Una donna di 28 anni, di origine marocchina e residente nella provincia vicentina, è stata condannata a un anno e mezzo di reclusione per aver maltrattato ripetutamente il marito, un connazionale di 29 anni. Le violenze domestiche, che si sono verificate in diverse occasioni tra il febbraio 2019 e il settembre 2020, hanno portato la vittima a ricorrere più volte alle cure del pronto soccorso. La condanna è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice per l’udienza preliminare Antonella Crea, che ha inoltre imposto alla donna l’obbligo di partecipare a un percorso di recupero.
La giovane donna era stata denunciata per una serie di episodi di maltrattamenti domestici nei confronti del marito. Durante il processo, la 28enne è stata difesa dall’avvocato Chiara Bellini e ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato, un procedimento che prevede, in caso di condanna, uno sconto di un terzo della pena. Il giudice Antonella Crea ha condannato l’imputata a un anno e mezzo di reclusione e al risarcimento dei danni in sede civile al marito e alla figlia minorenne, vittime indirette delle violenze.
Il giudice ha inoltre concesso alla 28enne il beneficio della sospensione condizionale della pena, subordinandola alla frequentazione di un percorso di trattamento e recupero presso enti o associazioni specializzate nella prevenzione e nel sostegno a persone condannate per reati simili. Questa misura mira a offrire alla donna un’opportunità di riabilitazione e prevenire futuri episodi di violenza domestica.
Le violenze commesse dalla donna nei confronti del marito sono state numerose e, in alcune occasioni, hanno avuto luogo anche davanti alla figlia della coppia, ancora piccola. Tra i vari episodi documentati durante il processo, spicca quello avvenuto nel marzo 2020, quando il marito è stato morso e graffiato dalla moglie, riportando lesioni giudicate guaribili in sette giorni. La situazione è peggiorata nei mesi successivi: a giugno, il 29enne è stato nuovamente vittima di una scarica di calci e pugni, durante la quale la moglie lo ha anche afferrato per i capelli.
Il 9 agosto 2020 si è verificata un’altra aggressione, con la donna che ha morso e graffiato il marito, causandogli ferite che hanno richiesto dieci giorni di prognosi. Pochi giorni dopo, il 13 agosto, un nuovo episodio di violenza fisica: la 28enne ha insultato il marito e poi lo ha colpito con pugni alla schiena. Gli attacchi sono proseguiti il 18 agosto, quando il marito è stato nuovamente preso a pugni e calci, oltre a subire il tiraggio dei capelli. Durante questo ultimo episodio, la donna ha cercato di colpirlo all’inguine.
Esausto per la situazione e ormai incapace di sopportare ulteriori violenze, il marito ha deciso di denunciare la moglie alle autorità. La denuncia ha fatto partire un’inchiesta condotta dalla procura di Vicenza, sotto la supervisione del pubblico ministero Alessandra Block. Durante il periodo delle indagini preliminari, la 28enne è stata sottoposta a una perizia psichiatrica. Questo accertamento medico ha evidenziato alcune criticità riguardanti la sua capacità di intendere e volere, ma non tali da impedirle di sostenere il processo.
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