“Non è più possibile rinviare una legge organica sulla rigenerazione urbana”. E’ il pressing dei costruttori sul governo nazionale. “C’è grande attesa per i lavori attualmente in corso in Parlamento sul nuovo testo di legge della rigenerazione urbana. In passato, sono stati ben 76, in 26 anni, i tentativi falliti per avere una nuova legge urbanistica. Il tema della rigenerazione urbana è più che mai cruciale e prospettico per il settore delle costruzioni”, scandisce il presidente di Ance Emilia, Leonardo Fornaciari in occasione dell’assemblea pubblica che si è tenuta al Saie, dove è stato presentato il rapporto Cresme sul settore delle costruzioni.
“L’Italia è all’ultimo posto in Europa per numero di nuove abitazioni costruite. Mentre la popolazione diminuisce, le famiglie crescono e la questione abitativa, in molte città italiane è al centro del dibattito”, ricorda Fornaciari. “Il 73% del valore della produzione delle costruzioni è fatto di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente. E le nuove direttive europee ci impongono nuovi obiettivi in termini di performance energetiche per i nostri edifici: performance che si possono raggiungere solo intervenendo sul patrimonio costruito”, ammonisce.
“Bologna, Modena e Ferrara condividono in larga parte tensioni abitative che sono comuni alle città moderne. La coesistenza di poli manifatturieri e produttivi avanzati, con centri universitari, con la promozione del turismo, creano nuovi paradigmi di convivenza. Mentre si prova a dare risposta a queste tensioni, rivolgendo giustamente il pensiero alle cosiddette fasce grigie e la promozione di edilizia ers, si è allo stato di fronte alla amara constatazione che né gli studenti, né le fasce grigie, ma nemmeno altre fasce di popolazione più abbienti trovano una casa adatta alle loro esigenze”, sottolinea il numero uno dei costruttori.
“È evidente che il problema di fondo è uno stock di offerta abitativa insufficiente, a tutti i livelli. Ben venga dunque, sperando che sia la volta buona, una legge nazionale che dia spinta alla rigenerazione urbana. Ma per non rischiare che resti lettera morta, sarà assolutamente necessario accompagnarla con premialità per chi rigenera, con incentivi e agevolazioni fiscali. Se lo Stato non mette una dote finanziaria adeguata, la rigenerazione urbana delle nostre città non decollerà”, avverte.
Parlando invece di dati generali, secondo la ricerca Cesme emerge che la sola area territoriale delle tre province di Bologna, Modena e Ferrara, con una popolazione di circa 2 milioni di abitanti, ha un valore economico di circa 73 miliardi di euro, corrispondenti a circa il 4,5% della ricchezza complessiva prodotta nel territorio italiano. Per quanto riguarda il settore delle Costruzioni, nell’area di Emilia Centro gli investimenti nel comparto sono pari a poco più di 9 miliardi di euro, che rappresentano il 44% del totale regionale e il 4% del totale nazionale.
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