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Taglio tassi ABC, borse europee in rialzo, Telecom Italia vola


  • Ore 15:45 Wall Street sulla parità all’avvio, aumentano le richieste di sussidi
  • Ore 14:20 Borse Ue in rialzo dopo il taglio della Bce
  • Ore 12:50 Ftse Mib sopra 33.500 con le banche e il lusso. Va a segno l’asta di Btp a 3 e 7 anni
  • Ore 10:40 Ftse Mib a un soffio da 33.500 con Banco Bpm e Tim. Euro poco mosso in attesa della Bce
  • Ore 09:05 Ftse Mib in netto rialzo con le banche, Tim e Stm. Lo spread scende a 141: in asta Btp a 3 e 7 anni per 6,5 miliardi
  • Ore 07:40 Europa attesa in netto rialzo in scia a Nvidia. È il giorno della Bce

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Il Ftse Mib chiude a 33.453,78 punti, in rialzo dello 0,8%. Il listino milanese beneficia innanzitutto della corsa di Telecom Italia, che sale del 6,8%. Tra le migliori blue chip anche Banco Bpm (2,9%), Unicredit (+2,9%) e Bper Banca (+2,2%). Crescono, dunque, ancora le banche all’indomani dell’annuncio dell’operazione di Unicredit che ha comprato il 9% della tedesca Commerzbank. In coda al paniere, invece, si collocano Hera (-1,7%), Erg (-1%), Snam (-1%) e Diasorin (-0,9%). Lo spread Btp/Bund si mantiene a 140 punti, in calo rispetto all’apertura. 

Ore 15:45 Wall Street sulla parità all’avvio, aumentano le richieste di sussidi

Wall Street apre poco mossa con l’S&P 500 che resta sulla parità alle 15:45, il Dow Jones in rialzo dello 0,1% e il Nasdaq in crescita dello 0,2%. I dati macro in arrivo dagli Stati Uniti restituiscono prezzi alla produzione in aumento dello 0,2% su base mensile ad agosto, con un incremento dell’1,7% a livello annuale. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono invece aumentate di 2 mila unità, arrivando a 230 mila, in linea con le stime del mercato. La cifra è ancora al di sopra delle medie registrate all’inizio del 2024, il che riflette il trend di un mercato del lavoro in indebolimento. 

Dopo l’avvio dei mercati americani, il Ftse Mib scambia a 33.273,72 punti, in rialzo dello 0,3% alle 15:45. Tra le blue chip spicca Telecom Italia (+5,6%). Bene anche Banco Bpm (+2,2%), Moncler (+2%) e Unicredit (+2%). In calo Stellantis (-1,4%) e Hera (-1,4%). Spread Btp/Bund a 140 punti.

Ore 14:20 Borse Ue in rialzo dopo il taglio della Bce

I mercati azionari del Vecchio Continente si confermano in rialzo (Dax +1,31%, Cac40 +0,91%, Ftse100 +0,87% e Ftse Mib +0,96% a 33.493 punti alle 14:20 con Tim +5,68%, Banco Bpm +2,56% e Unicredit +2,66% i migliori) dopo che, come ampiamente previsto dagli economisti, la Banca Centrale Europea ha nuovamente tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, come a giugno, al 3,50%. Francoforte ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita economica del blocco per il 2024, mentre considera ancora possibile che l’inflazione sia in linea con l’obiettivo del 2% entro la fine del 2025. Lo spread Btp/Bund scende a quota 140,70 punti base con il rendimento del decennale in calo al 3,51%, il minimo da due anni. Prosegue il buon momento dei titoli di Stato italiani dopo il boom del trentennale. Oggi, 12 settembre, il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di euro di Btp a 3 e 7 anni con rendimenti ai minimi da due anni.

Con taglio tassi risparmio tra 13 e 30 euro sulla rata mensile

Il taglio dei tassi dello 0,25% da parte della Bce determinerà un risparmio, sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese, secondo il Codacons. Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varia tra i 13 e i 27 euro, pari a una minor spesa annua tra -156 e -324 euro. Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua. «Il taglio dei tassi è senza dubbio un segnale positivo, ma la strada per colmare i rialzi imposti dalla Bce negli ultimi due anni è ancora molto lunga», afferma il presidente Carlo Rienzi, «Basti pensare che per alcune tipologie di mutuo a tasso variabile la maggiore spesa ha raggiunto nel 2024 i 5mila euro l’anno rispetto ai tassi medi di fine 2021».

