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I dati del primo semestre dell’anno mostrano une leggera flessione rispetto al 2023


Turismo in lieve calo a Taormina, gli americani restano primi e diminuiscono gli italiani

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

I turisti affollano quotidianamente il corso

Mancano ancora i dati di luglio e agosto, ma nel nel primo semestre del 2024 le presenze turistiche a Taormina hanno registrato una lieve flessione. È quanto emerge dai dati in possesso del Servizio turistico regionale, anticipati dal presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler. Una riduzione in parte dovuta al crollo degli italiani (-14%), mentre le presenze straniere sono molto vicine (-1,8%) a quelle del 2023. Taormina ha quindi registrato 542.489 presenze, il 3,31% in meno dell’anno record 2023 quando si è arrivati a 561.086: complessivamente si sono perse 9.323 presenze italiane e dunque il mercato domestico è sceso al 10% del totale delle presenze, mentre quello straniero ha prodotto il 90% delle presenze. A livello di presenze per nazione, al 30 giugno gli Stati Uniti si riconfermano al primo posto con 108.486 presenze, che rappresentano il 20% del totale assoluto e il 22% delle presenze straniere; al secondo posto il Regno Unito, poi l’Italia al terzo posto con 55.237 presenze, seguita da Germania, Francia, Australia, Polonia, Canada, Paesi Bassi, Svezia. A livello di variazioni assolute, è da rilevare l’aumento della Polonia (+12%), una ripresa della clientela proveniente dalla Cina (6.276 presenze) e il crollo di Israele (-70%). La permanenza media scende a 2,81 giorni (nel 2023 era di 2,97 giorni) e risulta superiore ai tre pernottamenti solo negli hotel cinque stelle e cinque stelle lusso (3,10) e nei quattro stelle (3,03). La diminuzione dei turisti italiani potrebbe essere legata al caro voli delle tratte nazionali: il governo Schifani ha attivato un bonus per mitigare il prezzo dei voli ma la misura introdotta a dicembre, applicata ai collegamenti con gli aeroporti nazionali da tutti gli scali siciliani, si è rivelata insufficiente secondo quanto denunciato dal Codacons. 

L’aumento del prezzo dei voli continua quindi a limitare la mobilità dei siciliani e penalizza il turismo, settore cruciale per l’economia locale, considerato che spesso i viaggi verso la Sicilia sono più cari di quelli per Grecia, Albania e Spagna. Le presenze straniere non hanno invece risentito delle paure legate alla crisi idrica, nonostante un reportage della Cnn e un articolo del New York Times sulla carenza di acqua in Sicilia avevano descritto scenari di strutture ricettive costrette a rifiutare i clienti per l’assenza di acqua. A Taormina tutti i clienti hanno mostrato soddisfazione per l’accoglienza e il settore turistico ha lavorato a pieno ritmo senza disdette legate alla paura di ritrovarsi all’asciutto. Adesso si attendono i dati di luglio e agosto, i mesi clou delle presenza turistiche nella Perla, ma anche settembre stanno facendo registrare presenze elevate, soprattutto di gruppi stranieri, grazie alle belle giornate e al clima mite che solitamente si prolungano fino a novembre e attraggono la clientela estera, desiderosa di trascorrere le vacanze in tranquillità lontano dal caos dell’estate. A fine anno si potranno tirare le somme e scoprire se il 2024 consentirà di superare l’anno precedente, quando si raggiunse la quota record di 1.350.000 presenze.

 

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