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Si è tenuto questo pomeriggio, presso la Camera di Commercio di Ragusa, il convegno “Zona Economica Speciale ed infrastrutture – Opportunità di sviluppo e lavoro”, organizzato dalla segreteria provinciale del Partito Democratico. All’incontro, introdotto dal segretario provinciale del PD Lino Giaquinta, hanno preso parte il presidente della CamCom del Sud-Est, Piero Agen, il parlamentare regionale on. Nello Dipasquale e il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano.
Sono intervenuti, inoltre, Gianluca Manenti per l’Unione Confcommercio Service, Sandro Gambizza per Confagricoltura e Calogero Fasulo per Coldiretti, Vera Carasi della CISL e in rappresentanza anche di CGIL e UIL, Maurizio Attinelli presidente dell’ordine dei Commercialisti e Giovanni Vindigni direttore del Centro per l’impiego di Ragusa.
Dagli interventi dei rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacali è emersa un’analisi lucidissima e condivisa della attuale condizione economica dei vari settori produttivi della provincia di Ragusa che continua ad essere la cosiddetta “isola nell’isola”, quell’area economicamente più vivace rispetto al resto di Sicilia, anche se negli ultimi 15 anni circa si vive una crisi che ha fiaccato l’imprenditoria, soprattutto nel settore agricolo. Settore che, nonostante tutto, ha saputo lavorare fino ad offrire ai mercati prodotti di altissima qualità. Una considerazione amara è stata fatta in merito allo spopolamento dell’Isola che non ha risparmiato la provincia iblea e che, senza un’inversione di tendenza, rischia di danneggiare ulteriormente i settori maggiormente produttivi.
L’istituzione della ZES in provincia di Ragusa, nell’ipparino in nello specifico, viene vista come una grande opportunità, ma è stata unanime la convinzione che senza un’integrazione con le numerose infrastrutture che, per in un modo o nell’altro, sono rimaste “sospese” in questo territorio: autostrada Siracusa-Gela, autostrada Ragusa-Catania, autoporto di Vittoria (la cui area rientrerà nella ZES) aeroporto di Comiso, porto di Pozzallo e ferrovia. Una carenza infrastrutturale grave che è figlia di numerosi fattori e di una certa distrazione in alcuni particolari momenti storici del nostro Paese che hanno rallentato o ostacolato il progresso in questa provincia.
Al ministro Provenzano, dunque, è stato rivolto un appello condiviso perché arrivino dal Governo nazionale risposte chiare soprattutto sui tempi sia per arrivare alla definitiva istituzione della ZES nei comuni della provincia che ne hanno ottenuto l’assegnazione, sia per quanto riguarda l’autostrada Ragusa-Catania e gli altri lotti della Siracusa-Gela.
“Non dobbiamo essere troppo pessimisti – ha dichiarato l’on. Dipasquale nel suo breve intervento – perché anche se è vero che ci sono infrastrutture di cui si parla da diversi decenni allo stesso tempo è vero che solo negli ultimi anni ci sono state delle accelerazioni, soprattutto per ciò che riguarda la Ragusa-Catania e la Siracusa-Gela. La presenza a Ragusa del ministro Provenzano, è stata l’occasione per apprendere direttamente dal Governo le novità sui temi che ci sono più cari”.
“Questo Governo – ha detto Provenzano – ha messo il Sud al centro delle proprie priorità, non senza difficoltà, ed è giusto che dai territori provengano decise richieste di intervento per favorire lo sviluppo. Ma il tema principale è il fattore “tempo”: bisogna recuperare un ritardo enorme rispondendo alle emergenze senza dimenticare la prospettiva per il futuro. Bisogna fare entrambe le cose contemporaneamente e bisogna farle bene. In queste ore sto chiudendo il nuovo Patto per il Sud con urgenti interventi sul piano delle risorse con una programmazione che sia decennale. Bisogna mettere il Meridione a pari condizioni con il resto d’Italia e fare in modo che le risorse europee, come accade altrove, siano risorse aggiuntive e non basare solo su quelle gli investimenti per il Sud. Inoltre si deve spingere sulla operatività rispetto alle opere che in questi piani vengono inserite, lo si farà tramite la Banca del Meridione che sfiderà le dimensioni imprenditoriali ad essere dinamici perché non accada come in passato che la concretizzazione delle opere si fermi al 5% degli interventi complessivamente finanziati. Lo stesso deve valere per gli Enti locali che devono essere messi nelle condizioni di dare risposte ai cittadini, per non alimentare la rottura tra la base e chi amministra. Per questo è stato istituito un fondo per i piccoli e medi Comuni e le aree interne che soffrono maggiormente lo spopolamento da parte dei giovani. Il Piano per il Sud, enorme per le risorse che prevederà, sta prendendo forma, ma dovrà avere alcune caratteristiche tra le quali la possibilità di integrare tra loro le aree. Perché altrimenti le “isole nelle isole” rimangono tali senza essere interconnesse. Quindi si deve spezzare l’isolamento con infrastrutture sociali e materiali, puntando soprattutto a una migliore mobilità.
Il dossier della Ragusa-Catania è in fase di analisi, siamo in dirittura d’arrivo, e probabilmente al prossimo CIPE si arriverà al definitivo finanziamento. Le ZES non saranno la panacea di tutti mali del Mezzogiorno, ma accanto agli incentivi economici ci saranno anche investimenti e un commissario dedicato all’attrazione degli investimenti. Le ZES in provincia di Ragusa saranno il retroporto di Pozzallo e Modica, l’aeroporto di Comiso, l’autoporto di Vittoria, l’area artigianale di Ragusa. Una riflessione seria e approfondita bisognerà farla per la continuità territoriale per evitare di chiudere il mercato delle tratte aeree per e dalla Sicilia. Insomma – ha concluso – la Sicilia e questa provincia vanno accompagnate in un percorso che sia capace di attrarre investimenti futuri. Ecco, tutto ciò andrà fatto e si dovrà operare in modo da coniugare interventi sulle emergenze e buona programmazione e credo che ci riusciremo”.

 

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