Prende a cazzotti la moglie e poi la chiude a chiave dentro casa perché non voleva che andasse a lavorare.
L’uomo, un operaio di 46 anni residente in una zona limitrofa del capoluogo ciociaro adesso è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Nei giorni scorsi i giudici del tribunale per i minori hanno deciso di allontanare madre e figli (la donna è mamma di due bambini di 8 e 10 anni) dalla casa familiare e di collocarli in un rifugio protetto.
La vicenda che vede ancora una volta una donna vittima di violenza domestiche risale a qualche tempo fa, quando la signora che stava cercando di poter dare una mano al coniuge, svolgendo il lavoro di domestica presso alcune abitazioni, si era vista chiudere il portone di casa a chiave. Quella voglia di uscire dalle mura domestiche era stata vista dall’uomo come una sorte di ribellione a quelli che erano i suoi doveri di moglie e di madre. La coniuge, di 40 anni, a suo dire, voleva andare a lavorare per uscire di casa e magari per intrecciare qualche storia extraconiugale. Alcuni giorni fa quando a seguito dell’ennesima lite sempre per lo stesso motivo, l’operaio livido di rabbia le ha sferrato due pugni in pieno volto. Al culmine della lite l’uomo per evitare che la moglie potesse muoversi da casa l’aveva chiusa a chiave all’interno dell’appartamento. Da qui la denuncia e la collocazione della moglie e dei figli in un una struttura protetta. Per la cronaca va detto però che nonostante tale situazione, sono già due volte che il bimbo di dieci anni scappa dalla struttura perché vuole ritornare dal suo papà.
Mar.Ming.
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