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Anche per le tasse arretrate ci sarà la pace fiscale voluta dal governo Meloni, non solo cartelle azzerate dunque. I debiti recenti saranno versati a rate, senza pagare né interessi, né sanzioni. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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L’esecutivo ha deciso dunque di andare oltre l’azzeramento delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro e il taglio del 50% per quelle fino a 3.000 (bisogna decidere fino a che data). Ci saranno dunque anche consistenti agevolazioni anche per chi non ha versato le tasse negli ultimi anni (o mesi).

Su questo argomento c’è un interessante post che riguarda la possibilità di cancellare le cartelle esattoriali in base al reddito; c’è anche un approfondimento che riguarda l’ipotesi di rottamazione delle cartelle in cinque anni; senza dimenticare un articolo che spiega anche come dovrebbe funzionare la sanatoria per chi non ha rispettato le rate della rottamazione ter.

Tasse arretrate e la Legge di Bilancio

La misura che riguarda le agevolazioni di pagamento per le tasse arretrate dovrebbe essere introdotta nella prossima Legge di Bilancio. Le indiscrezioni sono arrivate dal vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo.

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Il provvedimento riguarda – così comunica l’esecutivo – le persone che negli ultimi anni non sono riuscite a rispettare le scadenze a causa prima del Covid e poi del caro bollette e dell’inflazione.

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Tasse arretrate, come funziona l’agevolazione

L’agevolazione per il pagamento delle tasse arretrate dovrebbe riguardare però solo chi ha presentato correttamente la dichiarazione dei redditi. Ovvero saranno esclusi i cittadini che hanno tentato di frodare il fisco non presentando o falsificando la dichiarazione dei redditi.

La misura sarebbe quindi un aiuto a chi ha presentato in modo corretto la dichiarazione (dimostrando quindi che c’era l’intenzione di versare le imposte all’Agenzia delle Entrate), ma poi quando è arrivata la data di pagamento non è riuscito a saldare il dovuto. E visti i tempi, perché probabilmente non aveva la liquidità necessaria per i versamenti.

Al momento, e se cioè non venisse adottata questa misura dal governo, questi cittadini potrebbero sanare la loro condizione con il cosiddetto omessi ravvedimento e tentare di percorrere la strada del ravvedimento operoso.

Tasse arretrate, come sarebbe senza aiuto

Con il ravvedimento operoso comunque, bisognerebbe pagare tutta la somma dovuta entro 30 giorni. L’unico vantaggio è rappresentato da uno sconto sulle sanzioni del 30%.

Tasse arretrate, come sarà con lo sconto

Il governo prevede invece una agevolazione molto più consistente. E infatti per chi non è riuscito a pagare le tasse nel 2022, si potrà sanare la posizione senza versare un euro di sanzioni e interessi e accedendo alla possibilità di rateizzare gli importi.

Non è stato ancora deciso in quante rate dovrebbe essere rateizzato il debito con l’Agenzia delle Entrate.

Ma alcune ipotesi sono già state ventilate. Una in particolare: potrebbe essere proposto il modello di rateizzazione che è già stato adottato per le cartelle esattoriali, che prevede per i debiti fino a 120mila euro una rateizzazione che può arrivare a sei anni.

Tasse arretrate, anche per il 2019 e 2020

Lo stesso meccanismo che riguarda le tasse non pagate nel 2021 e 2022 potrebbe essere esteso, sempre nelle intenzioni del governo, anche al 2019 e 2020. Con una differenza. In questo caso infatti il debitore dovrà anche aggiungere una quota forfettaria tra sanzioni e interessi del 5% (comunque molto meno di quanto dovrebbe versare).

Tasse arretrate e conti pubblici

Un provvedimento di questo tipo oltre a facilitare il “rientro” di cittadini che hanno debiti con l’erario potrebbe garantire anche un vantaggio per i conti pubblici.

Se infatti quest’anno le entrate fiscali sono state in aumento, grazie a un andamento positivo dell’economia, e questo ha permesso al governo Draghi e poi a quello presieduto da Meloni di poter stanziare una decina di miliardi per contrastare il caro energia, i prossimi anni rischiano di avere un gettito fiscale molto meno consistente.

Il motivo? In realtà sono due:

  • il rallentamento dell’economia (si annuncia una recessione);
  • il ridimensionamento di alcune misure, come il Superbonus, che negli anni scorsi ha spinto il prodotto interno lordo (Pil) e ovviamente le entrate fiscali.

La rateizzazione delle tasse non pagate negli ultimi anni potrebbe dunque avere un duplice scopo:

  • consentire a chi ha avuto delle difficoltà di rateizzare i debiti;
  • far incassare allo Stato delle somme che altrimenti avrebbe avuto difficoltà a esigere (le condizioni di chi non è riuscito a far fronte alle tasse degli ultimi anni o mesi non sono certo migliorate).
Tasse arretrate? Si paga a rate e senza sanzioni

Tasse arretrate, la riforma fiscale

La tregua o pace fiscale non terminerà con le misure introdotte nella manovra di Bilancio. L’esecutivo punta a presentare nel 2023 una riforma che dovrebbe modificare anche il sistema delle sanzioni.

Ma non solo, l’obiettivo è anche quello di rivedere alcuni strumenti che avranno il compito di migliorare il rapporto tra fisco e contribuenti.

Un fisco amico, questa la convinzione del governo Meloni, può avere un impatto positivo sul contribuente e spingerlo a mettersi in regola.

Quali sono gli strumenti? Eccoli:

  • ravvedimento operoso; 
  • l’accertamento con adesione e la conciliazione giudiziale. 

In pratica: sanzioni e interessi più bassi e la possibilità di rateizzare i debiti con l’erario.

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