Brescia, Maran cambia la squadra: Cistana a centrocampo e più duttilità #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Non si è stupito nessuno in casa Brescia, durante l’amichevole disputata con il Bellinzona nel quartier generale di Torbole Casaglia, vedendo Cistana entrare in campo e posizionarsi al centro, da mediano al fianco dell’altro enfant du pays Paghera in un 3-4-2-1. Non soltanto perché il bagaglio del difensore centrale contempla fra le tappe della sua crescita anche l’impiego lì in mezzo (e pure più laterale). Ma è il trasformismo in generale, nella gestione del tecnico Rolando Maran, ad essere diventato una regola che dà frutti: squadra che convince non si cambia nella sostanza, semmai nella forma. La mentalità infatti è sempre quella, giochista e aggressiva; è il vestito tattico a mutare di volta in volta, all’occorrenza.

alternativa

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L’utilizzo in un test di Cistana in posizione più avanzata risponde all’esigenza di provare alternative in vista del big match di sabato pomeriggio con il Sassuolo, date le assenze pesanti che indeboliscono la rosa dal centrocampo in su: quella sicura del capitano Bisoli, quella probabile del fantasista Galazzi, quella possibile del playmaker Verreth (che sta cercando di recuperare in tempo). Tre protagonisti della squadra che ha saputo vincere quattro delle otto partite fin qui disputate, con un cinquanta per cento di media che incoraggia al pensiero dell’annata che sarà (con la Serie A obiettivo dichiarato del club del presidente Cellino). Il belga, che lamenta un’infiammazione a un piede, potrebbe alla fine essere disponibile, ma in caso contrario Maran non vuole farsi trovare impreparato e Cistana è già di suo abituato a farsi carico della costruzione del gioco, impostando dalla difesa: l’ipotesi di un suo avanzamento è assolutamente plausibile. Come l’utilizzo di altre frecce all’arco biancazzurro, in virtù di un’elasticità tattica conclamata.

cambio d’abito

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Maran ha un solo Brescia in testa, ma ragiona come impone la logica delle stagioni: l’estate non è l’inverno, il vestito si può e si deve cambiare quando è necessario. Occorrono soluzioni ad hoc per situazioni diverse, in base alle proprie condizioni e alle caratteristiche dei rivali che bisogna affrontare. Perciò davanti a Lezzerini la difesa può essere a tre o a quattro, l’attacco a una o due punte. Il doppio trequartista mancino che tanto bene ha fatto in avvio di campionato, anche perché Olzer e Galazzi sono di piede sinistro ma di fisico e caratteristiche differenti, quindi perfettamente complementari, può lasciare spazio al mono-trequartista dietro a una classica coppia di punte, e i centravanti certo non mancano: Borrelli è l’erede di Luca Toni, Moncini segna col fiuto di un Pippo Inzaghi, Juric è un granatiere con il pressing nel Dna.

tante facce

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Il Brescia ha cominciato il campionato di Serie B il 16 agosto affrontando il Palermo con un 4-3-2-1, Dickmann, Cistana, Adorni e Jallow in linea, Bisoli, Verreth e Bertagnoli centrocampisti, Galazzi e Olzer sulla tre-quarti alle spalle della punta Borrelli: vittoria per 1-0. È andata peggio sul piano del risultato il 24 agosto con il Cittadella, di nuovo in casa (0-1). Al tappeto anche il 27 a Reggio Emilia (2-0) con Olzer e Bertagnoli larghi, la formazione di Maran si è rialzata espugnando Bolzano il 31, con un successo di misura (1-2) raggiunto variando il tema di partenza: 3-5-2 con Papetti e Jallow braccetti ai fianchi di Adorni, Corrado titolare sulla sinistra e man of the match (gol e assist).

che poker

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Clamoroso il poker calato a spese del Frosinone allo stadio Rigamonti il 14 settembre, dopo la pausa per le nazionali: 4-0 con il ritorno alla difesa a 4, Besaggio mezz’ala sinistra, Galazzi e Olzer a ispirare Juric in attacco. Battuto a Pisa 2-1 il sabato successivo, con un 3-5-1-1 di assoluta emergenza (Bertagnoli sperimentato trequartista in un organico decimato), il Brescia si è rifatto il 30 settembre alzando la voce nel derby con la Cremonese: 3-2 a Mompiano con il tridente di maggior peso possibile, Olzer a sostegno di Juric e Borrelli. Il 6 ottobre, infine, il pareggio nell’altro derby lombardo a Mantova: 1-1 e primo punto collezionato ancora con il 4-3-1-2. Quale Brescia con il Sassuolo? Maran ci pensa e sfoglia il libro delle ipotesi, con una convinzione: può variare la forma, ma non deve cambiare la sostanza.