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Contributi INPS, istruzioni aggiornate sul ravvedimento operoso #finsubito prestito immediato


Con la circolare n. 90 del 4 ottobre 2024, l’INPS ha rilasciato le istruzioni operative sul Ravvedimento Operoso per omissioni ed evasioni contributive, fornendo chiarimenti sulle novità introdotte dal DL n. 19/2024. La stessa circolare fornisce istruzioni in merito alle attività di compliance e alle attività di accertamento d’ufficio dell’Istituto.

Dal 1° settembre 2024, infatti, è stato reso più agevole per i datori di lavoro sanare le loro posizioni debitorie in modo spontaneo, beneficiando di riduzioni significative delle sanzioni civili in caso di omissione o evasione dei contributi previdenziali.

Sanzioni civili per omissione contributiva

Le sanzioni civili per mancato o tardivo versamento dei contributi previdenziali sono state riviste, con l’introduzione di agevolazioni per chi si attiva spontaneamente.

Se un datore di lavoro effettua il versamento dei contributi o premi entro 120 giorni dalla scadenza di legge, e in un’unica soluzione, non è prevista l’applicazione della maggiorazione del 5,5% sul tasso ufficiale di riferimento. Questo è un cambiamento significativo rispetto al passato, dove la mancata tempestività nei versamenti portava a sanzioni molto più onerose.

È importante notare che la sanzione si considera “in un’unica soluzione” anche se suddivisa in più versamenti, purché effettuati entro il limite temporale dei 120 giorni. Superato questo termine, le sanzioni civili vengono calcolate nella misura ordinaria.

Questa novità riguarda solo i mancati pagamenti legati a obblighi di denuncia relativi a periodi contributivi successivi al 1° settembre 2024.

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Sanzioni civili per evasione contributiva

Anche per i casi di evasione contributiva, cioè quando i contributi non vengono versati a seguito di dichiarazioni non conformi o mancate registrazioni, il regime sanzionatorio ha subito modifiche significative. Le sanzioni civili, in questi casi, oscillano tra il 30% e il 60% dei contributi non versati, in base alla gravità dell’infrazione.

Tuttavia, se il datore di lavoro si attiva spontaneamente, prima di ricevere contestazioni dagli enti impositori e entro 12 mesi dalla scadenza prevista per il pagamento, le sanzioni per evasione vengono ridotte e trattate come omissioni. In questo caso, la sanzione civile sarà pari al tasso ufficiale di riferimento maggiorato di 5,5 punti percentuali, se il pagamento avviene entro 30 giorni dalla denuncia. Se il versamento avviene entro 90 giorni, la maggiorazione sarà di 7,5 punti percentuali.

Questa agevolazione incentiva i datori di lavoro a regolarizzare la propria posizione in modo autonomo, riducendo l’impatto economico delle sanzioni.

Riduzione delle sanzioni per accertamenti d’ufficio

Un’altra innovazione del DL n. 19/2024 riguarda la riduzione delle sanzioni anche nei casi in cui le situazioni debitorie vengano rilevate d’ufficio dagli enti impositori, o in seguito a verifiche ispettive.

In tali situazioni, i datori di lavoro possono beneficiare di una riduzione del 50% delle sanzioni civili. Tuttavia, per accedere a questa agevolazione, è necessario che il pagamento dei contributi avvenga entro 30 giorni dalla notifica della contestazione.

I datori di lavoro che intendono avvalersi di questo beneficio devono presentare una domanda entro il termine di 30 giorni e, se optano per il pagamento rateizzato, è necessario che la prima rata venga versata entro lo stesso termine.

Compliance e accertamenti d’ufficio

La circolare dell’INPS delinea anche le nuove attività di compliance introdotte dal DL n. 19/2024, che mirano a facilitare la collaborazione tra datori di lavoro e enti impositori per sanare eventuali irregolarità contributive.

Tra queste attività rientra la possibilità di risolvere situazioni debitorie mediante il ravvedimento operoso prima che vengano avviate procedure di accertamento formali. Questa strategia rappresenta un’importante opportunità per i datori di lavoro, poiché permette di evitare le conseguenze più gravose di un’accertamento d’ufficio.

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Le novità introdotte dal DL n. 19/2024 e spiegate nella circolare INPS si applicano ai mancati pagamenti legati a periodi di denuncia successivi al 1° settembre 2024, ma anche ai debiti contributivi relativi a periodi precedenti, se l’accertamento formale viene notificato dopo tale data.

Conclusioni

Il nuovo regime sanzionatorio introdotto dal DL n. 19/2024 rappresenta un cambiamento significativo per i datori di lavoro, offrendo loro un’opportunità concreta di regolarizzare le proprie posizioni contributive in modo meno oneroso. Il Ravvedimento Operoso INPS, con la riduzione delle sanzioni per omissioni ed evasioni contributive, favorisce la collaborazione tra datori di lavoro e INPS, garantendo al contempo il recupero dei crediti contributivi in maniera più rapida ed efficace.

Grazie alle agevolazioni per la regolarizzazione spontanea, i datori di lavoro possono evitare sanzioni più elevate, contribuendo a sanare le situazioni debitorie in tempi rapidi e con costi ridotti. Inoltre, le novità relative alla compliance e agli accertamenti d’ufficio garantiscono una maggiore trasparenza nelle relazioni tra imprese e enti impositori, facilitando il rispetto delle normative in materia contributiva.

Allegati

Vi rimandiamo comunque alla lettura della circolare per una panoramica completa delle istruzioni fornite dall’Istituto in merito alle sanzioni civili per omissione contributiva, sanzioni civili per evasione contributiva, sanzioni civili in presenza di accertamenti degli enti impositori, sanzioni civili per omissioni derivanti da incertezze connesse a contrastanti orientamenti giurisprudenziali o amministrativi, attività di compliance e attività di accertamento d’ufficio dell’Istituto.

  INPS, Circolare numero 90 del 04-10-2024 (165,5 KiB, 0 hits)

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