Mutuo prima casa giovani con i fondi garantiti dallo Stato: come si calcola il reddito Isee per gli under 36 che vivono ancora in famiglia.
Il mutuo prima casa giovani con i fondi garantiti dallo Stato è una delle agevolazioni di maggiore successo. Ha contribuito a dare una spinta alla ripresa del mercato immobiliare e convinto molti under 36 a compiere il grande passo: chiedere un finanziamento per l’acquisto della loro abitazione.
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Mutuo prima casa giovani: tassi favorevoli
In linea di massima le banche hanno risposto bene, i tassi sono estremamente favorevoli (anche per il periodo storico), la copertura del finanziamento arriva a coprire il 100%, e le rate per un mutuo a 30 anni sono spesso inferiori ai costi chiesti per la locazione di un appartamento.
Mutuo prima casa giovani: il limite Isee
C’è però un punto che ha suscitato qualche perplessità. Il limite dell’Isee a 40mila euro. Per molti è penalizzante, anche perché molti di questi giovani intenzionati a comprare casa vivono ancora in famiglia. E bastano due stipendi medi per superare quella soglia.
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Mutuo prima casa giovani: come si calcola l’Isee per chi vive in famiglia
Me vediamo com’è la situazione. Ovvero, come si calcola l’Isee per gli under 36 che vivono con i genitori ma vogliono aderire a questa agevolazione per comprare la prima casa con il mutuo garantito dallo Stato?
Mutuo prima casa giovani: under 36 i famiglia, i casi
Prima una premessa, non conviene fornire una residenza fittizia per rientrare nei requisiti richiesti dalla normativa.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede la misura del mutuo prima casa giovani e come si calcola l’Isee per gli under 36 che vivono in famiglia:
- per i figli che non hanno costituito un loro nucleo familiare, almeno in maniera ufficiale, i loro redditi si cumulano con quelli dei genitori fino a 26 anni, anche se non risiedono nella stessa casa dei genitori (anche per questo entro una certa età è inutile cambiare la residenza);
- superati i 26 anni, i figli che hanno una residenza diversa da quella del nucleo familiare hanno un Isee che è indipendente da quello dei propri genitori;
- se un figlio vive con il coniuge insieme ai genitori ha comunque, per la legge, un proprio nucleo familiare e quindi esprime un Isee separato, indipendente;
- Va anche ricordato che il limite Isee dei 40.000 euro è valido sono se si il rapporto tra il mutuo richiesto e il valore dell’immobile che si intende acquistare è superiore all’80%.
E comunque, già nella prima stesura dell’agevolazione, a chi superava quel limite la copertura garantita era del 50%.
Mutuo prima casa giovani: l’Isee corrente, quando serve
E se un nucleo familiare ha un Isee superiore alla soglia dei 40.000 euro ma nel frattempo ci sono state dei cambiamenti, rilevanti (del tipo uno dei componenti ha perso il lavoro), cosa si può fare?
In questo caso è possibile effettuare una modifica con l’Isee corrente, che consente di avere un quadro più aggiornato del reddito familiare.
Mutuo prima casa giovani: boom delle richieste di finanziamento
Il mutuo prima casa giovani ha contribuito al boom di richieste per i mutui dopo anni di decremento costante. Infatti quasi la metà delle richieste di mutuo consegnate alle banche in questi ultimi tre mese è stata effettuata da under 36.
E il 52,3% di queste richieste di prestiti supera l’80% del valore della casa.
Mutuo prima casa giovani: cosa fanno le banche
Le banche, come detto, stanno rispondendo con disponibilità. Ma sempre nel segno della prudenza.
Le domande sono tutte vagliate con estrema attenzione e l’istruttoria è articolata.
Gli istituti di credito temono di erogare un gran numero di mutui a rischio di insolvenza.
Comunque, anche tra le banche ci sono quelle che stanno dimostrando una maggiore disponibilità (comunque il fondo è garantito dallo Stato), altre che insistono sulla linea del rigore.
Del resto gli istituti bancari non sono obbligati ad elargire i mutui.
Mutuo prima casa giovani: tassi di interesse
La media dei tassi fissi proposti dagli istituti per un mutuo a 20 anni oscilla tra 0,80 e 1,35%, che è in linea con i tassi proposti in questo periodo (ripetiamo, estremamente favorevole).
Per i mutui a 30 anni il tasso, inevitabilmente, sale un po’, e quello fisso oscilla tra l’1,3 e l’1,50%. Se si sceglie il tasso variabile la percentuale scende di mezzo punto. Ma non è una soluzione consigliata. Con la ripresa dell’inflazione il tasso variabile è destinato ad aumentare.
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