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LIVORNO. La Regione Toscana, grazie al contributo del Fondo sociale europeo, ha introdotto la misura dei nidi gratis per moltissime famiglie che hanno bambini fino a 3 anni. L’obiettivo dichiarato è non solo andare incontro ai genitori che lavorano, ma anche investire nell’educazione 0-6, come pilastro del percorso di formazione dei più piccoli e anche come strumento per combattere la povertà educativa e l’esclusione sociale. La misura partirà a settembre e per ora la Regione prevede di adottarla per sei anni. Ma quante sono potenzialmente le famiglie che potranno beneficiarne a Livorno? E cosa devono fare? Attenzione perché il percorso è nuovo e da ora in avanti ci sono parecchie scadenze da rispettare. Senza contare la documentazione da presentare, per esempio l’Isee aggiornato.

Chi ha diritto

Prima di approfondire i numeri, è bene ricordare che potranno beneficiare della misura regionale le famiglie che hanno bambini e bambine fino a 3 anni e un Isee, ovvero l’indicatore della situazione economica, inferiore a 35mila euro, non esattamente spiccioli. Attenzione: lo sconto verrà riconosciuto per chi frequenta nidi, spazi gioco e servizi educativi comunali, ma anche privati, purché le strutture siano accreditate (quindi non solo i convenzionati).

Le somme

Chi ha già figli o figlie che frequentano il nido, sa bene che oggi esiste già un aiuto per il pagamento delle rette che arriva dall’Inps: si chiama bonus nido e viene dato a chi ne fa domanda, con importi diversi in base all’Isee. In estrema sintesi funziona così: la famiglia anticipa tutta la retta, poi l’Inps rimborsa la parte coperta dal bonus, che può equivalere all’intero ammontare del bollettino se l’Isee non supera una certa soglia, mentre può coprirlo solo in parte se l’Isee è più alto.

Ecco, la misura regionale nidi gratis andrà a coprire la quota che resta fuori dal contributo rimborsabile dall’Inps (che è pari a 272,72 euro nel caso di Isee da 0 a 25mila euro e a 227,27 euro se l’Isee è tra 25mila e 35mila euro).

L’importo massimo riconoscibile sarà di 527,27 euro per ogni famiglia e per ciascuna delle undici mensilità. Vuol dire che la retta mensile massima su cui si potrà intervenire è di 800 euro, cifra che non viene raggiunta nelle strutture comunali, ma in qualche nido privato accreditato sì. Come funzionerà quindi? La famiglia dovrà anticipare solo la parte che sarà poi rimborsata dall’Inps con il bonus nido: il resto della retta non si vedrà nel bollettino, perché sarà coperto direttamente dal Comune attraverso la misura della Regione.

A Livorno

Come raccontano i dati del settore istruzione e politiche giovanili del Comune, che sta seguendo da vicino le procedure attraverso l’ufficio che si occupa del sistema integrato infanzia 0-6, in città sono circa 400 le famiglie che potrebbero beneficiare della nuova misura regionale, vedendosi così azzerare il pagamento del nido. Naturalmente stiamo parlando di proiezioni fatte in base all’Isee dell’anno educativo in corso, perché i bandi per il prossimo anno si stanno aprendo proprio in questi giorni.

Come dicevamo sono circa 400 le famiglie che godranno direttamente dell’aiuto regionale, perché questo è il numero di coloro che oggi hanno un Isee sotto i 35mila euro e che almeno in parte devono pagare di tasca propria la retta, non coperta interamente dal bonus Inps. Se invece consideriamo anche tutte le famiglie che già oggi si vedono rimborsate al cento per cento dall’Inps (350-400), il prossimo anno 750-800 nuclei familiari potranno mandare i figli all’asilo nido gratis. Insomma, i beneficiari della copertura totale del costo del servizio finiranno quasi per raddoppiare.

Attenzione: naturalmente – viene chiarito dal municipio – tutte le famiglie delle fasce di reddito più basse non avranno accesso a nidi gratis della Regione, ma solo perché le tariffe comunali dalla fascia 11 alla fascia 20 (quindi da 19.400 euro di Isee in giù), sono appunto attualmente già coperte per intero, per chi ne fa domanda, dal bonus nido dell’Inps. Questo perché, per esempio, per chi è in fascia 11 la retta comunale del nido non supera i 246 euro e l’Inps arriva in aiuto fino a 272. Ecco perché dagli uffici evidenziano che alla fine si avrà un «immediato riscontro positivo per gran parte delle famiglie, circa l’80 per cento, che già sono iscritte ai servizi educativi pubblici e privati convenzionati» e che «godranno dei nidi con la piena gratuità».

I posti disponibili

Complessivamente l’offerta pubblica integrata della città anche il prossimo anno vedrà la messa a disposizione di 941 posti: 533 nei nidi comunali a gestione diretta, 20 nei comunali a gestione indiretta, 388 nei privati convenzionati. È previsto che si aggiungano di nuovo i 24 posti che Fondazione Livorno finanzia nei privati convenzionati in virtù di un progetto ad hoc che vale 130mila euro e che guarda alle famiglie in difficoltà.

Giusto per dare un’idea dell’impatto sulle rette: di quelle 533 famiglie che sono entrate al nido comunale, solo poco più di un’ottantina ha un Isee che supera i 35 mila euro e quindi non ha accesso alla misura regionale (66 famiglie sono oggi nella fascia massima che supera i 41.900 euro).

Partiti i bandi

Come dovrà essere fatta la domanda per la misura nidi gratis? E quando? La domanda potrà essere fatta esclusivamente online sul portale che verrà messo a disposizione dalla Regione a partire dal mese di maggio. I destinatari degli sconti dovrebbero poi essere individuati ad agosto. Occhio: come ripetono dagli uffici del Comune, «per partecipare al bando regionale è indispensabile essere in possesso dell’Isee corrente 2023», quindi si consiglia alle famiglie che ancora non lo hanno calcolato e che hanno intenzione di rivolgersi a qualche Caf o professionista di farlo per tempo.

Intanto il settore istruzione e politiche giovanili del municipio ha già pubblicato il necessario bando di iscrizione ai servizi educativi per la prima infanzia: nella prima fase è aperto a chi deve confermare l’inscrizione al nido o chiedere il trasferimento in un’altra struttura; nella seconda fase (tra il 3 aprile e il 14 aprile) si aprirà alle nuove iscrizioni ai servizi educativi 0-3 anni.

Le famiglie che avranno partecipato al bando dei servizi educativi comunali potranno poi presentare la domanda sull’applicativo regionale “nidi gratis”, seguendo le istruzioni che saranno fornite dalla Regione con il suo bando. Per accedere al portale sarà necessario avere: identità digitale con carta nazionale dei servizi, Spid o carta di identità elettronica; Isee 2023 in corso di validità; nome del nido assegnato o la presenza in lista di attesa (vuol dire che il Comune entro fine maggio dovrà pubblicare la sua graduatoria).

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