Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   


L’Inter giocherà questa sera la sesta finale di Coppa Campioni/Champions League della sua storia e questo, nella storia più che centenaria del club nerazzurro, dà già la misura dell’importanza epocale del match che la squadra di Inzaghi disputerà oggi allo stadio di Istanbul.

Lukaku e compagni partono da sfavoriti nei confronti dello squadrone del Manchester City allenato da Pep Guardiola. E lo studio pubblicato in esclusiva da Calcio e Finanza in collaborazione con PWC rende al meglio lo squilibrio economico e finanziari (e quindi anche tecnico) esistente tra il club italiano presieduto da Steven Zhang e quello inglese posseduto dagli sceicchi del Golfo.

Per questo motivo sia nella tifoseria interista sia all’interno del club il percorso della squadra di Inzaghi viene considerato già molto soddisfacente. I giocatori, infatti, hanno già vinto la Supercoppa italiana e la Coppa Italia, hanno inoltre ottenuto l’obiettivo minimo in campionato -la qualificazione alla prossima Champions League- e la finale di questa edizione. E, al di là della soddisfazione sportiva, tutto questo gioverà molto al bilancio 2022/23 che chiuderà il 30 giugno.

Avendo raggiunto la finale sia della coppa nazionale che in quella europea l’Inter ha potuto giocare il massimo delle partite disponibile a San Siro facendo registrare pienoni su pienoni in entrambe le coppe oltre a quelli fatti segnare nel campionato dove i tifosi nerazzurri, come calcolato da questa testata, hanno vinto ancora una volta lo scudetto delle presenze.

In totale dagli incassi da stadio l’Inter ha ricavato circa 80 milioni di euro quest’anno, cui vanno aggiunti i premi UEFA (intorno ai 100 milioni) e quelli inerenti alla Coppa Italia (circa 7 milioni). Un vero e proprio toccasana per un bilancio che certo non è scevro da problemi.

L’Inter ha infatti la seconda rosa più costosa della Serie A (intorno ai 210 milioni di euro) ma queste sono spese necessarie in misura minore o maggiore per tutti i club del mondo.  Questo invece non si può dire per altre due voci di costo che attengono prettamente al bilancio Inter di questa stagione:

  • la prima si riferisce alla beffa subita dallo sponsor Digitalbits che non avendo mai pagato sin da inizio stagione ha fatto segnare nel bilancio nerazzurro oltre 30 milioni di mancati incassi. La situazione è stata soltanto in parte mitigata con l’ingaggio in extremis dello sponsor Paramount+ per le partite contro il Torino e il Manchester City che sul bilancio 2022/23 contribuirà positivamente per circa 4 milioni (e nella prossima stagione dovrebbe passare poi sulla schiena della maglia diventando retrosponsor);
  • la seconda è che l’Inter ha una esposizione debitoria totale di oltre 800 milioni, con una posizione finanziaria netta negativa per oltre 300 milioni e su queste cifre paga interessi annui per quasi 50 milioni. Una handicap non certo semplice rispetto a club, come per esempio il Milan, che debiti non hanno.

In aggiunta si tenga presente che quest’anno, a differenza della stagione 2021/22 quando le cessioni di Lukaku al Chelsea e Hakimi al PSG permisero maxi plusvalenze di oltre 105 milioni a bilancio, l’Inter non ha praticamente chiuso trattative di questo tipo. L’operazione ideata da Marotta in questo senso era quella di vendere Skriniar al PSG mettendo a segno una lauta plusvalenza e investire una parte dell’incasso per ingaggiare Bremer. Ma come è noto la trattativa non è andata a buon fine e il risultato è che i super incassi di quest’anno hanno nei fatti sostituito a bilancio l’impatto benefico che le plusvalenze avevano avuto nel rendiconto 2021/22.

Pertanto, considerando che i ricavi commerciali dei nerazzurri e quelli da diritti tv dovrebbero essere pari a circa 250 milioni, è ipotizzabile pensare (Calcio e Finanza pubblicherà una previsione più dettagliata tra non molto) che anche quest’anno il club milanese possa chiudere la stagione con una perdita di bilancio non lieve, attorno agli 80 milioni. Di cui per altro circa 50 milioni legati a spese per interessi.

L’effetto finale di Champions

Questo detto, però l’effetto benefico legato all’approdo alla finale di Champions League non è solo reddituale. Anzi probabilmente il maggior vantaggio riguarda il grande lustro all’immagine del club che ne deriva a livello internazionale. Infatti se è vero che l’Inter aveva disputato una finale di Europa League nel 2019/20, questo non è nemmeno lontanamente paragonabile all’allure dell’atto finale della massima competizione europea. Un evento cui l’Inter non arrivava dalla serata di Madrid che valse ai nerazzurri il Triplete 2010.

