La sede della Banca d’Italia – Ansa
In attesa delle decisioni della Bce sui tassi d’interesse che arriverà domani, anche se un primo ritocco al ribasso è previsto soltanto a febbraio, l’impatto della politica monetaria si fa sentire sulla domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie in calo negli ultimi cinque trimestri in base ai dati diffusi ieri dalla Bce relativi al nostro Paese. La Banca d’Italia indica tra i motivi un maggiore ricorso ai finanziamenti interni, un minore fabbisogno di finanziamento per gli investimenti fissi e ancora i tassi di interesse elevati.
Oggi sono stati diffusi i dati relativi al mese di febbraio. I prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata, concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali, sono diminuiti del 2,5% sui dodici mesi (-2,6% nel mese precedente). Nel dettaglio i prestiti alle famiglie si sono ridotti dell’1,3% rispetto all’anno scorso, come nel mese precedente, mentre quelli alle società hanno subito una contrazione del 3,8% (-3,9% a gennaio). I depositi del settore privato sono diminuiti dell’1,2% in dodici mesi (-2% a gennaio) mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata del 18% (21% a gennaio).
Buone notizie sul fronte dei mutui. I tassi di interesse sui prestiti erogati a febbraio alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) si sono collocati al 4,31% in lieve flessione rispetto al 4,38% di gennaio. La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 17% (era del 22% nel mese precedente). Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,6% (10,75% nel mese precedente).
I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 5,34 per cento (5,48 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro al 5,81 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all’1,02% (1% nel mese precedente).
Le banche si aspettano che sia per i prestiti per le imprese che per il credito al consumo la domanda rimanga invariata nel secondo trimestre. La domanda di prestiti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni, invece, aumenterà leggermente. Dal punto di vista delle condizioni di accesso al credito, le banche si aspettano che i criteri di credito per i prestiti alle società non finanziarie si allentino, mentre quelli per i prestiti alle famiglie rimarranno invariati.
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