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Mancano pochissimi giorni al pagamento della Maxi-cedola del 14% di un prodotto che è stato apprezzato dagli investitori. Stiamo parlando del Maxi Cash Collect con ISIN DE000HD5HEK2 realizzato da Unicredit con sottostanti le azioni di tre società fra le più rappresentative della Borsa italiana: Banco BPM, Moncler e STM.

Il maxi-premio è incondizionato, quindi verrà certamente pagato alla data prevista del 25 luglio. Ricordiamo che il “cedolone” è considerato dal Fisco “reddito diverso”, e in quanto tale è utile per compensare eventuali minusvalenze nello zainetto fiscale dell’investitore.

Per i ritardatari che scoprono solo ora i vantaggi di questo certificate, sottolineiamo che il prodotto lo si può sempre acquistare sul mercato secondario. Il prezzo attuale è 101,5 euro a fronte di un valore nominale di 100 euro. Lunedì 22 luglio sarà l’ultimo giorno valido per comprare e avere diritto al pagamento della Maxi-cedola del 14%.

Premi trimestrali con memoria dell’1% e barriere al 50%

Il Maxi Cash Collect ha durata di tre anni. Una volta pagato il maxi-premio, questo certificate continuerà a remunerare gli investitori con bonus trimestrali dell’1% con memoria, pari a un rendimento annuo del 4%. Questi premi sono condizionati al rispetto di una barriera decisamente profonda, collocata al 50% dei valori iniziali: per incassare le cedole, bisogna che alle date di osservazione nessuno dei tre sottostanti abbia perso più del 50% dal valore di strike.

Se a una certa scadenza non ci fossero le condizioni per il pagamento del premio, la cedola non verrà cancellata, ma resterà nella memoria del prodotto e sarà corrisposta alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno tornati sopra la barriera (o allo stesso livello).

La barriera del 50% entrerà in gioco anche alla scadenza finale a protezione del capitale. Infatti, il certificate verrà rimborsato al valore nominale di 100 euro anche se uno, due, o tutti e tre i sottostanti avranno quotazioni inferiori alla quotazione iniziale. La protezione copre fino a un ribasso massimo del 50%: in caso di cadute più profonde il rimborso sarà proporzionale alla performance del sottostante peggiore e l’investitore subirà una perdita.

Quanto rende questo certificate?

Se nei tre anni il prodotto pagherà tutti gli 11 premi trimestrali previsti, alla scadenza finale l’investitore avrà incassato cedole per un valore complessivo di 25 euro, pari a un rendimento medio annuo dell’8,3%.

Ci sono, però, buone probabilità che il Maxi Cash Collect con ISIN DE000HD5HEK2 non arrivi a fine corsa, ma venga rimborsato in anticipo. In questo caso, grazie alla Maxi-cedola, il rendimento del prodotto diventerebbe sensibilmente più alto. Vediamo come funziona.

Autocall con step down: così il rendimento può crescere

A partire da dicembre 2024 a ogni data trimestrale di osservazione il certificate verrà rimborsato anticipatamente al valore nominale di 100 euro se le quotazioni di tutti e tre i sottostanti saranno pari o superiori al livello target. Per la scadenza di dicembre 2024 e quella successiva di marzo 2025 il target è il 100% del valore iniziale. Poi scenderà progressivamente con un calo di 5 punti percentuali ogni sei mesi, fino a raggiungere il livello minimo dell’80% nel dicembre 2026 e nel marzo 2027.

Questo meccanismo, chiamato Autocall con step down, rende più probabile il rimborso anticipato che avrà come effetto di fare salire il rendimento del certificate.

Facciamo alcune ipotesi:

Rimborso anticipato a dicembre 2024. Chi compra oggi incasserà 14 euro di maxi-premio e 1 euro di premio trimestrale con un rendimento del 13,3% in cinque mesi.

Rimborso anticipato a dicembre 2025. Chi compra oggi incasserà 5 cedole da un euro da aggiungere ai 14 euro del maxi-bonus, per un totale di 19 euro in 17 mesi. Il rendimento sarà del 17,2%.

 

Cosa succede alla scadenza naturale del certificate

Se poi non dovesse scattare l’autocall, alla scadenza finale del 17 giugno 2027 ci potranno essere due ipotesi.

  • Se alla scadenza finale tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera o allo stesso livello, il certificate verrà rimborsato al valore d’emissione di 100 euro. L’investitore riceverà l’ultima cedola e le cedole eventualmente non pagate e trattenute nella memoria.
  • Se invece alla scadenza finale anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto la barriera, il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore accusi un ribasso del 60% dal Valore iniziale: il certificate verrà rimborsato a 40 euro (40% del Valore iniziale). Grazie al cedolone iniziale, la perdita sarà di 46 euro e non di 60 euro, ipotizzando l’acquisto a 100 euro (rimborso di 54 euro), e potrà risultare anche inferiore a seconda di quanti premi trimestrali saranno stati incassati nei tre anni.