Ovviamente questa lucidatura del brand non può non avere un effetto benefico sulle valutazioni sul club svolte dai grandi investitori internazionali. Non a caso se sino a qualche mese orsono molti si stupivano quando il presidente Steven Zhang faceva trapelare di valutare la società oltre 1 miliardo (tenendo conto dell’indebitamento finanziario netto di oltre 300 milioni), ora tutti gli studi di settore sui valori dei maggiori club europei si allineano su questa cifra. Un po’ chiaramente perché il prezzo lo fa il venditore ma un po’ anche perché l’allure dell’Inter è cresciuto di molto con questo percorso europeo.

Tutto questo, a cascata, non potrà che avere un effetto quando da lunedì l’Inter dovrà giocoforza iniziare a pensare al proprio futuro quale che sarà il risultato di Istanbul. Se infatti ora in maniera giusta e sacrosanta tutto il club -dal presidente sino all’ultimo dei magazzinieri- e tutto l’ambiente nerazzurro è concentrato sulla finale, è inevitabile, come è giusto che sia, che da settimana ventura tutta la società inizierà a pensare alla stagione prossima. E visto che il prestito a pegno con il fondo Oaktree è in scadenza nel maggio 2024, tutto lascia pensare che presto si tornerà a parlare di cessione del club.

Nella intervista esclusiva rilasciata a La Gazzetta dello Sport ieri Zhang ha voluto mettere nero su bianco che non vuole vendere la società nerazzurra e che ha intenzione di rinegoziare il prestito con Oaktree per prolungare l’era Suning sulla tolda del sodalizio milanese. Ma Zhang è uomo di mercato e come ammette nella stessa intervista è logico che i rumors sulla possibile cessione siano un tema dell’estate, non foss’altro per la grande visibilità ottenuta dai nerazzurri con la finale di Champions League. E anzi a dire il vero qualcosa è già iniziato a sobbollire viste le indiscrezioni emerse in settimana su un possibile interesse da parte del miliardario finlandese Thomas Zilliacus. Ma, anche qui in maniera giusta e sacrosanta, tutto è stato spostato al post Istanbul per il rispetto (per usare le parole utilizzate dallo stesso Zilliacus) che si deve a un club che sta per affrontare un impegno storico e così probante.

I possibili trofei del futuro, dalla Supercoppa al nuovo Mondiale per Club

Ma proprio in questa ottica è importante notare come la partita contro il Manchester City non abbia soltanto un valore sportivo enorme. Ma anche economico e negoziale.

 

Nello specifico tutto il ragionamento di cui sopra resta valido se, come molti profetizzano, la squadra di Inzaghi perderà la partita di Istanbul. Ma qualora i nerazzurri dovessero riportare la coppa a Milano lo scenario si alzerebbe di livello. L’Inter, infatti, si garantirebbe l’accesso a ben tre competizioni addizionali a livello internazionale. Competizioni che oltre che una eventuale gloria porterebbero con sé altri soldi e visibilità. In particolare:

  • La Supercoppa europea, che per quanto stia perdendo un po’ di appeal, è comunque un trofeo continentale ed è un trofeo mancante nella bacheca nerazzurra. E garantisce 4,5 milioni al vincitore e 3,5 milioni al perdente.
  • Il Mondiale per club 2023 Che garantisce un minimo di 2 milioni di dollari ai partecipanti e 5 milioni di dollari a chi vince il torneo. E soprattutto con la prospettiva sportiva di raggiungere il Milan a quattro successi iridati e di condividere con i rivali di sempre la palma di squadra italiana con più titoli mondiali/coppe intercontinentali.
  • Ma soprattutto, e qui sta la ciccia, vincendo la finale l’Inter si garantirebbe sin da subito un posto per il nuovo torneo FIFA a 32 squadre che la federazione mondiale lancerà nel 2025. Una competizione che vedrà la partecipazione dei migliori club nel mondo sulla base dei successi ottenuti nei vari tornei continentali e dei ranking che devono ancora essere definiti dalla FIFA, e che garantirà di un monte premi non indifferente. L’obiettivo della Federcalcio mondiale è quello di incassare almeno 2 miliardi di dollari dalla vendita dei diritti televisivi dell’evento. Il tutto senza dimenticare che la competizione sarà una vetrina di marketing senza pari.

In questo quadro è evidente che se dovesse veramente iniziare una negoziazione per la cessione del club in estate Zhang con queste credenziali in mani si siederebbe con al tavolo delle trattative con una forza maggiore. E questo indipendentemente da come andranno su sponda interista le sempre più nebulose operazioni sul nuovo stadio di Milano che nei piani del club dovrebbe essere il volano delle entrate future per lo meno teoricamente.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui