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Carta del Docente 2024/2025: confermato il bonus, ma il contenzioso resta l’unica via per i precari #finsubito prestito immediato


Dopo i timori iniziali di una possibile riduzione o abolizione della Carta del Docente, il Ministero ha confermato il bonus di 500 euro anche per l’anno scolastico 2024/2025. Dalle ore 14 del 14 ottobre 2024, la piattaforma dedicata alla Carta del Docente è tornata attiva per permettere agli insegnanti di usufruire del beneficio. Tuttavia, il contenzioso attorno alla carta resta aperta per i docenti precari, soprattutto quelli con contratti al 30 giugno.

Perché è nato il contenzioso sulla Carta del Docente?

L’enorme contenzioso legale attorno alla Carta del Docente deriva dal mancato riconoscimento del bonus ai docenti con contratti precari, nonostante diverse sentenze favorevoli da parte della magistratura. La Corte di Giustizia Europea, il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione hanno più volte confermato il diritto dei precari con contratti al 30 giugno e al 31 agosto di ricevere il bonus.

Secondo l’avvocato Dino Caudullo, esperto di diritto scolastico, il contenzioso rappresenta ancora oggi l’unica strada percorribile per i precari che vogliono ottenere la Carta del Docente. “Il Ministero continua a non rispondere alle indicazioni della magistratura del lavoro”, afferma Caudullo. Di conseguenza, i docenti con incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche devono ricorrere al giudice del lavoro per vedersi riconosciuto questo diritto.

Situazione per i supplenti temporanei

Il contenzioso riguarda anche i docenti con supplenze temporanee che abbiano accumulato almeno 180 giorni di servizio. Su questo punto, la giurisprudenza appare divisa. Alcuni tribunali riconoscono il diritto alla Carta del Docente anche a questi insegnanti, equiparandoli a quelli con contratto al 30 giugno, mentre altri ritengono insufficienti i 180 giorni di servizio per ottenere il bonus.

Recentemente, il tribunale di Lecce ha chiesto nuovamente un pronunciamento definitivo da parte della Corte di Cassazione e della Corte di Giustizia Europea, le quali dovranno chiarire se i supplenti temporanei possano accedere alla Carta del Docente.

Stato delle esecuzioni delle sentenze

Il numero di sentenze pendenti è impressionante: migliaia di docenti hanno già ottenuto un riconoscimento legale, ma il Ministero dell’Istruzione sta faticando a eseguire queste decisioni. La procedura per l’esecuzione delle sentenze richiede circa un anno, a causa del notevole ammontare di risorse necessarie per far fronte a queste richieste.

Quando un tribunale deposita una sentenza favorevole, l’avvocato invia il documento al Ministero dell’Istruzione e alla Sogei, l’azienda che gestisce la piattaforma della Carta del Docente. Tuttavia, l’iter per accreditare le somme sul portale cartadocente.it richiede parecchi mesi.

Questo ritardo potrebbe ulteriormente aggravarsi, specialmente per i docenti con contratto al 31 agosto, che quest’anno sono stati esclusi dal beneficio, dopo essere stati inclusi nel 2023 grazie al decreto salva-infrazioni.

La Carta del Docente continua a essere un tema caldo, soprattutto per i docenti precari. Il contenzioso legale rappresenta attualmente l’unico mezzo per ottenere il bonus, e i tempi di esecuzione delle sentenze restano lunghi. Per i docenti con contratto al 30 giugno, la strada del ricorso sembra l’unica opzione valida per far valere i propri diritti.

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