ANCONA Un flop. Forse annunciato. Il bando pubblicato dal Comune per raccogliere – in una settimana, terminata alle 9 di ieri mattina – le manifestazioni di interesse alla ripartenza della nuova Ancona (dalla Serie D o, in alternativa, dall’Eccellenza in soprannumero) via art. 52 Noif si è rivelato un buco nell’acqua. Non è pervenuta via pec a Palazzo del Popolo alcuna richiesta in grado di soddisfare a pieno il bando in tutti i suoi punti. In particolare quelli economici con la garanzia dell’assegno circolare da 400mila euro a fondo perduto (da versare tassativamente entro le 18 del 4 luglio alla Figc), del business plan triennale (un tesoretto da 1 milione e mezzo) e del fondo destinato al settore giovanile (150mila euro).
«Solo disponibilità parziali che andranno aggregate – aveva dichiarato alle 11.30 Maria Gloria Frattagli, la portavoce del sindaco Daniele Silvetti (che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali) – per la prima squadra e per il settore giovanile. Attendiamo novità entro la giornata di domani (oggi)». Tradotto: si cercherà di trovare una pezza dell’ultimo minuto. Seppur con tanti interrogativi. In che modo? Mettendo intorno a un tavolo le “disponibilità parziali” – si parla di tre gruppi – che sono pervenute. Tradotto bis: servono i 400mila euro entro giovedì, altrimenti si può già abbassare la saracinesca del calcio anconetano.
Ora che succede?
Abbiamo sempre parlato di mission (quasi) impossibile per la D. Per i tempi ristretti e le tante richieste. Il Catania, giusto per citare l’unico precedente ammesso in plus dalla C alla D, ha avuto sei mesi di tempo. A differenza di 30 risicati giorni da quel maledetto 4 giugno della mancata iscrizione alla Lega Pro dell’Us Ancona. Un mistero oscuro che forse un giorno verrà alla luce. Allo stato attuale serve un miracolo. O forse qualcosa di più. Silvetti e i suoi collaboratori hanno provato a riunire vecchi contatti avviati nei giorni scorsi (persino Andrea Marinelli, attraverso l’intermediazione di uomini a lui vicini, e l’ex presidente Stefano Marconi seppur non confermati).
L’obiettivo è trovare un punto di incontro tra le varie anime tra cui non figura l’ex patron Carlo Polverino che ha rinunciato a presentarsi così come le famiglie Passeri (Distretti Ecologici) e Manzo (New Energy).
In particolare, oltre a un imprenditore umbro, ci sarebbe una pista laziale legata al ramo alberghiero che potrebbe svilupparsi. Ma già parlare di cordata, per una città come Ancona, in Serie D ha il sapore della sconfitta. Oggi sarà una giornata campale, l’ennesima. Bisognerà individuare la nuova proprietà (che il sindaco accrediterà come unica a richiedere la partecipazione al campionato presso la Figc) a cui poi, espletate le formalità e l’assemblea dei tifosi – oggi previsto un incontro in Comune tra le parti- dovranno essere concessi i marchi dall’apposito Comitato. Una corsa contro il tempo dove manca l’ingrediente principale: i soldi.
L’Eccellenza piano B
L’Eccellenza sarebbe lo scenario più facile. Anche se meno appetibile sotto tutti i punti di vista. 135mila euro a fondo perduto, un piano triennale più contenuto e alcun obbligo di fondo da 150mila euro per il settore giovanile. Al momento nessuno vuole pensarci ma, dovessero andar male le cose, la via di fuga tornerebbe subito d’attualità. Il sindaco Silvetti è rimasto tutto il lunedì mattina in Comune e, quando è rientrato a casa, ha continuato nelle varie operazioni. Nessuna dichiarazione ufficiale ma agli amici più stretti avrebbe confidato di «Non prendere in considerazione l’ipotesi dell’Eccellenza»
. Come va interpretata questa cosa? Dinanzi a un contesto delicatissimo e con poche possibilità di riuscita, in queste settimane, le uniche fiammelle di speranza sono state rappresentate dalle dichiarazioni pubbliche del primo cittadino. Silvetti sta giocando questa partita in prima persona, gli assessori (Eliantonio, Zinni e Berardinelli) hanno sostenuto ma mai condotto le danze. Che non si sia reso conto dell’effettiva gravità della situazione? O che speri ancora di calare un asso, in questo caso una toppa giusta, per garantire un futuro calcistico al Cavaliere armato? 24 ore e sapremo.
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