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Bonus Ristrutturazioni 2025: prime case ancora al 50% con 96 mila euro di massimale, altri immobili al 36% | Articoli #finsubito richiedi mutuo fino 100%


La prima bozza della Legge di Bilancio riporta il Bonus Ristrutturazioni al 50% ma solo per le prime case, mentre per gli altri immobili si scenderà al 36% dal 1° gennaio 2025, con l’unica possibilità di detrarre l’agevolazione direttamente.

Il Governo inizia a occuparsi di bonus edilizi, contestualmente alla prima approvazione del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, cioè la Manovra finanziaria, avvenuta nel Consiglio dei Ministri n.100 del 16 ottobre, col Bonus Ristrutturazioni (o Bonus Casa) al centro dell’attenzione.

Sappiamo bene che, a parte per il Superbonus dei condomini (con decalage) e delle ONLUS e il Bonus Barriere Architettoniche, le altre agevolazioni edilizie ‘scadono’ a fine anno: Ecobonus e Sismabonus completamente, il Bonus Ristrutturazioni nella sua versione ‘potenziata’ cioè al 50% con massimale a 96 mila euro.

 

Bonus Ristrutturazioni 2025: si va verso il 50% per le prime case

Dalle prime anticipazioni de Il Sole 24 Ore e Italiaoggi, emerge la volontà del Governo – come peraltro confermato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo durante un recente evento – di stringere il perimetro del Bonus Casa classico, l’agevolazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio, disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR), che consiste in una detrazione dall’IRPEF ‘a regime’ (cioè senza scadenza), da ripartire in 10 quote annuali di pari importo.

Il Decreto Superbonus (39/2024) ha fissato poi le regole sul decalage del Bonus Ristrutturazioni: dal 2025, cioè, 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo non superiore a 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare, con aliquota ancor più bassa dal 2028 al 2033 (30%).

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Bene: la Manovra concederà qualcosa in più alle prime case, riportando per l’anno 2025 (detrazione sulle spese sostenute) l’aliquota al 50% con massimale di 96 mila euro, quindi di fatto come è attualmente.

 

Seconde case e altri immobili: si scende al 36%

Dal 1° gennaio 2025, si scende invece al 36% (fino al 2027 compreso) con massimale a 48 mila euro per le seconde case e per gli altri immobili, ma – anticipa ItaliaOggi – solo per chi è sotto la soglia dei 120 mila euro di reddito. Per chi è sopra, il Bonus Ristrutturazioni non si può fruibile.

 

Bonus Ristrutturazioni dal 2028 al 2033: 30% con limite di spesa a 48 mila euro

Il DL Superbonus ha ridotto poi dal 36 al 30 per cento l’aliquota di detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici sostenute dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033.

Di conseguenza, per le spese agevolate ai sensi dell’articolo 16-bis del DPR 917/1986, sostenute dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033, escluse quelle per interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione, di cui al comma 3-bis, l’aliquota di detrazione è ridotta al 30 per cento.

 

Bonus Ristrutturazioni: quali sono gli interventi agevolabili

Gli interventi che possono beneficiare del Bonus Ristrutturazioni sono quelli elencati nelle lettere b), c) e d) dell’art.3 del dpr 380/2001, cioè:

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  • manutenzione straordinaria;
  • restauro e risanamento conservativo;
  • ristrutturazione edilizia.

Gli interventi devono essere effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.

Non sono ammessi al beneficio fiscale delle detrazioni gli interventi di manutenzione ordinaria (spettanti solo per i lavori condominiali), a meno che non facciano parte di un intervento più vasto di ristrutturazione.

Ecco alcuni esempi di interventi agevolabili col Bonus Ristrutturazioni:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • recinzione dell’area privata;
  • costruzione di scale interne
  • interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado;
  • adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
  • apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali
  • demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente;
  • modifica della facciata;
  • realizzazione di una mansarda o di un balcone;
  • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
  • apertura di nuove porte e finestre;
  • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.

 

Bonus Ristrutturazioni: come si paga e quali documenti bisogna conservare

Per ottenere il Bonus Ristrutturazioni, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico bancario o postale, anche online. Tra la documentazione da conservare, la ricevuta del bonifico e le fatture o ricevute fiscali relative alle spese sostenute per i lavori, ma anche i titoli abilitativi richiesti dalla normativa edilizia vigente.

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Bonus Ristrutturazioni in condominio: dentro anche le manutenzioni ordinarie

In condominio possono beneficiare del Bonus Ristrutturazioni, oltre a tutti i lavori visti sopra, anche gli interventi di manutenzione ordinaria: ad esempio le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, quelle necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, il rifacimento di intonaci interni, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura delle porte dei garage.



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