Ore 12:50 Ftse Mib sopra 33.500 con le banche e il lusso. Va a segno l’asta di Btp a 3 e 7 anni

Le borse europee salgono spedite (Dax +1,19%, Cac40 +0,93%, Ftse100 +0,82% e Ftse Mib +1,12% a 33.544 punti alle 12:50 grazie alle banche in odore di M&A dopo l’operazione Unicredit Commerzbank, ai titoli del lusso, a Stm e Tim, la migliore con un 5,95%), complici i futures statunitensi positivi (+0,22% quello sul Dow Jones e +0,25% quello sull’S&P500) in attesa del verdetto della Bce sui tassi (scontato un taglio di 25 punti base). Lo spread Btp/Bund resta schiacciato a 141,3 punti base dopo l’asta che ha visto rendimenti in calo al minimo da oltre due anni. Il Tesoro ha assegnato l’importo massimo di 6,5 miliardi di euro di due titoli. Più in dettaglio, la riapertura del Btp a tre anni luglio 2027, cedola 3,45%, è stata collocata per 3,5 miliardi al tasso del 2,62%, minimo da luglio 2022, rispetto al 3,24% dell’asta di metà luglio, segnala Reuters. Il rendimento del sette anni luglio 2031 3,45%, assegnato per 3 miliardi, è sceso al 3,15%, anche in questo caso il minimo da luglio 2022, rispetto al 3,57% del collocamento di luglio. Il Tesoro non ha offerto la scadenza superiore a 10 anni visto il lancio via sindacato questa settimana di un nuovo trentennale.

Ore 10:40 Ftse Mib a un soffio da 33.500 con Banco Bpm e Tim. Euro poco mosso in attesa della Bce

I mercati azionari europei consolidano il rialzo. Anche a Milano l’indice Ftse Mib sale dello 0,97% a 33.495 punti con Banco  Bpm (+2,70%), Tim (+7,42%) e Stm (+2,32%) le migliori. Scendono contro corrente solo le utilities come A2A, Hera, Italgas e Snam. Lo spread Btp/Bund si conferma a quota 141,3 punti base in attesa dell’asta di Btp e l’euro segna un modesto +0,02% a 1,102 dollari. Per quel che riguarda la moneta unica, il ribasso dell’11 settembre, che ha portato al test di 1,1000 «dipende soprattutto dai dati tedeschi e dalla pressione che questi ultimi mettono sulla decisione odierna della Bce, attesa al taglio del costo del denaro. Le previsioni ci dicono che la riduzione sarà molto probabilmente di 25 punti base, e solo successivamente forse, si prenderà in considerazione una riduzione più importante, che pure, forse, nelle condizioni attuali di congiuntura, sarebbe necessario. Ma probabilmente Francoforte vuole aspettare la Fed prima di azzardare un taglio che potrebbe indebolire l’euro, con la possibilità di una inflazione importata in ripresa, il che non è certo il desiderio dell’istituto centrale», spiega Saverio Berlinzani, analista senior di ActivTrades.

Ore 09:05 Ftse Mib in netto rialzo con le banche, Tim e Stm. Lo spread scende a 141: in asta Btp a 3 e 7 anni per 6,5 miliardi

Borse europee ben impostate in avvio di seduta in scia al rally di Nvidia a Wall Street. Francoforte guadagna l’1,01%, Parigi l’1,12%, Londra l’1,29% e Milano lo 0,93% a 33.483 punti. Dalla riunione del board della Bce è atteso un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base che porterebbe il tasso sui depositi al 3,5%. L’attenzione si concentrerà sulle dichiarazioni della presidente, Christine Lagarde, che, però, secondo gli economisti, ribadirà l’approccio dell’istituto centrale secondo cui le decisioni si prendono di riunione in riunione, in base all’andamento dei dati. Il meeting sarà accompagnato da un aggiornamento delle stime dello staff della Bce, che probabilmente mostreranno marginali revisioni per il pil e l’inflazione dell’Eurozona, al ribasso il primo e al rialzo la seconda.

