Cinque palazzi storici sono in vendita e, in attesa delle nuove regole per aumentare le superfici e favorire i grandi insediamenti commerciali, due sono già stati acquistati per creare grandi alberghi di lusso. Nella via Roma delle 114 vetrine vuote sono iniziate le grandi manovre degli investitori per ripopolare quella che è stata la grande arteria commerciale della città. Ed è già nato un piccolo distretto dell’hotellerie di lusso.
Dalle banche a 4 hotel
A dare il via all’operazione sono state banche e assicurazioni che accentrano le sedi, chiudono filiali e mettono sul mercato i loro gioielli. A tracciare la strada, alcuni anni fa, l’hotel Piazza Borsa, ospitato nella sede storica della Sicilcassa. Ora è la volta di uno degli edifici storici del Banco di Sicilia, adesso Unicredit, palazzo Gallo Favarolo, costruito nel 1908, che si trova fra via Cavour e via Spinuzza. Lo ha acquistato in estate il gruppo Aeroviaggi, proprietario del marchio Mangia’s che ha rilevato anche il vicino hotel delle Palme. Diventerà una struttura ricettiva cinque stelle lusso di quattro piani, collegata all’albergo e composta solo da suite e appartamenti per i soggiorni lunghi. Dopo le autorizzazioni della soprintendenza i lavori da 10 milioni di euro partiranno entro la fine di quest’anno. «Contiamo di aprirlo fra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 – spiega il Ceo di Aeroviaggi, Marcello Mangia – sarà il nostro esordio nel segmento dei city hotel di alta fascia e stiamo studiando un accordo simile a quelli realizzati con Marriott e Hilton».
Liberty vendesi
Proprio di fronte, al civico 391, uno dei più prestigiosi edifici Liberty, palazzo Ammirata, è già diventato un hotel. Realizzato tra il 1907 e il 1911 su progetto dell’architetto Francesco Paolo Rivas, adesso è il “Liberty unique hotel” della catena del lusso Geocharme, proprietaria del vicino Federico II. Accanto potrebbe arrivare un terzo hotel. «La cosa non ci spaventa – sottolinea Mangia – più siamo, meglio è per il turismo di alta fascia della città. Tutti i più importanti brand internazionali guardano con interesse a Palermo e alla Sicilia, sarebbe bello che via Roma diventasse la strada dei grandi alberghi». Magari a cominciare dal dirimpettaio palazzo Venezia, costruito nel 1912 su progetto di Ernesto Basile come sede delle assicurazioni Generali e fino a poco tempo fa sede di Intesa San Paolo. Ne cura la vendita, per 12 milioni di euro, Christie’s Real Estate, che ha anche predisposto un progetto di massima per la sua trasformazione in un hotel di lusso da quasi 5mila metri quadrati con 42 camere, tre suite, ristorante e centro benessere.
Il palazzo dei telefoni
L’altro immobile ancora in vendita, gestito da Engel & Volkers e proposto, per la sua posizione strategica e le terrazze, come possibile hotel è l’ex centrale telefonica della Sip. È un palazzo di otto piani più uno interrato all’angolo fra via Lincoln e piazza Giulio Cesare, a due passi dalla stazione centrale. Il costo si aggira intorno ai 6 milioni. A poche centinaia di metri presto ci sarà un’altra occasione. Sempre Unicredit, a inizio 2025, finirà di svuotare la sede storica del Banco di Sicilia di via Roma 185, nei pressi di piazza Borsa, un palazzo di 5 piani e 9.500 metri quadrati che sarà messo sul mercato. La filiale si trasferirà al civico 7, nell’ex palazzo Niceta, acquistato da un privato nel 2020 per 850mila euro.
Lo shopping dei grandi gruppi
«Ci sono decine di fondi pure internazionali che sono interessanti agli alberghi palermitani – conferma il consulente Salvo Crisafulli della Crisafulli consulting – investitori anche dagli Stati Uniti, dalla Svizzera e da Israele. Un interesse quasi eccessivo ma che dimostra come la città e in particolare il centro storico sia sempre più appetibile». Nei prossimi mesi Burger King aprirà un punto vendita in franchising a palazzo Monteleone, a fianco della piazzetta Due Palme. Gli altri grandi marchi, a iniziare da Decathlon, sono in attesa. «Aspettano che sia operativa la legge che amplia fino a 2mila metri quadrati la cubatura dei negozi in via Roma – spiega Crisafulli – e per il momento si orientano su via Ruggero Settimo dove al posto di Bulgari arriverà L’Oreal».
Il piano è estendere il limite della superficie dagli attuali 200 metri quadrati. Per completare l’iter che coinvolge anche la Regione e arrivare al voto del Consiglio comunale, secondo l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti ci vorranno almeno sei mesi. I marchi più prestigiosi puntano alla zona più nobile di via Roma, quella fra via Cavour e corso Vittorio Emanuele. Sono già arrivate le librerie Giunti e si aggiungeranno Deichmann, sempre nella zona delle poste centrali, Piazza Italia e Terranova nei pressi della stazione centrale. «Per favorire gli investimenti – dice Giovanni Felice di Confimprese Palermo – occorre intervenire sui parcheggi e trasporti. Ci aspettiamo anche un piano di tutela per piccole attività commerciali».
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