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Il governo italiano sta intensificando gli sforzi sulla Transizione 5.0, il programma destinato a stimolare l’innovazione digitale e sostenibile nel Paese.

Per il biennio 2024-2025, sono stati stanziati 13 miliardi di euro, di cui 6,3 miliardi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Questi fondi saranno utilizzati per supportare le aziende italiane nella transizione verso tecnologie digitali e pratiche ecologiche avanzate.

L’iniziativa mira a rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale nazionale, favorendo investimenti in soluzioni innovative e sostenibili, essenziali per affrontare le sfide globali e locali. La piattaforma online offrirà alle aziende un accesso diretto e semplificato alle risorse per rendere più agevole la partecipazione al programma.

La mossa è vista come un passo decisivo per accelerare il percorso di digitalizzazione e sostenibilità dell’industria italiana, in linea con gli obiettivi europei di crescita verde e tecnologica. Ecco le novità:


  • Bonus 5.0 Industria per la Transizione, i dettagli

  • Cosa aspettarsi dal Bonus 5.0 Industria per la Transizione

Bonus 5.0 Industria per la Transizione, i dettagli

Il governo ha annunciato il lancio del Bonus 5.0, una misura che consente alle imprese di beneficiare di un credito d’imposta per investimenti effettuati dal primo gennaio 2024. Il termine per completare questi investimenti è fissato alla fine del 2025, mentre la documentazione finale del programma di spesa dovrà essere presentata entro il 28 febbraio 2026.

Per accedere al credito d’imposta, le imprese dovranno presentare una certificazione dei consumi energetici e una comunicazione ex post per determinare il credito d’imposta prenotato. Al momento, non sono previste proroghe per queste scadenze.

L’operatività del bonus per la presentazione delle domande sarà avviata con l’apertura di una piattaforma ministeriale, gestita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), dove le imprese potranno inviare le loro domande. Sarà possibile considerare come acconto del 20% anche gli importi versati precedentemente all’apertura del portale, purché effettuati nel 2024. Un elemento chiave sarà la determinazione del consumo iniziale dell’impresa per valutare il beneficio derivante dagli investimenti agevolati.

Tra le novità della circolare esplicativa ci sarà una maggiorazione agevolativa per i moduli fotovoltaici ad alta efficienza energetica, misura pensata per contrastare la concorrenza dei prodotti esteri, in particolare cinesi. Questa maggiorazione coprirà il differenziale di prezzo tra i prodotti europei e quelli extra Ue, incentivando così l’acquisto di beni Made in Italy o Made in Europe.

La circolare includerà anche allegati specifici che elencheranno i macchinari agevolati, a condizione che siano fabbricati in Italia o nell’Ue.

Il credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione in un’unica soluzione entro il 2025, o in cinque quote annuali a partire dal 2026. Gli incentivi potranno essere cumulati con altri aiuti, fatta eccezione per i bonus Zes, Zes unica per il Mezzogiorno e Zls, per evitare di superare il 100% del costo del bene e compromettere l’apporto di capitale proprio.

Sono in corso negoziati a Bruxelles riguardo al cumulo degli incentivi e alcune deroghe al principio DNSH (Do No Significant Harm) del Pnrr, per la quota di risorse cofinanziate dall’Ue.

Una riduzione obbligatoria dei consumi energetici è necessaria per beneficiare del bonus, valutata confrontando le prestazioni energetiche prima e dopo gli investimenti.

Le prestazioni energetiche ex ante saranno calcolate in base ai dati di consumo dell’anno precedente all’inizio del progetto:


  • per le imprese attive da più di 12 mesi, le prestazioni ex ante devono essere determinate direttamente dai dati disponibili o, se non disponibili, stimate tramite analisi dei carichi energetici;

  • per le imprese attive da 6 a 12 mesi, le prestazioni ex ante saranno determinate su base annuale riproporzionata;

  • per le nuove imprese, le prestazioni saranno basate sui consumi energetici di beni similari già sul mercato.

Cosa aspettarsi dal Bonus 5.0 Industria per la Transizione

Il piano Transizione 5.0 sta per diventare pienamente operativo, con il lancio del portale dedicato alle imprese per prenotare l’accesso alla misura. Lo ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante un webinar organizzato da Confindustria. Il ministro, come riferito dall’Ansa, ha illustrato come la misura disponga di quasi 13 miliardi di euro per il biennio 2024-2025, considerato cruciale per affrontare le sfide dell’innovazione digitale e della sostenibilità ambientale.

Urso ha sottolineato che Transizione 5.0 è il primo piano in Europa a integrare in un’unica misura sia la transizione digitale che quella energetica. Ha spiegato che il piano evolve Industria 4.0, combinando l’adozione di tecnologie digitali con l’efficientamento energetico e la riduzione dei consumi, attraverso l’uso di tecnologie green.

Il ministro ha evidenziato tre principali differenze rispetto al precedente piano Industria 4.0. Innanzitutto, Transizione 5.0 è accessibile a tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore di appartenenza. Inoltre oltre il 10% delle risorse sarà destinato alla formazione dei lavoratori per acquisire nuove competenze.

Per quanto riguarda la dotazione finanziaria, Urso ha spiegato che nella legge di bilancio di dicembre scorso sono stati allocati 6,4 miliardi di euro di risorse nazionali per Industria 4.0. Con la nuova programmazione europea del Pnrr, sono stati aggiunti altri 6,3 miliardi di euro per Transizione 5.0.

 

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