La Commissione Europea ha avviato la fase di consultazione pubblica sul progetto di un atto delegato previsto all’articolo 17, paragrafo 10, della direttiva a (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia. L’atto dovrebbe incidere sul quadro del finanziamento (portfolio framework) in modo da aumentare i prestiti per le ristrutturazioni energetiche, e guidare gli istituti finanziari nel facilitare l’accesso ai finanziamenti per la ristrutturazione energetica degli edifici, nonché sui relativi elementi essenziali, in modo formale e strutturato.
Il tema delle ristrutturazioni energetiche e dei prestiti per sovvenzionarle
Ristrutturare gli edifici – che, ricordiamolo, rappresentano il 42 % del consumo finale di energia dell’UE e oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra legate all’energia – è fondamentale per decarbonizzare del tutto l’UE entro il 2050, contribuire alla competitività dell’economia europea e promuovere la sicurezza energetica, l’accessibilità economica dell’energia e una migliore qualità della vita.
L’articolo 17 della direttiva (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia rafforza il quadro giuridico e politico per mobilitare investimenti nelle ristrutturazioni energetiche e indirizzarli dove sono più necessari, ma finora il ritmo delle ristrutturazioni del parco immobiliare dell’UE e il volume degli investimenti non sono stati sufficienti per conseguire gli obiettivi in materia di clima ed energia per il 2030 e il 2050.
Gli investitori privati e gli istituti finanziari svolgono indubbiamente un ruolo fondamentale per accelerare e approfondire le ristrutturazioni. In primo luogo perché possono ridurre l’intervallo di tempo tra il momento in cui si devono sostenere i costi iniziali delle ristrutturazioni e quello in cui si ottengono i benefici associati, e in secondo luogo perché possono essere partner fidati per i proprietari di edifici in determinate situazioni in cui proprietari potrebbero prendere in considerazione l’avvio di interventi, come in occasione del (ri)finanziamento di un acquisto.
Prestiti per ristrutturazioni energetiche: i fattori
Tra i fattori che influenzano la disponibilità di finanziamenti da parte degli istituti finanziari e il loro utilizzo da parte dei proprietari di immobili figurano:
- i costi iniziali delle ristrutturazioni e la percezione dei rischi e del rendimento ad esse associati;
- una domanda relativamente frammentata, dato che per gli edifici vi è una minore concentrazione della proprietà rispetto a quanto avviene per altri beni;
- un’offerta inadeguata per determinate categorie di proprietari, in particolare quelli con entrate inferiori o quelli più anziani (a causa degli elevati livelli di collaterali e garanzie richiesti e del costo del capitale e della proprietà);
- una carenza di informazioni e una scarsa consapevolezza in merito ai finanziamenti disponibili;
- il gran numero di procedure onerose o i vincoli normativi per l’accesso al sostegno pubblico (tecnico e finanziario) che possono scoraggiare i proprietari e i finanziatori e rendere più difficile combinare il sostegno pubblico e quello privato.
L’Europa e l’esigenza di azioni pubbliche mirate
In assenza di un’azione pubblica mirata ed efficace rivolta agli istituti finanziari, l’attuale inadeguatezza del quadro di finanziamento potrebbe mettere a rischio la piena attuazione dell’ondata di ristrutturazioni. Inoltre è probabile che gli istituti finanziari si concentrino sulle operazioni di finanziamento meno rischiose, scelta che potrebbe lasciare indietro le famiglie più vulnerabili e gli edifici con le prestazioni peggiori.
Per far fronte al problema, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno incaricato la Commissione di preparare un atto delegato che istituisca un quadro generale del finanziamento da parte degli istituti finanziari. L’obiettivo è aumentare i volumi di prestito per le ristrutturazioni incentrate sulla prestazione energetica, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE, proteggendo nel contempo le famiglie vulnerabili e prestando particolare attenzione agli edifici con le prestazioni peggiori.
La Commissione europea e le misure dell’atto delegato
Le misure contenute nell’atto delegato non saranno giuridicamente vincolanti, ma si limiteranno a proporre un approccio e una serie di misure che gli istituti finanziari possono prendere in considerazione e che li aiuteranno ad aumentare i volumi di prestito destinati alle ristrutturazioni incentrate sulla prestazione energetica. Gli istituti finanziari che decidono di conformarsi alle misure dell’atto delegato dovrebbero destinare una quota maggiore del loro bilancio al finanziamento di ristrutturazioni incentrate sulla prestazione energetica, dedicando particolare attenzione agli edifici con le prestazioni peggiori.
Se sarà istituito il quadro generale del finanziamento basato sull’atto delegato e se contribuirà efficacemente a riorientare i prestiti, i proprietari degli edifici con le prestazioni peggiori (ossia quelli con una prestazione energetica e una classe di prestazione energetica basse) trarranno il massimo vantaggio da un accesso più agevole ai finanziamenti e al sostegno.
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