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Avrebbe dovuto essere l’anno della svolta e invece, arrivati al
terzo quarto del 2023, la situazione relativa al superbonus e al
blocco della cessione dei crediti stenta a trovare soluzioni.
Dalla prima modifica al meccanismo delle opzioni alternative
(sconto in fattura e cessione del credito), arrivata con il Decreto
Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter), il comparto delle
costruzioni è passato da una fase di smarrimento in cui in molti
non avevano ancora compreso l’evoluzione del mercato, ad una di
completa inquietudine in cui le scadenze sono sempre più prossime e
nessuno riesce più a venirne a capo.

Superbonus: le novità del primo quarto 2023

Chiuso il 2022 con i primi due correttivi apportati al Decreto
Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) dal Governo Meloni (il Decreto
Aiuti-quater e la Legge di Bilancio n. 197/2022), il 2023 si è
aperto con la
Legge 13
gennaio 2023, n. 6
di conversione del citato Decreto
Aiuti-quater (il Decreto Legge 18 novembre
2022, n. 176
) che non ha apportato alcuna modifica
significativa e confermato la rimodulazione del superbonus al 90%
per le spese sostenute nel 2023 con le eccezioni stabilite dalla
Legge di Bilancio.

Giustificando le prime azioni del Governo sul superbonus
dall’eccessiva spesa dello Stato in questa misura, contribuenti,
imprese e professionisti si sarebbero aspettati un nuovo
provvedimento d’urgenza volto a risolvere la vera grande
problematica del 2023: il blocco della cessione dei crediti.

La chiusura dell’ultima piattaforma che comprava bonus edilizi
avvenuta a novembre 2022 (Poste Italiane) ha lasciato il comparto
delle costruzioni con il cerino in mano ovvero con interventi
avviati senza capacità economica e capienza fiscale perché basati
su contratti che prevedevano lo sconto in fattura e/o la cessione
del credito.

A febbraio 2023, invece, accade l’imprevedibile. Come successo
il 27 gennaio 2022 (quando fu pubblicato il Decreto Sostegni-ter),
il 16 febbraio 2023, nella stessa giornata, viene approvato dal
Consiglio dei Ministri, firmato dal Presidente della Repubblica e
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il
Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11
(Decreto Cessioni) che
contiene diverse misure significative meno quella più attesa (una
norma che sbloccasse davvero le cessioni).

In appena 3 articoli (di cui uno dispone l’entrata in vigore del
provvedimento) viene stabilito:

  1. il divieto di acquisto dei crediti edilizi da parte degli Enti
    locali;
  2. la limitazione alla responsabilità solidale con l’indicazione
    precisa della documentazione da fornire ai cessionari;
  3. lo stop al meccanismo di cessione dei crediti edilizi con una
    complicato regime di esclusione (ulteriormente modificato dalla
    legge di conversione del D.L. n. 11/2023);

l’abrogazione di ogni forma alternativa alla detrazione diretta
già presente nella normativa (abrogate, infatti, le disposizioni di
cui all’articolo 14, commi 2-ter, 2-sexies e 3.1, e all’articolo
16, commi 1-quinquies, terzo, quarto e quinto periodo, e 1-septies,
secondo e terzo periodo, del decreto-legge n. 63 del 2013).

L’unica apertura (non normativa) riguardava l’accordo con Enel X
che avrebbe predisposto una piattaforma di acquisto dei crediti
fiscali da parte della Banche in modo da liberare la loro capienza
fiscale. Tali crediti sarebbero poi stati girati ulteriormente a
terzi, con particolare riferimento alle società partecipate dallo
Stato.

Il primo quarto del 2024 si chiude con:

Superbonus: le novità del secondo quarto 2023

Dal 2 maggio 2023 diventano operative le disposizioni relative
allo

Spalmacredito
e l’Agenzia delle Entrate aggiorna la Piattaforma
cessione crediti allineandola
alle nuove disposizioni
.

