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Nella seduta del 28 dicembre 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che mette un punto su alcune questioni aperte inerenti il Superbonus.

Salta la proroga e la possibilità di un SAL straordinario, tuttavia per garantire la conclusione dei cantieri aperti e tutelare le fasce di reddito basse, il decreto prevede un contributo riservato ai percettori di redditi inferiori a 15.000 euro.

Altra novità contenuta nel decreto Superbonus è la misura di salvaguardia per il riconoscimento del credito d’imposta in misura più alta per i lavori realizzati e asseverati entro la fine del 2023.

Superbonus, cosa prevede il decreto ad hoc per i cantieri avviati

Il decreto del Consiglio dei Ministri n. 64 del 28 dicembre 2023 va ad introdurre “misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n.77”. Il nucleo centrale del decreto legge riguarda i cantieri avviati dove sono in corso gli interventi di Superbonus 110% introducendo quanto segue:

  • il riconoscimento di un credito d’imposta per gli interventi realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023
  • per le opere non ancora realizzate, a partire dal 1° gennaio 2024, sono confermate le percentuali già in vigore

Il contributo per i cittadini con redditi bassi

Per agevolare la conclusione dei cantieri Superbonus 110% che, alla data del 31 dicembre 2023, abbiano raggiunto almeno il 60% dei lavori previsti, il decreto stanzia un contributo specifico ai contribuenti con redditi inferiori a 15.000 euro. La condizione per ottenere tale contributo è che le spese risultino sostenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024.

Il contributo sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate secondo criteri e requisiti che saranno oggetto di un prossimo decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da approvare entro 60 giorni. Tale contributo, come specificato nel decreto legge, non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.

Cessione del credito, cosa cambia

Novità importanti per quanto riguarda la possibilità di cedere il credito per i lavori eseguiti. Il decreto esclude la cessione del credito d’imposta per interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici situati nelle zone sismiche 1,2,3, anche per edifici compresi nei piani di recupero del patrimonio edilizio/riqualificazione urbana per i quali non è stato chiesto il titolo abilitativo.

Critica la misura Federica Brancaccio, Presidente dell’Ance, che intervenendo alla trasmissione L’aria che tira ha commentato “Noi chiedevamo al Governo una proroga per quei lavori a uno stadio avanzato di due o tre mesi per poterli completare. Questo Decreto del Governo, pur dando sostegno alle famiglie più disagiate, non risolve il problema e nei fatti è inefficace perché parliamo di un ISEE sotto i 15.000 euro”. Il rischio è che molti cantieri restino incompiuti e che aprano molti contenziosi tra famiglie e imprese. 

Le novità sul Bonus barriere architettoniche

Non solo Superbonus 110%, il decreto legge approvato dal governo prevede alcune novità per un’altra maxi agevolazione statale: il Bonus barriere architettoniche con detrazione al 75%. In sintesi, ecco le novità principali in vigore nel 2024:

  • viene ridotto l’elenco di lavori e interventi ammessi nell’agevolazione per i quali è ancora possibile l’opzione tra sconto in fattura e cessione del credito
  • l’asseverazione per il rispetto dei requisiti diventa obbligatoria
  • tutti i pagamenti dovranno essere eseguiti con “bonifico parlante”, dunque essere tracciabili
     

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