In asta Btp a 3 e 7 anni per 6,5 miliardi

Lo spread Btp/Bund scende a quota 141,79 punti base. Reduce dal collocamento di 8 miliardi di euro del nuovo Btp a 30 anni e dall’asta di Bot a 12 mesi (rendimento sotto il 3%), nell’asta odierna il Tesoro offre le riaperture del Btp 3 e del 7 anni per complessivi 6,5 miliardi, con rendimenti visti scendere ai minimi da luglio 2022. Roma ha, intanto, informato la Commissione Europea che presenterà a Bruxelles il proprio piano di bilancio di medio termine oltre la scadenza prevista del 20 settembre. Il Consiglio dei ministri esaminerà il piano il 17 settembre, ma il testo sarà trasmesso all’esame delle Camere solo dopo l’aggiornamento del quadro macro e di finanza da parte dell’Istat atteso per il 23 settembre.

Goldman Sachs vede lo spread Btp-Bund 10 anni a fine 2024 a 150 

Per Javier Rouillet, senior vice president del team Global sovereign ratings di Morningstar Dbrs, l’impegno del governo a stabilizzare e infine ridurre il rapporto debito pubblico/pil dell’Italia rimarrà un elemento chiave sia per gli investitori sia per la Commissione Europea. «D’altro canto, la scadenza media relativamente lunga del debito italiano, le ampie disponibilità delle autorità europee e la sana domanda del settore retail contribuiscono ad attenuare l’impatto di un aumento dei rendimenti e/o di oscillazioni temporanee del sentiment degli investitori», spiega Rouillet. Secondo gli strategist di Goldman Sachs, «le prospettive fiscali vulnerabili sono coerenti con uno spread Btp-Bund 10 anni a fine 2024 a 150 punti base». Invece, il prossimo anno, una crescita nominale in calo e un eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di consolidamento del bilancio potrebbero avere un impatto negativo sui prezzi dei titoli di Stato italiani, la cui domanda da parte degli investitori privati e stranieri ha ormai raggiunto i livelli pre-crisi del debito sovrano del 2010.

A Milano bene le banche con M&A, Unipol, Stellantis, Stm, Tim, Eni, doValue, Avio ed Esprinet

Sul listino milanese restano accessi i riflettori su Unicredit (+0,59% a 36,37 euro) che ha acquistato il 9% circa di Commerzbank (+1,50% a 14,90 euro a Francoforte) e ha contattato i vertici della banca tedesca con l’obiettivo di esplorare la possibilità di una fusione. L’annuncio dell’acquisto della quota è arrivato dopo che martedì lo Stato tedesco ha ceduto 53 milioni di azioni Commerzbank tramite un accelerated bookbuilding scendendo al 12%. Unicredit ha anche affermato di essere aperta a superare potenzialmente il 9,9% del capitale di Commerzbank una volta ottenute le approvazioni normative. Attualmente, la Germania è il secondo mercato più grande per Unicredit dopo l’Italia. La presenza del gruppo nel Paese risale al 2005, quando Unicredit si è unita a Hvb.

  • Leggi anche: Unicredit- Commerzbank, ecco come sarà l’operazione in due fasi di Andrea Orcel: prima il rastrellamento e poi l’integrazione. L’ombra di Bnp

«Un accordo con Commerzbank potrebbe creare il potenziale per economie di scala e sinergie nei segmenti corporate, Pmi e retail in Germania», sottolinea Morningstar Dbrs. « Commerzbank è una banca leader per il Mittelstand tedesco, la spina dorsale della più grande economia europea. La Germania è anche il principale partner economico dell’Italia sia in termini di esportazioni sia di importazioni. Un accordo potrebbe anche sostenere un’ulteriore espansione nell’Europa centrale, attraverso mBank, una delle più grandi banche in Polonia, attualmente controllata da Commerzbank».

  • Leggi anche: Unicredit- Commerzbank, quale premio per l’opa in Germania e quanto può crescere l’utile della banca? Analisti a confronto

L’operazione, sottolinea Equita, può ridurre l’appeal speculativo per altre operazioni di M&A sulle banche italiane. Alla luce di ciò, il governo Meloni intende accelerare la partenza del consolidamento in Italia, anche procedendo con un ulteriore collocamento di azioni di Mps (+1,21% a 4,95 euro) entro la fine dell’anno. In questo contesto, Unipol (+0,96% a 9,5 euro) potrebbe rilevare una quota del Monte e diventare il partner assicurativo della banca senese. Invece, nel comparto auto, Stellantis (+1,56% a 13,83 euro) investirà oltre 406 milioni di dollari in tre stabilimenti in Michigan a supporto della strategia multi-energia. Non sono da meno Stm (+1,97% a 25,68 euro) di riflesso al rally di Nvidia al Nasdaq e Tim (+3,24% a 0,2325 euro), questa dopo che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’indagine approfondita (fase II) sull’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom ai sensi delle norme italiane in materia di controllo delle operazioni di concentrazione. 

