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Il mattone prende quota a Torino, ma il caro-mutuo spinge all’affitto. E i negozi diventano case	 – Torino Oggi #finsubito finanziamenti e gestione bed & breakfast


Quasi un punto in più. Nel primo semestre del 2024 il mercato immobiliare ha visto i prezzi al metro quadro aumentare dello 0,9%. Ma è più difficile comprare (e vendere), anche per colpa di mutui proibitivi che spingono verso gli affitti.

Inoltre, la città che cambia faccia vede sempre più negozi diventare abitazioni. Oppure b&b per il turismo.

Lo dice lo studio Tecnocasa sulla città della Mole, in un periodo in cui però in tutta Italia le compravendite sono scese del 2,8% e i Comuni capoluogo sono calati addirittura del 3,8%.

Redditi e tassi: calano le compravendite 

A Torino è andata ancora peggio: le transazioni sono quasi del 6% (5,9%): “Segno dei redditi, ma anche dei tassi di interesse molto alti“, dice Gianluca Castellaneta, team manager del Gruppo.

A livello di prezzi, invece, pur con una risalita dal 2020 in poi, rispetto al 2014 il calo è di oltre 11 punti. “Ma con il secondo trimestre del 2024, con il calo dei tassi, le erogazioni dovrebbero tornare a salire del 7%”. Una tendenza che accomuna la città e la provincia.

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Al momento, la media di un mutui è di 25,7 anni di durata, per una cifra che si aggira sui 107mila euro.

Tra i quartieri, salgono soprattuttoi prezzi di Collina e Francia-San Paolo (+1,6%) grazie alla presenza della metropolitana. Mentre cala il centro, anche se solo dello 0,3%. Calano anche i prezzi in Aurora, dove tanti eredi preferiscono mettere la casa sul mercato. Spesso sono abitazioni vecchie, con ballatoio e in cattivo stato di manutenzione. 

Cit Turin è vivacizzato dalla presenza della metro e dalla possibilità di affittare a chi lavora al Grattacielo di Intesa, al Palazzo di giustizia o chi studia al Politecnico. 

Anche Santa Rita e Mirafiori Nord stanno risalendo (+1,1%) soprattutto per chi è in cerca di prima casa.

Per Lingotto e Mirafiori Sud la crescita è dello 0,7%, soprattutto per investitori che affittano a studenti e che puntano alla vicinanza con il prolungamento con la metro1.

I tempi di vendita sono sui 107 giorni, decisamente più bassi che in passato. Chi compra lo fa soprattutto per motivi di prima casa (78%).

Le tipologie più ricercate sono il trilocale (36%) e poi il bilocale (33,8%). Sale il quadrilocale, che però non raggiunge il 19%.

C’è un effetto classe energetica che è emergente: il 55,5% delle compravendite è nella classe più bassa (F o G) e questo dice molto sullo stato di salute degli immobili torinesi.

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Mutui proibitivi? Salgono gli affitti

Aumentano gli affitti: dal 2014 si sale del 23%, soprattutto per una carenza di offerta a fronte di una forte domanda. Il 65,7% lo sceglie per aiutarci, mentre i motivi di studio sono l’11,7%. “Però dono stati tanti gli affittuari che hanno scelto questa strada perché non riuscivano a entrare nel mercato dei mutui”.

Nel 43% il contratto di locazione è a canone libero.

Negozi: l’influsso della metro (e non solo)

Aumentano gli scambi sul fronte dei negozi: +17,3% a fronte di un calo dei prezzi sia sulle vie di passaggio (-1,5%), sia non di passaggio (-1%). In centro si cercano spazi per supermercati di prossimità. Ma aumentano anche i cambi di destinazione: da commerciale ad abitativo.

Nelle zone universitarie, però, come Vanchiglia, aumenta la richiesta di negozi con canna fumaria per fare attività di ristorazione. 

Ma l’effetto studenti vale anche nei quartieri come San Paolo, dove il cambio di destinazione viene richiesto per affittare a studenti del Politecnico. Lo stesso accade anche in Cenisia o Crocetta, anche per fare bed & breakfast.

Il quartiere Lingotto attira nuove attività per l’arrivo del Grattacielo della Regione, mentre la zona di Aurora sta aumentando la richiesta in vista dell’arrivo della Metro2 di Torino.

Anche Pozzo Strada è influenzato dalla vicinanza con la metro, in questo caso per la Linea 1. Le punte sono in piazza Massaua.

A Santa Rita, invece, a farla da padrone per le attività del commercio sono gli spazi per via Tripoli.

San Salvario si conferma quartiere della movida, con ricerca per attività di ristorazione (anche qui incide la presenza di canna fumaria). Anche lo Scalo Vallino muove grandi interessi nella domanda.





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