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L’andamento dell’economia italiana al di sopra delle previsioni è un’iniezione di fiducia per le famiglie italiane, che continuano a puntare sui finanziamenti per soddisfare i principali bisogni di consumo, nonostante il rialzo dei tassi. È la sensazione che si ricava dalla lettura dell’ultimo Osservatorio di PrestitiOnline.it relativo a maggio, che tra le altre cose evidenzia una domanda in crescita di accesso alla cessione del quinto da parte dei privati.

Non si ferma la corsa dei tassi

Nella riunione del 15 giugno, la Banca centrale europea ha alzato di un altro 0,25% il tasso ufficiale, portandolo al 4%. Una decisione che — a cascata — avrà ricadute sui tassi applicati da banche e finanziarie alle famiglie. Il secondo trimestre si sta caratterizzando per una forte accelerazione su questo fronte, con il tasso migliore dei prestiti personali (considerando le pratiche erogate) arrivato al 7,21%, oltre un punto in più rispetto al primo trimestre (6,14%). Mentre, per quel che concerne la cessione del quinto i rialzi sono stati ben più contenuti, compresi tra un decimale nel settore pubblico a poco più di sette per i lavoratori privati. Evidentemente la garanzia di poter prelevare mensilmente la somma dovuta dagli stipendi rassicura i finanziatori in un periodo di incertezza a livello macro.

Sempre più privati si orientano verso la cessione del quinto

Proprio il differente andamento tra i due strumenti spiega la forte crescita di domande relative alla cessione del quinto da parte dei privati, arrivati a rappresentare il 73,5% di tutte le domande, con i pensionati al 14,3% e i dipendenti pubblici al 12,2%. Lo scenario generale incide sulla durata media delle richieste di questi finanziamenti, che, in leggero calo rispetto al primo trimestre dell’anno, si attestano su una media di 8,1 anni. Una conferma sulla prudenza dei consumatori arriva anche dagli importi richiesti, che scendono tra un trimestre e l’altro da 21.300 a 19.700 euro. In sostanza, tra elevata inflazione persistente, guerra in Ucraina e crescenti tensioni Usa-Cina, il tutto a fronte di stipendi sostanzialmente fermi, le famiglie italiane sono attente a non fare il passo più lungo della gamba. Il calo dell’ammontare riguarda tutte le categorie di richiedenti, con i pensionati sempre in coda e i dipendenti pubblici in testa.

Quanto alla finalità dei finanziamenti richiesti, si rafforza il primato del prestito liquidità, arrivato a valere il 30,5% del totale, oltre tre punti in più rispetto all’ultimo trimestre del 2022 a evidenziare il desiderio diffuso di non condizionare l’utilizzo delle somme ricevute a una specifica destinazione. Al secondo posto c’è l’auto usata e al terzo il consolidamento, mentre ai piedi del podio si piazzano la ristrutturazione della casa e l’arredamento, con queste ultime due voci che insieme valgono oltre un quinto del mercato, a conferma dell’importanza per gli italiani dell’ambiente domestico. Quanto alla durata, come già visto per le cessioni del quinto, prevale la prudenza con una media di 5,32 anni per finanziamento: due decimali in più rispetto alla fine del 2022. Un segnale di prudenza in un mercato che resta comunque dinamico. Del resto, a dispetto delle previsioni elaborate a fine 2022, l’economia italiana continua a crescere, con il Pil del primo trimestre che ha fatto segnare un +1,9% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

 

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