l’assistenza al disabile non solo al lavoro #finsubito prestito immediato

La Cassazione chiarisce: l’assistenza ai familiari disabili non deve coincidere necessariamente con l’orario di lavoro. Ecco cosa sapere sui permessi della Legge 104.

La Legge 104/1992 prevede permessi retribuiti per i lavoratori che assistono familiari con disabilità, consentendo loro di prendersi cura del proprio congiunto senza perdere il proprio reddito. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito una questione molto importante: l’assistenza non deve essere fornita obbligatoriamente durante il turno di lavoro, ma può essere prestata nell’arco dell’intera giornata di permesso.

Permessi Legge 104: cosa dice la normativa

Secondo l’articolo 33, comma 3, della Legge 104, i lavoratori dipendenti hanno diritto a tre giorni di permesso retribuito al mese per assistere un familiare con grave disabilità. Questi permessi sono pensati per offrire il tempo necessario a fornire assistenza al disabile, garantendo al contempo la continuità del rapporto di lavoro.

Un punto che ha generato controversie è se l’assistenza debba essere prestata durante l’orario di lavoro o possa avvenire in altri momenti della giornata.

La decisione della Cassazione

In una recente sentenza (n. 26514 del 2024), la Corte di Cassazione ha stabilito che il lavoratore non è obbligato a prestare assistenza al familiare disabile esclusivamente durante il proprio turno di lavoro. Il permesso concesso ai sensi della Legge 104 è giornaliero e non orario, quindi l’assistenza può essere fornita anche in altri momenti della giornata.

La decisione è arrivata dopo il caso di un lavoratore licenziato per presunto abuso dei permessi 104, perché l’assistenza alla madre disabile non coincideva con il suo orario di lavoro. La Corte ha rigettato la tesi del datore di lavoro, sottolineando che la legge non impone un vincolo rigido di coincidenza temporale tra il turno di lavoro e l’assistenza, purché il tempo liberato dal lavoro sia effettivamente destinato all’assistenza del familiare.

Cosa significa per i lavoratori?

Questa sentenza rappresenta un punto di svolta nella gestione dei permessi Legge 104. Il lavoratore ha il diritto di scegliere quando prestare assistenza nel corso della giornata, senza dover essere vincolato agli orari aziendali. Ciò che conta è che il tempo liberato dal lavoro sia utilizzato per l’assistenza al familiare disabile, che può includere attività diverse come accompagnamenti a visite mediche, gestione della casa o supporto pratico nella vita quotidiana.

Come evitare abusi nei permessi 104

Sebbene la legge consenta una certa flessibilità nella gestione dei permessi, è fondamentale che i lavoratori utilizzino il tempo effettivamente per assistere il familiare. Un uso improprio dei permessi, ad esempio per scopi personali non collegati all’assistenza, può portare a sanzioni disciplinari fino al licenziamento.

L’abuso dei permessi della Legge 104 rappresenta una violazione del principio di buona fede nel rapporto di lavoro e un danno per il datore di lavoro, che si trova privato ingiustamente della prestazione lavorativa. Inoltre, comporta un utilizzo indebito delle risorse previdenziali, poiché l’INPS copre i costi dei giorni di assenza.

Diritti e doveri dei lavoratori sulla 104

La sentenza della Cassazione ribadisce un principio fondamentale: i permessi Legge 104 sono strumenti che garantiscono ai lavoratori il diritto di prendersi cura dei propri familiari con disabilità, ma devono essere utilizzati correttamente. L’assistenza non deve essere legata rigidamente all’orario di lavoro, ma può essere prestata nell’arco dell’intera giornata.

I lavoratori devono essere consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, per evitare accuse di abuso che possano compromettere il rapporto di lavoro. Utilizzare correttamente i permessi significa rispettare le finalità della legge, garantendo al contempo la tutela del familiare disabile e l’integrità del proprio ruolo professionale.

Come monitorare e gestire i permessi

Per chi usufruisce dei permessi 104, è consigliabile mantenere una documentazione accurata delle attività svolte durante i giorni di assenza e assicurarsi che ogni momento sia effettivamente dedicato all’assistenza. Questo approccio non solo protegge il lavoratore da eventuali contestazioni, ma dimostra anche la trasparenza e la buona fede nel rispetto delle disposizioni di legge.