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La notte tra sabato e domenica scorsi, in località Peretti a Spiazzi, nei pressi di Caprino Veronese (Verona), si è consumato l’ennesimo dramma per gli allevatori locali. Sei pecore di razza Brogna sono state dilaniate dai lupi, quattro delle quali spolpate fino alle ossa. Altre due, nel tentativo disperato di fuggire, sono precipitate in una scarpata, lasciando solo una superstite. Luciano Guarnati, l’allevatore proprietario degli animali, è sconsolato: “Erano le ultime pecore che avevo. In queste condizioni è impossibile allevarle, è una battaglia persa”.

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Guarnati non è nuovo a queste tragedie. Negli ultimi anni, ha perso una ventina di bestie a causa dei lupi. Circa cinque anni fa, tre capre furono uccise, e nel giugno del 2020, tre capretti e due agnelli subirono la stessa sorte. Sette anni fa, un alpaca fu sbranato nei pressi di Tratto Spino, sul Baldo. “Con le pecore ho chiuso”, dichiara Guarnati, che un tempo possedeva fino a ottanta capi. Ora, la sua principale attività è l’allevamento di una trentina di alpaca, dalla cui fibra si producono tessuti, calze e sciarpe. Tuttavia, anche questa attività è minacciata dai continui attacchi dei lupi.

La predazione avvenuta lo scorso fine settimana non è un caso isolato. Il vicino di Guarnati, a soli 50 metri di distanza, ha subito un attacco simile, perdendo due capre e un asinello. Un altro allevatore di Caprino ha recentemente perso 11 dei 12 daini che possedeva. “I lupi ormai non girano più da soli ma si sono organizzati in branchi. Stanno proliferando. La situazione ormai è insostenibile”, afferma Guarnati.

La Regione Veneto ha stanziato contributi per l’installazione di reti elettrificate, ma secondo Guarnati, non sono sufficienti. “Per tentare di fermare i lupi servono più che altro cani da guardiania. Io ho cinque pastori maremmani a Tratto Spino, per difendere gli alpaca. Ma per mantenerli le spese sono elevate. In questo senso servirebbe un ulteriore contributo regionale, magari stipulando una convenzione con le ditte che forniscono il cibo per i cani”, suggerisce l’allevatore.

Gli allevatori della zona montebaldina sono sempre più preoccupati. La crescente presenza di lupi rappresenta una minaccia non solo per gli animali, ma anche per le attività economiche legate all’allevamento e al turismo. “Dobbiamo far fronte a una situazione sempre più critica. Siamo esasperati”, conclude Guarnati.ile.



 

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