Le detrazioni fiscali saranno maggiori per montare un cappotto energetico sulle facciate o installare i pannelli fotovoltaici sul tetto. Addio, invece, agli incentivi a pioggia. Soprattutto per rendere le loro case green, saranno aiutate di piĆ¹ le famiglie meno abbienti. Le stesse che hanno fatto fatica ad accedere al vecchio 110. Finita la stagione del Superbonus – anche per la sua pesante ereditĆ sui conti pubblici visti i 122 miliardi di oneri per lo Stato – il governo si appresta a rimodulare in manovra tutte le detrazioni per le ristrutturazioni per lāefficientamento energetico: cioĆØ quelle per ridurre le emissioni delle abitazioni, che secondo quanto si legge nel Pniec (Piano nazionale integrato energia e clima) generano il 44 per cento dei consumi finali e il 26 per cento degli inquinanti.
Da alcuni mesi i tecnici del ministero dellāEconomia e del dicastero dellāAmbiente e della Sicurezza energetica stanno lavorando per completare la lista dei futuri sgravi. Si vogliono superare lāattuale parcellizzazione e collegarli sia agli obiettivi della strategia italiana inserita nel Pniec sia a quelli della direttiva europea per le case green. Normativa contrastata dallāItalia, ma che prevede di tagliare per gli edifici residenziali i consumi del 16 per cento entro il 2030 e del 22 entro il 2035.
RAZIONALIZZARE
Nel tentativo di chiudere la stagione dei bonus a pioggia, il Mef e il Mase stanno ragionando di razionalizzare le incentivazioni esistenti per superare la frammentazione. Per esempio, il credito dāimposta per le famiglie sugli infissi oscilla tra il 50 e il 65 in base al fatto se questi lavori si fanno in ambito di Ecobonus o di bonus per i mobili. In manovra la programmazione sarĆ triennale, anche sfruttando il fatto che i target della direttiva green saranno piĆ¹ incisivi sul lungo termine. Per lāUfficio parlamentare di bilancio, le detrazioni per lāefficientamento energetico valgono poco meno di 2 miliardi allāanno. Cifra confermata in questa manovra per poi crescere quando gli obiettivi della direttiva Ue saranno piĆ¹ stringenti. Ai tavoli di lavoro le prime simulazioni prevederebbero un tetto piĆ¹ generalizzato della detrazione e uno potenziato (i rumors almeno parlano del 65 per cento) per gli interventi su strumenti che garantiscono un aumento della classe energetica: cappotti sulle facciate, fotovoltaico, pompe di calore meglio ancora se collegate a riscaldamenti a pavimento e i Vmc (ventilazione meccanica controllata). Le famiglie meno abbienti, con imponibile che non permette di ottenere sgravi, otteneranno lāaiuto sotto forma di sovvenzione.
Questo lo schema di massima, ma per avere una piĆ¹ precisa contezza su aliquote e su importi massimi dei lavori bisognerĆ aspettare le ultime rilevazioni del Mef sulle disponibilitĆ di cassa e quelle al Mase sul numero di edifici da ristrutturare in chiave green. Al riguardo lāindice di prestazione medio del parco immobiliare residenziale ĆØ a circa 188 kWh/m2 allāanno, quasi 10 in meno rispetto al 2020. Il ministro dellāAmbiente, Gilberto Pichetto Fratin avrebbe chiesto di recuperare piĆ¹ fondi per finanziare tutti gli strumenti utili e piĆ¹ performanti.
IL FOCUS
Nei mesi scorsi il ministro dellāEconomia, Giancarlo Giorgetti, aveva sostenuto che in futuro i bonus per la ristrutturazioni sarebbero stati piĆ¹ mirati. Ma per capire la futura politica dāincentivazione sulla decabornizzazione ĆØ utile rifarsi al Pniec: Ā«Si prevede lāattuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi lāattuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive. Un approccio integrato, infatti, consentirebbe di ottimizzare le tempistiche ed i costi di riqualificazione di un edificio, favorendo gli interventi di riqualificazione profonda in unāottica di sostenibilitĆ che interessi vari ambitiĀ».
Intanto ieri Pichetto Fratin ha annunciato per il rilancio del nucleare in Italia Ā«entro fine anno un disegno di legge, che conterrĆ la normativa primaria e dove saranno previsti i soggetti regolatoriĀ». Edison e Ansaldo Nucleare hanno stimato che il nucleare di ultima generazione puĆ² abilitare al 2050 un mercato potenziale fino a 46 miliardi di euro, con un valore aggiunto attivabile pari a 14,8 miliardi di euro.
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