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Lavoro autonomo occasionale nel 2024: ecco una pratica guida per saperne di più su accordi, pagamenti e ritenute d’acconto.

In questo approfondimento vi parleremo di lavoro autonomo occasionale nel 2024: ecco cosa sapere (scopri le offerte di lavoro e i concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Lavoro autonomo occasionale nel 2024: cos’è?

Per lavoro autonomo occasionale si intende l’attività lavorativa svolta saltuariamente e in modo sporadico, non continuativo nel tempo, caratterizzata, dunque, dall’assenza di abitualità, professionalità, continuità e coordinazione.

Le prestazioni di lavoro autonomo occasionale sono disciplinate dall’articolo 2222 del codice civile, come riportato dalla nota del Ministero delle Finanze numero 984 del 1997.

Per questa tipologia di lavoro, il lavoratore autonomo è esonerato dall’apertura di una partita IVA.

Il lavoratore dovrà emettere una ricevuta con la ritenuta d’acconto del 20% e all’interno inserire:

  • data e numero progressivo del documento;
  • i dati anagrafici e quelli del cliente;
  • la descrizione dell’attività svolta;
  • il compenso lordo;
  • la ritenuta d’acconto, da calcolare sul compenso lordo;
  • il compenso netto (ovvero la differenza tra il compenso lordo e la ritenuta d’acconto).

C’è da dire che il lavoro autonomo occasionale non è un’alternativa all’apertura della Partita IVA, ma una tipologia di lavoro che, semplicemente, non richiede la sua apertura, a patto di rispettare limiti e condizioni.

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Lavoro autonomo occasionale nel 2024: le differenze con la prestazione occasionale

Iniziamo col dire che c’è differenza tra prestazione di lavoro autonomo occasionale (detto anche collaborazione occasionale) e la prestazione occasionale, esercitata sotto direzione altrui.

La prima riguarda attività a prevalente vocazione intellettuale (consulenza, scrittura e altre attività affini), saltuarie e sporadiche.

La seconda, invece, riguarda esclusivamente le attività non abituali legate ad attività di tipo subordinato, con un committente stabilito. L’attività di lavoro, dunque, non è autonoma. L’esempio è quello di una giovane donna che si paga gli studi facendo la baby sitter oppure la commessa in un negozio. Entrambe le attività possono essere gestite con un contratto di prestazione occasionale (per le aziende) o con il libretto famiglia (per i privati).

Lavoro autonomo occasionale nel 2024: come verificarlo?

Non essendo identificabile attraverso parametri predefiniti, la natura occasionale della prestazione lavorativa va verificata caso per caso: è di fondamentale importanza, dunque, l’ausilio di un commercialista di fiducia, in modo che possa aiutarti ad inquadrare al meglio la tua situazione.

Sono stati abrogati i limiti economici e di durata previsti dalla legge Biagi (D.Lgs. n. 276/03, modificato dall’articolo 24 del D.L. n. 201/2011 dalla cosiddetta Legge Fornero), che prevedevano una durata massima di 30 giorni per committente e un compenso non superiore a 5.000 euro lordi.

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Lavoro autonomo occasionale nel 2024: accordi col committente

Generalmente l’accordo per una collaborazione di tipo occasionale è verbale, anche se la situazione andrebbe evitata, poiché molto spesso, senza una prova scritta, il lavoratore occasionale rischia di non essere pagato.

Il consiglio è di chiedere sempre un contratto scritto che abbia come oggetto lo svolgimento di lavoro occasionale.

Quando si redige un contratto di collaborazione occasionale è necessario prestare attenzione:

  • alla descrizione dell’attività da svolgere, indicando tempi e modalità;
  • al compenso, determinando il suo ammontare e le tempistiche di pagamento;
  • alla possibilità di recedere anticipatamente dal contratto, con le sue modalità.

Lavoro autonomo occasionale nel 2024: come funziona la ritenuta d’acconto?

La ritenuta d’acconto del 20% va applicata a riduzione del compenso lordo dovuto per la prestazione.

È un acconto sulle imposte che il committente è trattiene e versa per conto del lavoratore che presta la propria attività professionale.

La ritenuta d’acconto va applicata soltanto nel caso in cui il lavoro autonomo occasionale è svolto nei confronti di sostituti di imposta, indicati nell’articolo 23 del DPR n. 600/73, ovvero:

  • imprese e professionisti (che non applicano il regime forfettario);
  • società di persone e di capitali;
  • associazioni ed enti di ogni tipo;
  • condomini.

Lavoro autonomo occasionale nel 2024: come si calcola il compenso?

Ecco un esempio di calcolo del compenso di un lavoro autonomo occasionale nel 2024.

Prendiamo il caso di un lavoro svolto per un guadagno lordo di 800 euro. Per calcolare l’importo della ritenuta d’acconto va moltiplicato il compenso lordo per 20%.

Dunque il valore della ritenuta d’acconto è di 160 euro. Il guadagno netto, quindi, sarà di 640 euro (800 euro meno la ritenuta d’acconto di 160 euro).

Che fine fanno i 160 euro? Verranno trattenuti dal cliente e versati per te all’Agenzia delle entrate entro il giorno 16 del mese successivo, tramite modello F24

Lavoro autonomo occasionale nel 2024
Lavoro autonomo occasionale nel 2024: in foto due giovani lavoratori autonomi occasionali.

Faq sul lavoro autonomo occasionale nel 2024

Il lavoro autonomo occasionale va dichiarato?

Sì, c’è la possibilità di essere esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi se sono stati percepiti redditi da collaborazioni occasionali sotto la soglia di 4.800 euro lordi annui.

È possibile svolgere una prestazione di lavoro autonomo occasionale all’estero?

Sì, la prestazione di lavoro autonomo occasionale può essere svolta e pagata sia in Italia che su un eventuale conto corrente estero del lavoratore. Lavorare all’estero, però, non esonera il lavoratore dall’indicazione dello stesso in Italia, in dichiarazione dei redditi. Quello che conta ai fini fiscali è la residenza fiscale italiana del lavoratore e non il luogo ove avviene il pagamento dell’attività lavorativa.

È possibile farsi pagare una prestazione di lavoro autonomo occasionale in contanti?

Sì, è consentito dalla legge, ma soltanto fino alla soglia di 2.000 euro. Con un importo superiore a questo limite è obbligatorio utilizzare metodi di pagamento tracciabili.

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