all’algoritmo (che, come detto, incrocia rapidamente 150 banche dati e riesce ad accertare anche lo storico delle posizioni sospette) sarà possibile prevedere (per questo si chiama predittiva) se la posizione del contribuente in questione debba essere archiviata o se invece è necessario avviare una indagine fiscale complessiva.

Evasione fiscale, possibilità di incasso

L’algoritmo avrà anche un altro compito: stimare quante sono le possibilità di incassare gli importi che si sospetta siano stati evasi o elusi. Sarà possibile farlo partendo da altri controlli (se ci sono stati) effettuati in passato dall’Agenzia.

La macchina attribuirà anche un valore a ogni caso. Questo indice segnala l’ordine di priorità che consentirà dunque di migliorare e rendere più efficace il calendario dei controlli. 

Insomma, le verifiche fiscali sono entrate in una nuova era. E se è vero che potrebbero essere evitate contestazioni inutili e altrettanto vero che per chi non ha pagato le tasse sarà molto più difficile sottrarsi ai controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Evasione fiscale, attenti all'algoritmo: come funziona
Nella foto un contribuente dopo un controllo fiscale

FAQ (domande e risposte)

Qual è la nuova strategia dell’Agenzia delle Entrate per combattere l’evasione fiscale?

L’Agenzia delle Entrate sta introducendo l’intelligenza artificiale nei suoi controlli per combattere l’evasione fiscale.

Come funziona l’algoritmo per identificare possibili situazioni di evasione fiscale?

L’algoritmo incrocia rapidamente le oltre 150 banche dati a disposizione del Fisco, facilitando così l’identificazione di potenziali situazioni di evasione fiscale.

Saranno tutti i controlli completamente automatizzati?

No, la decisione su chi “indagare” e se adottare provvedimenti dopo l’elaborazione digitale spetterà comunque agli ispettori dell’Agenzia delle Entrate.

Che effetto avrà l’implementazione dell’intelligenza artificiale sui tempi di verifica?

I tempi di verifica si accorceranno significativamente, rendendo più problematico contestare i risultati.

Come funziona l’intelligenza artificiale applicata ai controlli fiscali?

Il sistema prevede un primo intervento umano per la cernita dei contribuenti, l’intervento dell’intelligenza artificiale per definire ulteriormente i profili a rischio, e infine un altro intervento umano per un controllo approfondito.

Quali sono le situazioni sospette che potrebbero scatenare un controllo dell’intelligenza artificiale?

Le situazioni sospette possono includere una differenza tra costi e ricavi inferiore al 5%, la presenza di un numero elevato di dipendenti con un guadagno ridotto, o un numero di dipendenti molto inferiore rispetto alle aziende concorrenti nello stesso settore.

Quando scatterà il controllo sul contribuente?

Il controllo scatterà senza dubbio su chi sul conto ha un saldo che supera del 150% i ricavi dichiarati, con una soglia base di 300.000 euro.

Cosa accade se c’è una discrepanza tra i ricavi dichiarati e il saldo bancario del contribuente?

Se c’è una discrepanza, si verificherà se esiste una giustificazione per quella disparità, come potrebbe essere la vendita di un immobile o un’eredità.

Qual è il compito aggiuntivo dell’algoritmo oltre alla identificazione di evasione fiscale?

L’algoritmo avrà anche il compito di stimare quante sono le possibilità di incassare gli importi che si sospetta siano stati evasi o elusi, basandosi su eventuali controlli effettuati in passato.

Qual è l’effetto finale dell’implementazione dell’intelligenza artificiale nell’Agenzia delle Entrate?

L’implementazione dell’intelligenza artificiale nell’Agenzia delle Entrate porterà a una nuova era di verifiche fiscali, rendendo molto più difficile per chi non ha pagato le tasse sottrarsi ai controlli dell’Agenzia delle Entrate.

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