Bene poi Eni, in rialzo dell’1,14% a 13,88 euro, dopo che mercoledì 11 settembre l’assemblea degli azionisti di Ithaca Energy ha approvato a larghissima maggioranza l’assegnazione di circa 638 milioni di nuova emissione a Eni Uk, controllata britannica del Cane a sei zampe. L’operazione di business combination prevede il conferimento di quasi tutti gli asset upstream di Eni nel Regno Unito in cambio dell’emissione di azioni ordinarie di Ithaca Energy alla sussidiaria Eni Uk, in misura tale che al completamento dell’operazione quest’ultima detenga il 38,6% del capitale azionario ampliato di Ithaca Energy. Inoltre, Berenberg, in un report sul settore oil, ha tagliato il target price di Eni da 16,50 a 15,80 euro (rating hold confermato).

Tra i titoli minori, doValue sale del 2,95% a 1,394 euro. L’assemblea degli azionisti ha approvato le proposte presentate dal cda come parte dei passaggi chiave per l’acquisizione di Gardant. In particolare, ha deliberato di approvare la proposta del board di aumentare il capitale sociale a pagamento per un importo massimo complessivo di 150 milioni di euro, mediante l’emissione di azioni ordinarie prive di valore nominale, con le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, da offrire in opzione agli azionisti. Inoltre, ha approvato l’emissione di un bond convertibile in azioni ordinarie fino al 20% del capitale sociale di doValue con conseguente aumento del capitale sociale con esclusione del diritto di opzione da offrire agli azionisti di Gardant.

Conti, invece, per Avio (+1,29% a 12,54 euro) che ha chiuso il primo semestre del 2024 con un portafoglio ordini pari a 1.386 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2023. I ricavi sono risultati pari a 180,6 milioni, in crescita del 14,5% rispetto al primo semestre 2023, l’ebitda adjusted a 10,6 milioni, in linea rispetto al primo semestre 2023, e la perdita netta pari a -1,8 milioni (+2,1 milioni rispetto al primo semestre 2023). Confermata la guidance per l’anno 2024: portafoglio ordini a 1.500-1.600 milioni, ricavi a 370-390 milioni e utile netto a 6-10 milioni.

Anche Esprinet (+3,67% a 5,23 euro) ha pubblicato i conti del primo semestre del 2024: ricavi pari a 1.849,9 milioni (-3%), ebitda di 24,7 milioni (-1%) e utile netto pari a 3,3 milioni dai -26,9 milioni dei primi sei mesi del 2023.

Ore 07:40 Europa attesa in netto rialzo in scia a Nvidia. È il giorno della Bce

Borse europee attese in forte rialzo in avvio di seduta (+1,28% il future sull’Eurostoxx50) in scia al netto recupero dei titoli tecnologici a Wall Street. Il Nasdaq ha guadagnato il 2,15% a 17.391 punti in seguito alle dichiarazioni del ceo di Nvidia (+8,15%) in merito all’andamento della domanda di chip per l’intelligenza artificiale. Jensen Huang ha detto che ogni cliente chiede di essere servito per primo e vorrebbe poter aumentare gli ordini. Lato macro, è il giorno della Bce (alle 14:15 la decisione sui tassi, alle 14:45 la conferenza stampa della presidente, Christine Lagarde). Le stime degli economisti indicano un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, grazie al calo dell’inflazione ma anche per effetto della lenta crescita economica.

La Bce taglierà i tassi di 25 punti base e dopo?