Perché puntare sulla Borsa italiana

A nostro giudizio il Maxi Cash Collect (ISIN DE000HD5HEK2) è uno strumento per investire sulla Borsa italiana che sta beneficiando delle attese di prossimi cali dei tassi di interesse. Dopo il primo taglio dei tassi operato dalla Bce a giugno, è molto probabile che la Banca centrale europea aspetterà che anche l’americana Fed allenti la politica monetaria prima di decidere una seconda riduzione del costo del denaro. Questo per evitare che un disallineamento delle politiche fra le due sponde dell’Atlantico crei tensioni sul mercato delle valute.

Grazie al cielo, sembra che a Washington siano ormai decisi a impugnare le forbici, come è emerso dalle dichiarazioni più recenti del presidente della Fed, Jerome Powell. Salvo sorprese, a settembre dovrebbe arrivare il primo taglio dei tassi in Usa, che aprirebbe la strada a un’ulteriore discesa del costo del denaro in Europa. Infatti, gli ultimi dati sull’inflazione nella zona euro nel mese di giugno sono confortanti, con l’indice CPI (prezzi al consumo) salito del 2,5% su base annua, in rallentamento dal 2,6% del mese precedente.

Per l’economia italiana l’ultima notizia è che Prometeia ha rivisto in leggero rialzo la stima di crescita per il 2024, portandola allo 0,9% dallo 0,8% previsto a maggio. Per il 2025 l’istituto stima un Pil a +0,9%, come si legge nel ‘Brief’ di luglio. Il governo Meloni punta a una crescita dell’1% quest’anno e dell’1,2% nel 2025, dopo il +0,9% del 2023.

Questo quadro è da considerare favorevole per una Piazza Affari che ha alle spalle un’ottima performance nel 2024, con il FtseMib salito del 13,5% da inizio anno, meglio dell’Euro Stoxx 50 (+9,7% da inizio anno) e meglio dello Stoxx Europe 600, l’indice che comprende anche le Borse di Londra e Zurigo, salito del 7,8% dall’inizio dell’anno.

I tre titoli che fanno da sottostante al certificate sono fra i più seguiti dagli investitori internazionali. Trovarseli insieme in un paniere dà la possibilità di coprire con un unico strumento i principali settori del mercato.

BANCO BPM

Il rialzo da inizio anno del 30% di Banco BPM è frutto dell’efficacia della politica di rilancio varata dal management e della sua capacità di dialogare con gli investitori, che ormai sono convinti che l’alto livello degli utili raggiunto negli ultimi due anni sarà sostenibile anche in futuro, in uno scenario di tassi calanti. Inoltre, con un P/E 2024 di 5,2 volte, non si può certo dire che il titolo sia caro. La quotazione attuale è più alta del 3% rispetto al fixing iniziale.

STM

StM, il primo produttore in Europa di chip, sta attraversando una fase delicata come tutto il settore dei semiconduttori, a causa dall’indebolimento della domanda da parte delle case automobilistiche e di altri settori industriali. Commentando i dati del primo trimestre il presidente e AD Jean-Marc Chery ha detto: “I ricavi netti e il margine lordo del primo trimestre sono stati entrambi inferiori al punto intermedio della nostra guidance delle attività, trainati da minori ricavi nei settori Automotive e Industrial, in parte controbilanciati da maggiori ricavi in Personal Electronics”.

Il gruppo italo-francese ha chiuso il primo trimestre con ricavi netti in calo del 18,4% a 3,47 miliardi di dollari, sotto le attese del mercato di 3,61 miliardi, mentre l’Ebit è sceso del 46,1% a 551 milioni di dollari, contro attese degli analisti di 603,82 milioni di dollari. Il margine lordo si attesta al 41,7%.

Per il secondo trimestre, StM si aspetta, come valori intermedi, ricavi netti per 3,2 miliardi di dollari (-26% su anno e -7,6% sul trimestre precedente) e un margine lordo intorno al 40%.

Le difficoltà del momento sono ben espresse dalle quotazioni di StM, con le azioni che dall’inizio dell’anno sono scese del 13%. Da notare, però, che il titolo vale oggi il 2% in più del valore di fixing del certificate.

MONCLER

Moncler prosegue con determinazione nel percorso per affermarsi come marchio di lusso. Guardando i dati dell’ultimo trimestre, gli analisti sono rimasti colpiti dalla performance realizzata nei negozi di proprietà, dove le vendite sono volate del 26%. Luca Solca, analista di Bernstein, ritiene che Moncler ormai sia entrata nella Premier League dell’industria del lusso, nonostante le sue dimensioni siano più ridotte rispetto ai grandi nomi.

La media dei target price è di 67 euro e indica un potenziale di apprezzamento del 19%. Rispetto al valore del fixing, Moncler è scesa dell’11%.

 

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