È stato confermato l’ergastolo nei confronti di Enrico Zenatti, da tempo residente nel Mantovano ma originario di Custoza, ritenuto colpevole dell’omicidio della suocera Anna Turina, 72 anni, avvenuto il 9 dicembre 2021 a Malavicina di Roverbella. La Corte di Cassazione ha infatti rigetto i ricorsi presentati dalla difesa dell’uomo, costituita dai legali Andrea Pongiluppi e Silvia Salvato, rendendo definitiva la condanna, come riferisce la testata MantovaUno.
Zenatti era stato condannato già in primo grado, nel marzo 2023 dalla Corte d’Assise di Mantova, la quale aveva accolto la tesi avanzata dal pubblico ministero Giulio Tamburini, in merito alle accuse di omicidio volontario pluriaggravato con le aggravanti della crudeltà e dei rapporti di parentela e sfregio permamente. Zenatti è stato dunque ritenuto colpevole di aver aggredito la suocera e di averla colpita con un coltello sulle scale, per poi allontanarsi credendo di averla uccisa. Una volta scoperto però che la 72enne era ancora viva, sarebbe riuscito a rimanere di nuovo solo con lei e a sferrarle il colpo di grazia sgozzandola con un grosso coltello da cucina. Come ha riferito anche la moglie dell’uomo, lui era stato l’unico a rimanere con Anna Turina, dopo aver invitato i parenti ad uscire per chiamare i soccorsi. Alla base del delitto ci sarebbe un prestito da 15 mila euro che la donna gli avrebbe rifiutato.
A febbraio, anche la Corte d’Appello di Brescia aveva confermato la sentenza di primo grado.
Ad inchiodarlo, nella ricostruzione svolta grazie agli accertamenti dei carabinieri, anche gli orari di ingresso e di uscita di Zenatti dalla casa, ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, i tabulati telefonici e il Gps della Fiat 500 da lui utilizzata, che lo collocano sul luogo del delitto. Confermato anche il risarcimento di 400 mila euro alle parti civili.
Nell 2006 Zenatti era già stato condannato, in primo grado, a 18 anni di carcere per l’omicidio di due escort di Verona, di cui il corpo di una delle quali non è mai stato ritrovato. Per quegli episodi però era stato assolto prima in Appello e poi in Cassazione.
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