«Ulteriori tagli potrebbero seguire a dicembre e per tutto il 2025, con previsioni d’inflazione ed economiche destinate a essere riviste», prevede Antonio Tognoli di Cfo Sim, ricordando che l’inflazione annuale dell’Eurozona è scesa al 2,2% ad agosto, il livello più basso da luglio 2021. L’inflazione di fondo, escludendo componenti volatili come energia e cibo, è leggermente diminuita dal 2,9% al 2,8%. Le pressioni sui prezzi legate ai servizi sono, invece, rimaste persistentemente elevate al 4,2%. «Sebbene come abbiamo visto l’inflazione stia rallentando, gli indicatori di crescita sono invece preoccupanti. Il pil dell’Eurozona è cresciuto solo dello 0,2% nel secondo trimestre del 2024, con una revisione al ribasso rispetto alla precedente stima dello 0,3%. La performance è stata piuttosto differente tra i diversi paesi, con la Germania, la più grande economia della regione, in contrazione dello 0,1%», precisa Tognoli.

In questo meeting la Bce fornirà anche le proiezioni macroeconomiche aggiornate. A giugno scorso aveva rivisto al rialzo le sue previsioni sia sulla crescita sia sull’inflazione nel 2024 rispetto alle stime precedenti. All’epoca, la crescita economica annuale per l’Eurozona era prevista allo 0,9% nel 2024 con un ulteriore rafforzamento all’1,4% nel 2025 e all’1,6% nel 2026. Mentre si prevedeva che l’inflazione sarebbe scesa dal 5,4% nel 2023 al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. «Crediamo che le nuove previsioni della Bce possano mostrare una crescita del pil  sostanzialmente invariata, ma una leggera revisione al ribasso dell’inflazione per il 2025 e il 2026, sostenuta dal calo dei prezzi del petrolio e da un euro più forte», aggiunge Tognoli, mentre gli investitori cominciano a interrogarsi su che cosa succederà dopo il meeting odierno. «È molto probabile che la Bce riconfermi il suo approccio dipendente dai dati. Riteniamo che ci possa essere una pausa il 17 novembre, seguita poi da un terzo taglio dei tassi il 12 dicembre. Siamo, infatti, convinti che entro ottobre/novembre possano emergere nuovi dati in grado di modificare parzialmente la narrazione della Bce».

Euro debole nei confronti del dollaro

A proposito di dati macro sono già stati pubblicati i prezzi alla produzione in agosto su base mensile del Giappone: -0,2%, in calo rispetto al precedente +0,5% (la previsione degli economisti era per una dato invariato). Alle 14:30 sono in agenda  le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (precedente: +227.000) e i prezzi alla produzione ad agosto (precedente: +2,2% anno su anno; consenso; +1,8% anno su anno). In attesa, l’euro cala dello 0,02% a 1,101 dollari.

Prezzi del petrolio spinti dalle preoccupazioni per l’impatto dell’uragano Francine sulla produzione in Usa

Tra le materie prime, i prezzi del petrolio salgono, anche se Hamas ha riferito che i suoi negoziatori hanno ribadito la disponibilità a un cessate il fuoco immediato con Israele a Gaza sulla base di una precedente proposta Usa senza nuove condizioni: Wti +0,77% a 67,83 dollari al barile e Brent +0,91% a 71,25 dollari al barile, spinti dalle preoccupazioni per l’impatto dell’uragano Francine sulla produzione negli Stati Uniti, il più grande produttore di greggio al mondo. Entrambi i contratti sono aumentati di oltre 1 dollaro, o più del 2%, nella sessione precedente, in seguito alla chiusura delle piattaforme offshore nel Golfo del Messico e all’interruzione delle attività di raffinazione sulla costa a causa dell’arrivo dell’uragano Francine nel sud della Louisiana.

La regione rappresenta circa il 15% della produzione petrolifera statunitense e qualsiasi interruzione della produzione potrebbe abbassare le forniture nel breve termine. All’inizio della settimana, l’Opec ha tagliato le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio nel 2024 e ha ridotto anche le aspettative per l’anno prossimo, la seconda revisione al ribasso consecutiva. «Gli operatori del settore petrolifero guardano ora al rapporto mensile dell’Agenzia Internazionale per l’Energia che verrà pubblicato questa settimana, alla ricerca di eventuali segnali di indebolimento delle prospettive della domanda», afferma Anz Research.

