In ospedale a Brindisi per un intervento di angioplastica, un 64enne ha contratto un’infezione batterica, che l’ha costretto a rimanere ricoverato (in varie strutture) per più di 5 mesi. Ora il tribunale lo ha risarcito
Quello che doveva essere un normale intervento di angioplastica si è trasformato in un calvario lungo 168 giorni per un 64enne di Ostuni. Ricoverato d’urgenza all’ospedale “Perrino” di Brindisi, nel giugno 2019, in seguito di un infarto miocardico acuto, l’uomo ha poi contratto una grave infezione batterica da Klebsiella, durante il suo periodo di degenza.
Dopo quasi cinque mesi tra ricoveri e trasferimenti tra vari ospedali italiani, l’uomo è riuscito a ottenere giustizia: il tribunale di Brindisi ha condannato l’Asl Brindisi a risarcirlo con circa 200mila euro per il danno biologico subito.
L’intervento di angioplastica e il ricovero in rianimazione
La vicenda ha avuto inizio il 9 giugno 2019, quando il paziente fu trasportato d’urgenza al “Perrino” e sottoposto a un intervento di angioplastica. Dopo il primo ricovero in terapia intensiva, il quadro clinico si complicò con febbre alta e difficoltà respiratorie che richiesero la sedazione e l’intubazione. Nel corso dei due mesi successivi, l’uomo ha subito un secondo intervento di angioplastica, a cui sono seguiti nuovi ricoveri e l’infezione da Klebsiella, che ha reso necessario un intervento di tracheotomia.
Il trasferimento in altri ospedali
Tuttavia, anche la tracheotomia non ha avuto l’esito sperato. La procedura, infatti, ha causato ulteriori complicazioni, degenerando in una fistola tracheo-esofagea. Questa rara complicanza avrebbe potuto essere identificata e trattata con maggior tempestività, evitando l’aggravamento delle condizioni del paziente, come ha sottolineato la sentenza firmata dalla giudice Caterina Greco. Il paziente è stato trasferito prima al Policlinico di Bari e successivamente, in condizioni gravissime, al Policlinico di Padova. Qui i medici hanno cercato di correggere le conseguenze dell’intervento mal riuscito.
L’invalidità
Nonostante il lungo percorso di cure, il paziente è rimasto invalido, come accertato durante il procedimento legale da una perizia medico-legale. Secondo la consulenza tecnica, l’infezione contratta in ospedale ha notevolmente peggiorato le sue condizioni fisiche, prolungando i tempi di guarigione e contribuendo a postumi permanenti. L’avvocato Fedele Marco Nacci, difensore del paziente, ha ottenuto dal tribunale di Brindisi il risarcimento di circa 200mila euro a carico dell’ASL Brindisi.
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