Sempre i primi di maggio viene depositata dal Cresme la memoria
nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici
e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia
edilizia della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione
della Camera dei Deputati. Una memoria che smentisce di fatto
l’analisi
di Banca d’Italia
, sui benefici ambientali ottenuti con
l’investimento incentivato con il Superbonus e sui tempi di rientro
dell’investimento iniziale finanziato con PNRR.

A giugno arriva il Decreto-Legge 1 giugno 2023,
n. 61
(Decreto Alluvioni), successivamente convertito con
modificazioni dalla Legge 31
luglio 2023, n. 100
, che dispone una
proroga al 31 dicembre 2023
per l’utilizzo del superbonus 110%
sulle unifamiliari e le unità immobiliari con accesso autonomo e
indipendenza funzionale ubicate nei territori colpiti
dall’alluvione.

A fine giugno 2023 comincia a circolare la notizia di un
possibile ripensamento
sulla piattaforma di Enel X
, ma ancora siamo nella fase del
pour parler.

A questo punto arriviamo nella fase calda dell’anno e prima
delle ferie estive il Governo approva il Decreto Legge 10
agosto 2023, n. 104
(Decreto Asset), in attesa di conversione
in legge. Un Decreto Legge che prevede unicamente una proroga al 31
dicembre 2023
per l’utilizzo del superbonus 110% riservata solo
a chi entro il 31 settembre 2022 aveva già completato il 30%
dell’intervento complessivo.

Contemporaneamente arriva il Comunicato
Stampa ufficiale di Poste Italiane
:

Poste Italiane comunica la riapertura del servizio di
acquisto dei crediti d’imposta a partire dai primi giorni di
ottobre. Un’iniziativa in linea con le indicazioni del Governo che
conferma il sostegno costante di Poste Italiane alle famiglie e al
sistema Paese. L’acquisizione dei crediti sarà rivolta
esclusivamente alle persone fisiche e limitata alle cosiddette
prime cessioni per un ammontare massimo di 50mila euro
“.

Il 25 agosto 2023 approda in Gazzetta Ufficiale il Decreto
MEF del 31 luglio 2023
che definisce criteri e modalità per
l’erogazione del contributo relativo alle spese sostenute per gli
interventi di efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e
colonnine di ricarica di veicoli elettrici, previsto dal Decreto
Aiuti-quater.

Agosto si chiude con nuove indiscrezioni sulla piattaforma Enel
X che avrebbe riattivato gli acquisti dei crediti fiscali
unicamente dai soggetti con cui erano già in precedenza
sottoscritti contratti e solo in caso di conferma dei requisiti
richiesti dalle condizioni contrattuali e dalla normativa di
riferimento. Nessuna nuova riapertura per nuovi crediti e
tramontato il progetto di cui si era parlato.

Superbonus: cosa accadrà nel terzo quarto?

Nell’ultimo quarto del 2023, al momento, è lecito
attendersi:

  • la conversione in legge del D.L. n. 104/2023, magari con un
    intervento del Parlamento che potrebbe decidere di allungare
    ulteriormente i tempi a favore di tutti i cantieri in corso d’opera
    che non si riescono a completare a causa del blocco della cessione
    dei crediti;
  • la riapertura di Poste Italiane a ottobre, ovvero quando il
    D.L. n. 104/2023 sarà già stato convertito in legge e si avranno
    maggiori certezze.

Interventi che da soli non riusciranno certamente a risolvere i
problemi degli italiani, ancora in attesa che Governo e Parlamento
si decidano a mettere in moto le partecipate mediante le quali si
potrebbero acquistare tutti i crediti rimasti incagliati.

In conclusione, il 2023 è stato finora un anno di grande attesa
per quanto riguarda la cessione del credito. I pochi provvedimenti
normativi pubblicati hanno, però, apportato significative modifiche
e aggiornamenti, rendendo il panorama legislativo più complesso. È
fondamentale rimanere sempre aggiornati e informati su queste
novità, non solo per sfruttare al meglio le poche opportunità
rimaste, ma anche per evitare possibili inconvenienti ed errori
(oltre che sanzioni).

La conoscenza è potere, specialmente quando si tratta di
normative fiscali!

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