A Milano occhio a Unicredit, Mps, Stellantis, Eni, doValue, Avio ed Esprinet

Sul listino milanese restano accessi i riflettori su Unicredit che ha acquistato il 9% circa di Commerzbank e ha contattato i vertici della banca tedesca con l’obiettivo di esplorare la possibilità di una fusione. L’annuncio dell’acquisto della quota è arrivato dopo che martedì lo Stato tedesco ha ceduto 53 milioni di azioni Commerzbank tramite un accelerated bookbuilding scendendo al 12%. Unicredit ha anche affermato di essere aperta a superare potenzialmente il 9,9% del capitale di Commerzbank una volta ottenute le approvazioni normative. Attualmente, la Germania è il secondo mercato più grande per Unicredit dopo l’Italia. La presenza del gruppo nel Paese risale al 2005, quando Unicredit si è unita a Hvb.

  • Leggi anche: Unicredit- Commerzbank, ecco come sarà l’operazione in due fasi di Andrea Orcel: prima il rastrellamento e poi l’integrazione. L’ombra di Bnp

«Un accordo con Commerzbank potrebbe creare il potenziale per economie di scala e sinergie nei segmenti corporate, Pmi e retail in Germania», sottolinea Morningstar Dbrs. « Commerzbank è una banca leader per il Mittelstand tedesco, la spina dorsale della più grande economia europea. La Germania è anche il principale partner economico dell’Italia sia in termini di esportazioni sia di importazioni. Un accordo potrebbe anche sostenere un’ulteriore espansione nell’Europa centrale, attraverso mBank, una delle più grandi banche in Polonia, attualmente controllata da Commerzbank».

  • Leggi anche: Unicredit- Commerzbank, quale premio per l’opa in Germania e quanto può crescere l’utile della banca? Analisti a confronto

L’operazione, sottolinea Equita, può ridurre l’appeal speculativo per altre operazioni di M&A sulle banche italiane. Alla luce di ciò, il governo Meloni intende accelerare la partenza del consolidamento in Italia, anche procedendo con un ulteriore collocamento di azioni di Mps entro la fine dell’anno. In questo contesto, Unipol potrebbe rilevare una quota del Monte e diventare il partner assicurativo della banca senese. Invece, nel comparto auto, Stellantis investirà oltre 406 milioni di dollari in tre stabilimenti in Michigan a supporto della strategia multi-energia.

Attenzione poi a Eni perché mercoledì 11 settembre l’assemblea degli azionisti di Ithaca Energy ha approvato a larghissima maggioranza l’assegnazione di circa 638 milioni di nuova emissione a Eni Uk, controllata britannica del Cane a sei zampe. L’operazione di business combination prevede il conferimento di quasi tutti gli asset upstream di Eni nel Regno Unito in cambio dell’emissione di azioni ordinarie di Ithaca Energy alla sussidiaria Eni Uk, in misura tale che al completamento dell’operazione quest’ultima detenga il 38,6% del capitale azionario ampliato di Ithaca Energy. Inoltre, Berenberg, in un report sul settore oil, ha tagliato il target price di Eni da 16,50 a 15,80 euro (rating hold confermato).

Tra i titoli minori, da monitorare doValue la cui assemblea degli azionisti ha approvato le proposte presentate dal cda come parte dei passaggi chiave per l’acquisizione di Gardant. In particolare, ha deliberato di approvare la proposta del board di aumentare il capitale sociale a pagamento per un importo massimo complessivo di 150 milioni di euro, mediante l’emissione di azioni ordinarie prive di valore nominale, con le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, da offrire in opzione agli azionisti. Inoltre, ha approvato l’emissione di un bond convertibile in azioni ordinarie fino al 20% del capitale sociale di doValue con conseguente aumento del capitale sociale con esclusione del diritto di opzione da offrire agli azionisti di Gardant.

Conti, invece, per Avio che ha chiuso il primo semestre del 2024 con un portafoglio ordini pari a 1.386 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2023. I ricavi sono risultati pari a 180,6 milioni, in crescita del 14,5% rispetto al primo semestre 2023, l’ebitda adjusted a 10,6 milioni, in linea rispetto al primo semestre 2023, e la perdita netta pari a -1,8 milioni (+2,1 milioni rispetto al primo semestre 2023). Confermata la guidance per l’anno 2024: portafoglio ordini a 1.500-1.600 milioni, ricavi a 370-390 milioni e utile netto a 6-10 milioni.

Anche Esprinet ha pubblicato i conti del primo semestre del 2024: ricavi pari a 1.849,9 milioni (-3%), ebitda di 24,7 milioni (-1%) e utile netto pari a 3,3 milioni dai -26,9 milioni dei primi sei mesi del 2023.


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