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Alla ripresa dei lavori parlamentari è ancora il Superbonus al centro dei lavori e delle polemiche delle diverse forze politiche. Sulla Gazzetta Ufficiale del 25 agosto, è stato pubblicato il DM del Ministero e delle Finanze del 31 luglio 2023 attraverso il quale sono state stabilite le modalità di erogazione del Superbonus 90% nel 2023.

I lavori preliminari alla nuova Legge di Bilancio, intanto, puntano i fari sulla detrazione al 110%, con i suoi costi fuori controllo. Secondo le parole del Ministro Giorgetti, il Superbonus 110% “ingessa il bilancio pubblico lasciando margini ridotti agli altri interventi e ha provocato un pernicioso effetto spiazzamento sugli investimenti pubblici anche del Pnrr”. Per questo motivo, continua il Ministro: “faremo una Legge di Bilancio prudente e che tenga conto delle regole di finanza pubblica” visto che “a proposito di superbonus e dei 100 miliardi, questo governo ne ha pagati 20 e altri 80 sono da pagare, ma tutti hanno mangiato e poi si sono alzati dal tavolo”.

La posizione molto netta è anche suffragata dagli ultimi dati divulgati secondo cui le frodi sui bonus edilizi arrivano a toccare quota 12 mld.  Secondo quanto riportato dal quotidiano ItaliaOggi, i 12 mld di frodi contengono i sequestri e blocchi da parte di Guardia di finanza e Agenzia delle entrate. Per quanto riguarda la Guardia di finanza l’attività di controllo e monitoraggio ha portato al sequestro di 7,2 mld di euro, l’Agenzia ha dunque provveduto a effettuare rilievi per 4,8 mld di euro.

Nuove proroghe in vista per il Superbonus 110%?

Ma nel 2024, il Superbonus si abbasserà al 70% e questa diminuzione aumenta il  rischio di pagamenti extra per i condomini. Per evitare ulteriori contraccolpi il Governo pensa ad una proroga, ma a determinate condizioni. Per ora si ipotizza che la proroga potrà essere concessa solo in presenza di una richiesta di certificazione dell’avanzamento dei lavori, pari ad almeno il 60% del totale. Automaticamente, non potranno beneficiare di tale proroga i condomini che abbiano appena iniziato i lavori, ma solo quelli che hanno portata a compimento più della metà dei lavori deliberati. Nessuna proroga, inoltre, per le villette, oltre a quella già prevista dal dl Asset, che sposterà il termine di conclusione dei lavori dal 30 settembre al 31 dicembre.

Questa, ad oggi, è una delle ipotesi arrivate sul tavolo del Mef, tra le richieste per modificare il Superbonus. Intanto, Governo e partiti di maggioranza, stanno pensando anche a un’ulteriore stretta delle cessioni del credito e dello sconto in fattura allungando il periodo della detrazione in dichiarazione, passando da cinque fino a otto o dieci anni.

Ance, attraverso la sua presidente Federica Brancaccio, ritiene che “la proroga per i lavori avviati è assolutamente necessaria per non avere gli scheletri di condomini incompiuti nelle città. Se i lavori non terminano, a rimanere esposte saranno soprattutto le famiglie. Questa emergenza viene troppo spesso sottovalutata”.

Superbonus 90%: un fondo per redditi bassi

Vediamo quali regole stabilisce il DM del Ministero e delle Finanze del 31 luglio 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale serie generale n.198 del 25 agosto 2023 riguardo alle modalità di erogazione del contributo a fondo perduto destinato alle persone con basso reddito che hanno realizzato lavori agevolati con il Superbonus 90%.

La misura è stata introdotta con il DL Aiuti quater (D.L. 176/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel mese di gennaio 2023) che ha ridotto l’aliquota del Superbonus dal 110% al 90% e per le abitazioni unifamiliari lo ha limitato a quelle adibite a prima casa, il cui proprietario abbia un ‘reddito di riferimento’ fino a 15.000 euro.

Le regole per accedere al Superbonus 90%

Per accedere al Superbonus al 90% la legge richiede i seguenti requisiti:

  • il richiedente deve avere un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro (il reddito si determina dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti dalle parti del nucleo familiare di riferimento, nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa, per il numero di parti stesse);
  • il richiedente è titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare oggetto; dell’intervento o, per gli interventi effettuati dai condomini, sull’unità immobiliare facente parte del condominio;
  • l’unità immobiliare è adibita ad abitazione principale del richiedente;
  • l’importo del contributo richiesto che non potrà essere superiore al 10% delle spese ammesse.

Come funziona il fondo?

Il contributo, per il quale è stato istituito il Fondo, ammonta ad un totale di 20 milioni di euro per il 2023, sarà erogato in relazione alle spese sostenute fino al 31 ottobre 2023. Qualora l’ammontare delle richieste superasse l’entità del fondo messo a disposizione dal Governo, i richiedenti otterranno una somma inferiore a quella richiesta. L’erogazione del contributo seguirà l’ordine cronologico delle date del primo bonifico effettuato dai richiedenti.

Ricordiamo che per ottenere tale contributo è necessario inviare la richiesta all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2023. Ai fini dell’erogazione del contributo contano soltanto le spese sostenute per le quali i bonifici risultano effettuati tra il 1° gennaio 2023 e il 31 ottobre 2023.

Le spese ammesse

Le spese che possono beneficiare del fondo sono quelle riferibili all’articolo 119 comma 8-bis primo e terzo periodo del DL Rilancio, per le quali spetta cioè il Superbonus 90% ovvero: per gli interventi di efficienza energetica, Sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici.

 

 

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