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“È inutile ricordarle che il mio governo è andato in Europa e ha portato a casa 209 miliardi di euro. Lei non ha portato nulla ed in compenso rischia di farci perdere i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Giuseppe Conte, con la baldanza che spesso lo contraddistingue, replica così all’accusa lanciata ieri da Giorgia Meloni di essersi fatto dettare la linea da Angela Merkel.

Ma è davvero merito dell’ex premier se l’Italia ha ricevuto i fondi del Pnrr? “Prima di tutto, molte risorse non sono a fondo perduto, ma sono fondi che vanno restituiti nei prossimi anni. E, se questi fondi sono arrivati è perché era il Paese più colpito dalla pandemia ed è stato il più aiutato”, spiega a ilGiornale.it il forzista Roberto Pella, membro della commissione bilancio della Camera. In secondo luogo, anche la presunta autorevolezza di Conte è relativa. “Non bisogna dimenticare il lavoro che Forza Italia, attraverso il presidente Silvio Berlusconi, ha fatto in sede europea all’interno del Ppe, quello del presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen. “Non è solo merito di Conte, ma anche di chi in Europa aveva un certo potere”, sentenzia il deputato azzurro ricordando che, durante il governo Draghi grazie al centrodestra di governo, è stato deciso che buona parte di queste risorse fossero destinate direttamente alle Regioni che, all’80%, sono governate dal centrodestra.

Anche da Fratelli d’Italia si fa presente che l’Italia era il primo paese colpito, e il più colpito, nessuno poteva ignorarlo. “In quell’occasione, Conte si batté certamente più della media dei governi a egemonia piddina, da sempre sdraiati come zerbini, ma si sarebbe dovuto e potuto fare meglio”, afferma la meloniana Letizia Giorgianni, anche lei membro della commissione bilancio della Camera. La deputata di Fratelli d’Italia aggiunge: “Conte sbagliò a concedere un taglio sui soldi inizialmente promessi da Merkel e Macron sperando di avere in cambio zero condizionalità Tornò a casa con meno fondi e più condizionalità. Speriamo – conclude la Giorgiaanni – di non doverne pagare le conseguenze”.

Ironico, invece, il commento del leghista Rossano Sasso: “L’Ue avrebbe dato quei soldi all’Italia anche se a Palazzo Chigi ci fossi stato io. Poi, politicamente, ci sta che un leader politico cerchi di prendersi il merito, lo capiamo”. Ora, secondo il deputato del Carroccio, Il problema è che quei soldi, con tutto quel che è successo, non bastano e sicuramente Conte, visti i precedenti, non si sarebbe dimostrato capace di spenderli al meglio.

“Noi, col ministro Valditara, abbiamo destinato 400 milioni per aumentare gli stipendi ai professori, mentre Conte ha sprecato 500 milioni di euro per i banchi a rotelle e un miliardo di euro per le mascherine di Speranza che sono state dichiarate fuori norma dalla Guardia di Finanza e mandate, poi, al macero”, conclude polemicamente Sasso.

 

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