In questo 2024 ricorrono i cento
anni dalla scomparsa di due giganti della musica, Giacomo
Puccini e Gabriel Fauré: tra le tantissime proposte per questo
anniversario, la Gioventù Musicale Italiana di Modena ha pensato
di accostare in unico concerto i due Requiem composti dal
Maestro italiano e da quello francese in apertura del suo nuovo
cartellone. L’appuntamento è per sabato 12 ottobre alle 20.30
nella Chiesa San Pietro.
Assai differenti fra loro, il Requiem di Fauré è lontano dai
toni drammatici di altre composizioni simili, si pensi a quelle
celeberrime di Verdi o di Mozart. Fauré, infatti, adotta un
approccio intimo e sereno alla morte: la sua interpretazione è
meno incentrata sull’ira divina e più sulla consolazione e sulla
speranza di un altrove pacificato. Questa apparente semplicità
viene risolta con armonie raffinate assieme ad una originale
orchestrazione, che nella prima versione del 1893, ora proposta,
esclude i violini dall’organico, producendo così un ambiente
sonoro scuro ma al contempo morbidissimo. Il tutto con
un’invenzione melodica, spesso affidata anche alle sezioni
corali, che fa comprendere perché il Requiem di Fauré sia sempre
stato uno dei brani più eseguiti ed amati della sua produzione.
Il caso di Puccini è differente ma non meno affascinante. La
produzione sacra del compositore toscano è limitata. Il suo
Requiem scritto nel 1905 in memoria di Giuseppe Verdi si
distingue per la brevità e l’intensità: è un lavoro piccolo ma
non minore che concentra in poche pagine un senso profondo di
dramma ed emozione. L’organico della versione originale,
proposta a Modena, prevede l’utilizzo di un organo sinfonico e
di una viola solista che intreccia col coro un dialogo intimo
basato su frasi che ricordano il Puccini maggiore. I due brani
verranno eseguiti dall’Orchestra Senzaspine di Bologna diretta
da Giulia Manicardi, con il soprano Scilla Cristiano, il
baritono Marco Bussi, il Coro Filarmonico di Modena Luigi
Gazzotti e la Cappella musicale San Francesco da Paola di Reggio
Emilia.
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