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Vediamo se e quando è possibile il pignoramento della prima casa con figli minorenni o disabili.

Nell’articolo di oggi vedremo se e quando è possibile il pignoramento della prima casa con figli minorenni (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Che cos’è il pignoramento immobiliare?

Il pignoramento immobiliare è una procedura legale mediante la quale un creditore (qualcuno a cui si deve del denaro) ottiene il diritto di vendere un bene immobile di proprietà del debitore al fine di soddisfare il debito in sospeso.

In altre parole, è una forma di esecuzione forzata in cui il creditore può prendere possesso del bene immobile del debitore e venderlo all’asta per recuperare i soldi che gli sono dovuti.

Tuttavia, nel caso in cui l’immobile pignorato sia la prima casa del debitore, ci sono delle restrizioni e delle regole particolari che si applicano al pignoramento se questo avviene da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Si può pignorare la prima casa?

Contrariamente a quanto spesso si crede la prima casa è pignorabile. Nello specifico, non ci sono limiti al pignoramento immobiliare, che include anche l’eventuale prima casa, ma solo se si tratta di una controversia tra privati.

Se il creditore è invece l’Agenzia delle Entrate, questa può pignorare gli immobili, ma non la prima casa e comunque entro alcuni limiti.

È possibile il pignoramento della prima casa con figli minorenni?

Prima di vedere quali sono le regole che si applicano al pignoramento della prima casa è bene chiarire che queste non fanno eccezioni se ad abitare l’immobile c’è anche un figlio minorenne.

Nel Codice di Procedura Civile italiano, così come nelle altre leggi del paese, non è stabilito alcun vincolo che impedisca il pignoramento della prima casa quando questa è abitata dai figli minorenni del proprietario debitore.

A questo riguardo, le fasi del procedimento di esecuzione forzata (ossia del pignoramento) seguono un andamento identico a quello adottato in caso di abitazione non occupata da figli minori.

Di conseguenza, il debitore non è legittimato a opporsi e a chiedere al giudice di sospendere il pignoramento sulla base della presenza di figli minori che necessitano di protezione.

È possibile il pignoramento della prima casa con figli disabili?

Circa il pignoramento dell’immobile, anche se abitazione principale, in presenza di figli disabili, vale quanto detto a proposito dei figli minorenni nel paragrafo precedente.

Ovvero, anche in caso l’immobile pignorato sia abitato da disabili, il procedimento segue lo schema normale e non ci sono eccezioni alla norma generale.

In pratica, anche se ci sono figli o individui con disabilità che abitano nell’immobile pignorato, il debitore non ha alcun diritto a richiedere la sospensione del pignoramento.

Le regole del pignoramento immobiliare se il creditore è l’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate può pignorare la prima casa?

Il D.L. n. 69/2013, convertito con modifiche dalla L. n. 98/2013, ha apportato un cambiamento all’articolo 76, comma 1 del D.P.R. n. 602/1973 (“Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito”), stabilendo che un immobile, se è l’unico di proprietà del debitore ed è quello in cui risiede, non può essere pignorato dall’Agenzia delle Entrate. Lo ripetiamo, però, questa regola si applica solo al Fisco non ai creditori privati.

È importante notare che l’immobile può essere considerato “prima casa” solo se è l’unico immobile di proprietà del debitore. Inoltre, l’impignorabilità non si applica agli immobili di lusso, cioè classificati nelle categorie catastali A/8 e A/9.

Pignoramento-della-prima-casa-con-figli-minorenni-decreto
L’articolo 76 del D.P.R. n. 602/1973.

Quando l’Agenzia delle Entrate può avviare un pignoramento immobiliare?

Se le condizioni prima illustrate non sono soddisfatte (ad esempio, il debitore possiede più immobili), l’Agenzia delle Entrate potrebbe procedere con il pignoramento, ma a determinate condizioni, secondo gli articoli 76 e seguenti del D.P.R. menzionato:

  • il credito complessivo oggetto di procedura deve superare i 120.000 euro;
  • l’agente di riscossione deve aver registrato un’ipoteca sull’immobile;
  • 30 giorni prima dell’iscrizione dell’ipoteca, il debitore deve ricevere un preavviso di ipoteca, al quale può opporsi;
  • l’importo del debito, comprensivo di sanzioni e interessi, deve superare i 20.000 euro affinché possa essere registrata un’ipoteca;
  • devono essere trascorsi almeno 6 mesi dall’iscrizione dell’ipoteca senza che il debito sia stato estinto;
  • la somma del valore di tutti gli immobili intestati al debitore deve superare i 120.000 euro.

Quali sono le fasi principali di un pignoramento immobiliare?

La procedura di pignoramento immobiliare, che si conclude con la vendita all’asta del bene sequestrato, si svolge in diverse fasi che sono le seguenti:

  • Notifica – il creditore deve ottenere un titolo esecutivo, come una sentenza giudiziaria, un decreto ingiuntivo o un atto notarile, che attesti il debito. Successivamente, viene notificata al debitore una richiesta di pagamento e un avviso di pignoramento, informandolo della procedura legale in corso.
  • Asta pubblica – una volta trascorso un periodo di tempo specificato dalla legge, il bene immobile viene messo all’asta. In questa fase, gli acquirenti interessati possono partecipare e fare offerte per l’acquisto del bene.
  • Vendita – l’asta si conclude con la vendita del bene all’acquirente che ha presentato l’offerta più alta. Il ricavato della vendita viene utilizzato per coprire il debito e le spese legali associate alla procedura. Se il ricavato supera l’ammontare del debito e delle spese, l’eccesso viene restituito al debitore.
  • Trasferimento di proprietà – dopo la vendita all’asta, il nuovo acquirente ottiene il diritto di proprietà sul bene immobile.

FAQ: Domande frequenti sul pignoramento immobiliare

Cosa succede al pignoramento immobiliare in caso di quota ereditaria?

Nel caso di quota ereditaria soggetta a pignoramento immobiliare, la procedura segue alcune peculiarità. La quota ereditaria pignorata può essere venduta all’asta e il ricavato viene utilizzato per soddisfare il credito del creditore. Tuttavia, è importante considerare che gli altri eredi potrebbero avere diritti sulla quota ereditaria e potrebbe essere necessario coinvolgerli nella procedura.

Quali sono le novità introdotte dalla riforma Cartabia sul pignoramento immobiliare?

La riforma Cartabia ha introdotto alcune novità riguardanti il pignoramento immobiliare. In particolare, sono stati previsti nuovi strumenti per semplificare e accelerare la procedura di pignoramento, al fine di rendere più efficace il recupero dei crediti. Queste modifiche hanno l’obiettivo di favorire una maggiore celerità e trasparenza nelle fasi di esecuzione forzata.

Cosa devo fare se mi trovo in una situazione di pignoramento immobiliare?

Se sei coinvolto in una procedura di pignoramento immobiliare, è fondamentale cercare assistenza legale da un avvocato esperto nella materia. Un professionista può guidarti attraverso le leggi e le opzioni disponibili per proteggere i tuoi interessi.

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