Ivan Cipressi abbasserà la saracinesca di un altro luogo cult di quella che fu la città universitaria: «Il mondo e il mercato sono cambiati, qui so già che non ci sarà un’altra libreria». Le voci su un ampliamento dell’Osteria dell’Orsa
«“I miei genitori quando si sono sposati erano molto giovani: mio padre aveva 17 anni, mia madre 14 e io due”, questo è l’inizio travolgente dell’autobiografia di Billie Holiday e quando vendi un libro così sei felice».
Chiude la libreria specializzata in cinema, teatro e musica
Parole di Ivan Cipressi, libraio assai noto a Bologna, da 35 anni anima e cuore della Libreria di Cinema, Teatro e Musica di via Mentana. Bolognese doc, laureatosi in filosofia con il professor Anceschi, prima che cadesse il Muro di Berlino Cipressi s’inventò quei 20 mq sotto forma di libreria, con sogni e fantasia ben circoscritti, le sue passioni, «ispirati dalle librerie parigine e anche dall’esperienza di Roberto Roversi o dell’antiquaria Matteuzzi», frequentati da docenti, studenti e appassionati, con tanto di personaggi famosi, da Eco a Dalla, da La Polla a Toni Servillo, «uno dei primi ad entrare fu Leo De Berardinis che acquistò una foto storia del Jazz».
«Bologna è stata una città che mi ha dato soddisfazioni»
Qui ha vissuto un’esperienza felice, «Bologna è stata la città giusta per parecchi anni dandomi con grandi soddisfazioni per le tante interazioni e vivacità che offriva». Col passare degli anni ha però dovuto fare i conti con un mondo e un mercato (e in mezzo il Covid) che ha tolto ossigeno a quei piccoli grandi luoghi di cultura, e d’incontro e scambio, come il suo: il 31 dicembre quindi chiuderà i battenti e al suo posto non è difficile immaginare chi arriverà. Un locale di ristorazione? «Non posso dire nulla, solo che non arriverà un’altra libreria», si schermisce Cipressi. I rumor parlano di un allargamento dell’Osteria dell’Orsa. Vedremo. Ormai siamo abituati. È fresca la notizia di un altro simile «cambio»: in via Zamboni all’Ediagricole non ci saranno più libri ma cibo e bevande.
Sotto le Due Torri sempre più turisti e meno studenti
«Economicamente è sempre più difficile, non vedo più gli studenti, ricacciati chissà dove dal turismo a causa degli affitti, e meno anche i docenti: la rete con le sue piattaforme è un concorrente importante. Il tutto si unisce al fatto che sono qui da 35 anni (sempre da solo: lui “è” la libreria, ndr) e che è tempo di andare in pensione e fare altro. Ho cercato invano chi potesse subentrare. La preoccupazione è la sostenibilità economica, li capisco. Non basta la gioia di vendere libri che hai amato, cosa che a me ha dato tantissimo». Altri titoli «felici» da suggerire? «La biografia di Orson Welles di Bazin, le Conversazioni con Wilder di Crowe, Il teatro e il suo doppio di Artaud, i Sonetti di Shakespeare curati da Serpieri e potrei andare avanti».
La ristorazione che prende il posto delle altre attività
Tutto finisce, tutto si trasforma: il vuoto che lascia Cipressi, nel cuore del quartiere universitario, unica libreria in città così specializzata, è enorme. Ora i testi sono in vendita con lo sconto del 30%, con volumi davvero speciali, «non so ancora cosa farò di quello che resterà».
Cipressi guarda giustamente oltre. «Sicuramente viaggerò, mia moglie, medico, è contenta, sì. E poi mi dedicherò al cinema, cosa che già faccio, partecipando alle attività del giovedì del Cinema Perla, portate avanti dal gruppo che fino a due anni fa agiva al Cinema Bellinzona, proponendo pellicole particolari come quella che ho presentato, “Terra lontana”, western americano per eccellenza.
E poi curerò dei corsi alla Primo Levi: comincio con Billy Wilder e a gennaio con Simenon e il cinema». Sipario, the end.
Sabato 26 ottobre Ivan Cipressi farà un brindisi con gli amici per i primi, e ultimi 35 anni sfogliati con gioia in via Mentana.
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