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Oltre a Marchiori all’incontro erano presenti la dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro Laura Pedron e il dirigente generale dell’Umst resilienza abitativa, sostenibilità e assegno unico Walter Viola, i consiglieri provinciali Stefania Segnana e Paolo Zanella, l’assessore del Comune di Trento Alberto Pedrotti e il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi. Per Itea hanno partecipato il vicepresidente Michele Ravagni e il direttore generale Roberto Ceccato. Al tavolo anche i segretari dei sindacati trentini, per Cisl Michele Bezzi e per Uil Walter Alotti, con Manuela Faggioni in rappresentanza di Cgil e del sindacato inquilini Sunia. Nel Comitato anche Andrea Rinaldi di CoopCasa (Federazione trentina della Cooperazione) e Giampiero Cozzio in rappresentanza delle associazioni dei proprietari.


L’assessore ha illustrato in dettaglio le principali linee di sviluppo per gestire responsabilmente il futuro del territorio nella sfida dell’abitare. Dalla valorizzazione del patrimonio abitativo pubblico, riguardo al quale a breve saranno bandite tre gare da 500 mila euro ciascuna per il recupero degli alloggi, accompagnate da un censimento puntuale di tutti gli immobili Itea che necessitano di interventi, fino agli interventi dei grandi cantieri e al contributo al canone di affitto sul libero mercato.


Si punta comunque ad una revisione della legge sulla casa e in genere della disciplina di formazione delle graduatorie, con l’obiettivo di innovare l’impianto rispetto ai bisogni delle famiglie trentine, rendendo maggiormente veloci i tempi di assegnazione degli alloggi e cercando di far combaciare meglio le caratteristiche dei nuclei familiari con quelle delle abitazioni. Sull’analisi e il monitoraggio delle riforme stanno conducendo un’indagine Euricse e Irvapp.


Per quanto riguarda la cosiddetta “fascia grigia”, nella quale rientra chi non possiede i requisiti per accedere all’edilizia residenziale pubblica, la strategia prevede una pluralità di interventi, tra i quali un programma di housing sociale con 30mila metri quadri di nuovi alloggi per recuperare come aree abitative aree dismesse, basandosi sul caposaldo di un consumo zero di suolo. A questo si affiancano gli incentivi attraverso cooperative edilizie e soluzioni per i bisogni abitativi dei lavoratori.


Un altro punto importante della strategia riguarda la necessità di sviluppare, anche attraverso sperimentazioni, un’offerta abitativa fondata sui principi della sostenibilità, della coesione sociale e territoriale, destinata a specifiche categorie di destinatari (giovani, anziani, lavoratori). La Provincia sta valutando la possibilità di rendere strutturali le misure di sostegno per acquisto e ristrutturazione, favorendo i percorsi di autonomia e di progetto di vita delle giovani famiglie e promuovendo strategie di ripopolamento delle valli.


A seguito dell’illustrazione sono emersi anche degli spunti e delle integrazioni da aggiungere alla strategia, compresa quella che riguarda il problema degli alloggi turistici e degli affitti brevi soprattutto nelle zone più turistiche del Trentino: l’assessore si è preso l’impegno di integrare le misure già previste con le indicazioni emerse dal tavolo.


Bollette pazze? All’ordine del giorno dell’incontro anche i criteri per la rateizzazione del debito degli inquilini Itea: l’assessore ha ricordato il gruppo di lavoro composto da Comune di Trento, Provincia e Itea che ha analizzato le varie tipologie di spese non corrisposte e proposto misure eque di intervento per chi è stato gravato dai rincari delle bollette nel periodo del boom del costo dell’energia.


Per la giornata di domani è previsto un incontro con la Giunta del CAL per proseguire questo percorso anche con il coinvolgimento degli amministratori locali.


I sindacati però lo bacchettano. 


 


“Fino a questo momento sulla casa dalla Giunta provinciale sono arrivate solo promesse. Se realmente la giunta provinciale ha preso atto dell’emergenza abitativa in Trentino e l’ha assunta tra le priorità di questa legislatura, allora ci attendiamo azioni concrete. A cominciare da adeguate risorse già con il prossimo assestamento di bilancio, per la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia sociale e la ristrutturazione dei troppi appartamenti Itea attualmente sfitti”. Al termine dell’incontro del Tavolo provinciale sulle politiche abitative Cgil Cisl Uil sintetizzano in questo modo la loro delusione e sottolineano quanto posto all’attenzione dell’assessore Simone Marchiori.


“L’ulteriore stanziamento di risorse per 1,5 milioni di euro destinati alla ristrutturazione delle case Itea che oggi sono sono in condizioni di essere rese disponibili è un passo avanti, ma non sufficiente – commentano Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Tutto quanto stanziato, infatti, consente solo un recupero parziale dei mille alloggi sfitti, che servono invece come l’aria alle tante famiglie in lista d’attesa e senza una casa”.


E forti di questa consapevolezza i tre sindacalisti hanno sollecitato l’assessore anche sulla realizzazione di nuove case popolari. “L’esplosione delle richieste di sostegno all’affitto è l’ennesimo campanello dall’allarme dell’emergenza abitativa. Chiediamo un piano straordinario decennale per realizzare nuovi alloggi a canone sociale e ci attendiamo una prima assunzione d’impegno con il prossimo assestamento di bilancio”.


Allo stesso tempo è stata messa nuovamente sul tavolo la richiesta di indicizzare l’Icef all’inflazione per l’accesso alle case Itea.


Cgil Cisl Uil hanno posto l’accento anche sugli alloggi turistici di breve durata, incalzando Piazza Dante a mettere in campo una strategia fiscale che incentivi gli affitti residenziali. “In molte località turistiche lavoratrici e lavoratori fanno estrema fatica a trovare un appartamento. E’ tempo di cambiare le regole”. Accanto agli alloggi popolari è necessario sostenere il ceto medio e le giovani coppie. Da qui la richiesta a finanziare nuovamente il fondo di housing sociale.


Allo stesso tempo le tre confederazioni sono tornate sulla richiesta di attivare il fondo per la morosità incolpevole e hanno sollecitato la costituzione di un fondo di garanzia per l’affitto dei privati con garanzia di enti e privati per il progetto LocAzione. Nell’incontro si è discusso anche di sfratti.


“Molti inquilini Itea si sono trovati nelle condizioni di non poter pagare le spese condominiali con l’esplosione dei costi energetici e oggi rischiano di restare senza casa. Apprezziamo la proposta di una maxi rateizzazione del debito, ma da sola non basta. Vogliamo che la Provincia si assuma l’impegno di verificare se ci sono state irregolarità nei contratti di fornitura con COMAT e, se così fosse, che Itea si assuma le responsabilità che le spettano”. Infine la questione politica. Cgil Cisl Uil, coerentemente con quanto sostenuto fino ad oggi, hanno chiesto all’assessore Marchiori di voltare pagina sui requisiti di accesso alle case Itea, superando il criterio incostituzionale dei dieci anni per ristabilire requisiti equi e non discriminatori. 



 

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